Andare in pensione con qualche anno di anticipo rispetto all’età prestabilita dalla legge è possibile, ma ci sono delle regole da rispettare molto attentamente
Una volta era tutto molto più semplice: a 60 anni si andava in pensione, punto. Uomo o donna, senza distinzioni. Salvo che per gli uomini a un certo punto l’età pensionabile è stata alzata a 65 anni, lasciando invariata quella per le donne. Poi, una serie di cambiamenti alla legge, ed anche allo stile di vita in generale, hanno portato a una diversificazione estrema delle condizioni per l’età pensionabile.
Agli uomini ad esempio è stata concessa la possibilità di alzare l’età pensionabile per poter lavorare più anni, anche perché con l’avanzare del tempo le condizioni della vita si sono notevolmente modificate e anche l’aspettativa di vita si è alzata, portando giocoforza anche l’età pensionabile a un livello più alto, dato che oggi una persona di 60 anni è considerata “giovane”, mentre in passato non era così
Ci sono poi casistiche particolari per cui si può andare in pensione prima del tempo, a patto di soddisfare determinati requisiti che hanno a che fare con gli anni di versamenti dei contributi, le eventuali percentuali di invalidità, il sesso dell’assistito da parte dell’INPS, e tutta una serie di altre questioni da vedere.
Una casistica particolare riguarda le donne e l’accesso alla pensione con una serie di requisiti basilari per poter andare prima a riposo post lavorativo. Si chiama Opzione Donna e permette alle assistite INPS di sesso femminile di andare in pensione con soli 61 anni di età purché si abbiano 35 anni di contributi e invalidità almeno al 74%, o di essere state licenziate o ancora di aver svolto attività di caregiver.
Questa opzione adesso è stata rivista e modificata in modo che si possa anticipare di due anni l’accesso alla pensione per le donne che soddisfano i requisiti dell’Opzione Donna, che abbiano cioè una invalidità civile pari o superiore al 74% (o alle altre categorie tutelate) che hanno avuto due o più figli. Solo a queste donne è consentito andare in pensione con due anni di anticipo, senza attendere il compimento del 61° anno di età, mentre per quelle che hanno avuto un solo figlio l’accesso è previsto al compimento del 60° anno di età.
Il calcolo dell’assegno mensile della pensione con Opzione Donna viene effettuato con tutte le regole che normano il sistema contributivo, anche per i contributi versati precedentemente il 1° gennaio 1996.
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