Palermo ha recentemente visto una manifestazione significativa contro la violenza sulle donne, organizzata dal movimento ‘Non una di meno’, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, che si celebra il 25 novembre. Il corteo è partito da piazza Indipendenza, con uno striscione che proclamava “Disarmiamo il patriarcato, contro la violenza di genere”. Questo messaggio chiaro e potente ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di vitale importanza e di denunciare una realtà che colpisce milioni di donne in tutto il mondo.
La partecipazione iniziale è stata di qualche centinaio di persone, ma il numero di manifestanti è aumentato durante il percorso. Roberta Ferruggia, rappresentante del movimento, ha dichiarato: “Abbiamo organizzato questa manifestazione in contemporanea con Roma per dire no a un fenomeno che ci preoccupa moltissimo. Secondo i dati del nostro osservatorio, nel 2024, fino a oggi, sono state 104 le donne uccise in Italia”. Questo dato allarmante sottolinea l’urgenza di un cambiamento culturale e legislativo.
In prima fila nel corteo si sono trovate anche alcune vittime di violenza, simbolo di una lotta che coinvolge direttamente chi ha subito sulla propria pelle le conseguenze di un sistema patriarcale radicato. Accanto a loro, donne disabili del movimento Disability Pride, che hanno reso la manifestazione accessibile a tutti. Alessandra Leone, rappresentante di Disability Pride, ha spiegato: “Abbiamo pensato a dei percorsi per consentire anche ai disabili di partecipare a iniziative come questa. Lungo il percorso abbiamo posizionato anche dei QR code per non udenti, in modo che possano seguire i nostri interventi”. Questo gesto di inclusione evidenzia l’importanza di una lotta che deve unire tutte le donne, indipendentemente dalle loro condizioni.
Il corteo si è snodato attraverso le strade del centro città, giungendo in piazza Sant’Anna, dove associazioni e centri anti-violenza, come “Le Onde” e “Lia Pipitone”, hanno preso parte all’iniziativa. In particolare, il centro antiviolenza Le Onde ha organizzato un flash mob in piazza Bologni, intitolato “I panni sporchi non si lavano in casa”, un chiaro riferimento alla necessità di rompere il silenzio su temi spesso relegati tra le mura domestiche.
Tra i partecipanti, Sonia Fasulo ha affermato: “Sono scesa in piazza con il mio cagnolino perché è un fenomeno che ci preoccupa moltissimo. Non possiamo tacere”. Le sue parole rispecchiano il sentimento di molte donne che avvertono l’urgenza di alzare la voce contro una violenza che non conosce confini. Donatella Anello, un’altra manifestante, ha aggiunto: “Tutte le donne devono avere un’indipendenza economica, un lavoro. Non ci sentiamo tutelate da questo governo. La Meloni si professa dalla parte delle donne, ma non lo è. Vogliamo che questo governo se ne vada a casa. Ha una concezione maschilista delle donne”. Queste affermazioni evidenziano un malcontento crescente nei confronti di una politica che, secondo molte, non risponde adeguatamente alle esigenze delle donne.
Le critiche non si sono fermate qui. Simona Paladino, del movimento ‘Non una di meno’, ha puntato il dito contro le recenti dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha sostenuto che il patriarcato non esiste. “Le sue parole ci offendono – ha affermato – noi sosteniamo invece che esiste ancora oggi. Per questo motivo abbiamo scelto di intitolare la manifestazione ‘disarmiamo il patriarcato’. Non abbiamo invitato esponenti politici perché siamo contro le bandiere e le passerelle. Quella di oggi è una manifestazione che parte dal basso e che non vuole portare avanti simboli politici”.
Durante il corteo, molte manifestanti hanno espresso il loro disappunto riguardo ai commenti del ministro Valditara, evidenziando che le sue affermazioni minimizzano una realtà dolorosa e complessa. “Blaterano su come il patriarcato sia una questione ideologica – ha urlato una ragazza dal megafono lungo il tragitto – calpestano i nostri vissuti per avere dei consensi elettorali in più”. Questi commenti evidenziano la frustrazione di una generazione che si sente ignorata e sottovalutata da chi detiene il potere.
La manifestazione di Palermo non è un evento isolato, ma fa parte di una mobilitazione più ampia che coinvolge diverse città italiane e non solo. La necessità di una risposta collettiva e decisiva contro la violenza di genere è diventata una priorità indiscutibile. Le donne scendono in piazza non solo per chiedere giustizia, ma anche per reclamare il diritto di vivere in un mondo libero dalla paura e dalla violenza.
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