Il mondo dell’arte riflette profondamente la società in cui si sviluppa, e Giuseppe Pellizza da Volpedo è un esempio emblematico di questa verità. L’autore del celebre dipinto “Il Quarto Stato” ha lasciato un segno indelebile non solo nel panorama artistico italiano, ma anche nella coscienza collettiva di un’epoca caratterizzata dalla lotta delle classi sociali per la propria affermazione. Pellizza, nato nel 1868 in Piemonte, ha saputo tradurre le tensioni e le speranze della sua società in opere d’arte memorabili.
A febbraio, il pubblico avrà l’opportunità di scoprire la vita di questo straordinario artista attraverso il docufilm “Pellizza pittore da Volpedo”, diretto da Francesco Fei e interpretato dall’attore Fabrizio Bentivoglio. Questo film si propone di offrire un racconto intimo e profondo della vita di Pellizza, un viaggio attraverso le sue emozioni, aspirazioni e lotte.
un’anteprima del film
Il film sarà proiettato il 4 e 5 febbraio nei cinema italiani ed è il primo appuntamento della nuova Stagione della Grande Arte al Cinema, promossa da Nexo Studios. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, ha suscitato l’interesse di critici e appassionati. Il trailer ufficiale, già disponibile, offre un assaggio delle meravigliose inquadrature che richiamano i colori e le atmosfere delle opere di Pellizza.
la figura di pellizza da volpedo
La narrazione del docufilm si sviluppa attorno alla figura tormentata del pittore divisionista, noto non solo per “Il Quarto Stato”, ma anche per la sua capacità di indagare l’animo umano e le dinamiche sociali del suo tempo. La pellicola si avvale della guida narrativa di Bentivoglio, che interpreta una sorta di “coscienza narrante”, accompagnando gli spettatori nei luoghi in cui Pellizza ha vissuto e lavorato. Attraverso questo approccio, il film intende svelare le emozioni più profonde dell’artista e la sua visione della realtà.
la vita e l’eredità dell’artista
La vita di Pellizza è segnata da una tragica fine: nel 1907, dopo la morte della moglie, si tolse la vita, sopraffatto dal dolore. Questo evento rappresenta un momento cruciale nel racconto del docufilm e invita a riflettere sulla fragilità dell’esistenza e sull’importanza dell’arte come forma di espressione e liberazione.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Aurora Scotti, una delle più importanti studiose dell’arte di Pellizza, e con il supporto dell’Associazione Pellizza da Volpedo. Questa sinergia ha arricchito il racconto con approfondimenti e dettagli che offrono una prospettiva più completa sulla vita e le opere dell’artista.
Per coloro che desiderano approfondire ulteriormente la conoscenza dell’opera di Pellizza, ecco alcune esposizioni attualmente in corso in vari musei italiani:
- Galleria d’Arte Moderna di Milano – dove è conservato “Il Quarto Stato”.
- Accademia Carrara – che ospita “Ricordo di un dolore”.
- Atelier di Pellizza a Volpedo – un luogo emblematico per immergersi nel contesto creativo dell’artista.
In aggiunta, fino al 6 aprile 2025, sarà possibile visitare la mostra “Paesaggi. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo”, allestita presso il Castello di Novara. Questa esposizione offre un’ulteriore opportunità per esplorare il legame tra Pellizza e il suo contesto storico e sociale.
Il docufilm “Pellizza pittore da Volpedo” rappresenta un tributo a un grande maestro dell’arte italiana e un invito a riflettere su questioni sociali e umane attuali. Con il suo approccio narrativo e visivo, la pellicola promette di emozionare e coinvolgere il pubblico, rendendo omaggio a un artista la cui eredità è ancora viva e significativa.