Nella notte tra il 19 e il 20 ottobre 2023, Pantelleria ha subito una perdita incommensurabile con la scomparsa di Filippo Panseca, un artista di straordinario talento e innovatore nel mondo dell’arte contemporanea. All’età di 84 anni, è stato colpito da un infarto fulminante che ha messo fine alla sua vita. I tentativi dei medici dell’ospedale Nagar di Pantelleria di rianimarlo si sono rivelati vani, lasciando una comunità in lutto per la scomparsa di un grande protagonista culturale.
Filippo Panseca era arrivato a Pantelleria nel 1976 insieme a Margherita Boniver, e da allora l’isola era diventata la sua casa e una fonte di ispirazione. Da tempo, l’artista stava preparando il suo mausoleo in Contrada Mursia, un luogo suggestivo vicino ai Sesi, antiche tombe che risalgono a tremila anni fa. Questo gesto simbolico rifletteva non solo l’amore per la sua terra d’adozione, ma anche il profondo legame con la storia e la cultura locale.
Un percorso artistico innovativo
Nato a Palermo, Panseca ha iniziato il suo percorso artistico come docente di figura e ornato modellato al liceo artistico della sua città tra il 1964 e il 1967. Nel 1965, ha fondato il Gruppo Tempo Sud, un collettivo che mirava a esplorare e promuovere nuove forme di espressione artistica nel contesto del Sud Italia. Questo gruppo ha rappresentato un importante punto di riferimento per molti giovani artisti dell’epoca.
La carriera di Panseca ha preso una piega innovativa nel 1970, quando ha dato vita all’Arte biodegradabile, un movimento che ha attirato l’attenzione di critici come Pierre Restany e Guido Ballo. Questo approccio sostenibile all’arte ha anticipato molte delle attuali discussioni sull’impatto ambientale delle pratiche artistiche, ponendo l’artista come un pioniere nel campo.
Riconoscimenti e opere significative
- Nel 1986, è stato invitato a esporre il video “Immagini Digitali Fotodegradabili” alla Biennale di Venezia, segnando un’importante pietra miliare.
- Ha partecipato alla Triennale di Milano con l’installazione “Il Luogo del lavoro di Filippo Panseca”, una valigia contenitore che rappresentava sogni e strumenti per realizzarli.
- Negli anni ’80, è diventato noto per le sue scenografie innovative per i congressi del Partito Socialista Italiano, inventando il famoso garofano rosso, simbolo elettorale del partito.
Il suo talento non si è limitato all’arte visiva; Panseca ha collaborato con importanti istituzioni e marchi, lavorando come scenografo con La Scala di Milano e per emittenti come Rai, Mediaset e Rete A. Ha anche progettato per marchi di fama come Kartell e Fiorucci, dimostrando la sua versatilità e il suo approccio innovativo verso il design.
L’eredità di Filippo Panseca
Filippo Panseca lascia un’eredità duratura nel panorama artistico italiano e internazionale, un percorso costellato di innovazioni, esperimenti e una visione unica che ha sfidato le convenzioni. Negli ultimi anni della sua vita, ha continuato a esplorare nuove frontiere artistiche con le sue “Cronache Mitologiche Digitali”, opere che rappresentavano figure note della politica e dell’industria in modo mitologico. La sua continua ricerca di nuovi materiali e tecnologie ha mantenuto viva la sua opera fino all’ultimo, testimoniando il suo spirito intraprendente e la sua incessante curiosità verso il mondo.
La scomparsa di Panseca rappresenta una grande perdita, non solo per Pantelleria, ma per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere e apprezzare il suo lavoro.