Il ritorno di Parsons Dance a Roma
La storica compagnia di danza Parsons Dance, fondata nel 1985 dal coreografo americano David Parsons, fa ritorno a Roma dal 14 al 17 novembre 2023, ospite dell’Accademia Filarmonica Romana. Questo atteso evento segna un’importante tappa del nuovo tour “Balance of Power”, che si snoderà attraverso diverse città italiane, culminando il 3 dicembre a Genova. La Parsons Dance è conosciuta in tutto il mondo per il suo stile innovativo che mescola danza moderna e elementi teatrali, e la sua presenza a Roma promette di essere un’esperienza coinvolgente e memorabile per gli spettatori.
Un palcoscenico iconico
La compagnia si esibirà presso il Teatro Olimpico, un luogo iconico che rappresenta un’importante cornice per eventi culturali di alto livello. Questo ritorno nella capitale italiana è carico di emozioni, soprattutto perché la compagnia ha già conquistato il pubblico romano in passato. La presenza di special guest come Elena D’Amario, una delle ballerine più apprezzate che ha danzato con la compagnia per oltre dieci anni, rende l’evento ancora più speciale. D’Amario, che ha una connessione profonda con Roma, ha dichiarato di provare un’emozione unica nel poter danzare di nuovo nella sua città di adozione.
Un repertorio variegato
Lo spettacolo “Balance of Power” presenterà un repertorio variegato, composto da sei pezzi classici molto amati del repertorio di Parsons, insieme a due nuove creazioni. Tra queste ultime, spiccano “The Shape of Us” e “Juke”, entrambe presentate per la prima volta in Europa. “The Shape of Us” si propone di esplorare il tema dell’alienazione e della connessione attraverso la danza, accompagnato dalla musica del gruppo Son Lux, noto per il suo approccio innovativo e sperimentale. Ryan Lott, leader del gruppo, ha recentemente ricevuto una nomination all’Oscar per la colonna sonora del film “Everything Everywhere All At Once”, vincitore del premio Oscar 2023. Questo connubio tra danza e musica contemporanea promette di offrire un’esperienza sensoriale unica.
La passione di Elena D’Amario
David Parsons ha elogiato la dedizione e l’energia di Elena D’Amario, sottolineando come la sua passione per la danza la porti a condividere il suo talento con il pubblico in modo autentico. La danza, per D’Amario, non è solo un’esibizione, ma un modo per connettersi con gli spettatori, un gesto di altruismo che trasmette emozioni profonde. La sua presenza nel tour italiano rappresenta un ritorno alle origini e una celebrazione della sua carriera, che ha visto momenti di grande successo e riconoscimenti internazionali.
Un tributo a Miles Davis
Il secondo pezzo inedito, “Juke”, è stato commissionato a Jamar Roberts, noto coreografo e già ballerino dell’American Dance Theatre di Alvin Ailey. Questo lavoro rende omaggio al leggendario jazzista Miles Davis, in particolare al suo album “Bitches Brew” del 1970, e ai colori vibranti e alle forme psichedeliche degli anni ’70. “Juke” mira a mettere in risalto il talento dei singoli danzatori, creando un’atmosfera che celebra l’energia e la creatività dell’epoca.
Un punto di riferimento nella danza moderna
Parsons Dance, con il suo approccio distintivo, continua a essere un punto di riferimento nel panorama della danza moderna. La compagnia ha saputo rinnovarsi nel corso degli anni, mantenendo viva la sua essenza mentre esplora nuove frontiere artistiche. L’incontro tra danza, musica e cultura rappresenta un’opportunità per il pubblico di immergersi in un’esperienza artistica completa, capace di emozionare e ispirare.
Un evento imperdibile
L’attesa per questi quattro giorni di spettacolo al Teatro Olimpico è palpabile, con i fan della danza moderna che si preparano a vivere un evento di straordinaria bellezza e intensità. La possibilità di assistere all’esibizione di una compagnia così prestigiosa, insieme a talenti come D’Amario e Roberts, rappresenta un’occasione imperdibile per gli amanti della danza e della cultura in generale. La città di Roma, già ricca di storia e tradizione, si appresta ad accogliere una manifestazione che unisce passato e presente attraverso il linguaggio universale della danza.