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Palermo, l’ex pastore svela i suoi piani per il futuro nel calcio

Javier Pastore, conosciuto come il “Flaco”, rappresenta uno dei calciatori più talentuosi che abbiano mai indossato la maglia del Palermo. La sua carriera, che ha avuto inizio in Sicilia, lo ha portato a raggiungere le vette del calcio mondiale. Tuttavia, attualmente si trova in una fase di transizione dopo aver interrotto l’attività agonistica. In un’intervista rilasciata a Sky Sport, Pastore ha condiviso i suoi pensieri sulla sua carriera e sul futuro, rivelando di non giocare più da un anno e sette mesi.

Dopo un intervento chirurgico effettuato otto mesi fa, Pastore ha dichiarato di sentirsi finalmente bene, privo di dolori che lo hanno tormentato per lungo tempo. È consapevole di aver perso tempo prezioso nella sua carriera. Ha affermato: “Ogni anno il calcio cambia tantissimo. Oggi è più importante il fisico, i giocatori sono atleti”, evidenziando l’evoluzione del gioco e le nuove esigenze fisiche richieste ai calciatori professionisti. Nonostante ciò, il Flaco non ha intenzione di tornare in campo: “Non ho in testa di tornare in campo, penso che prima di giugno 2025 annuncerò ufficialmente il mio ritiro dal calcio giocato.”

Un futuro nel management calcistico

Nonostante la sua decisione di non tornare a giocare, Pastore non intende allontanarsi dal mondo del calcio. La sua passione per questo sport lo ha spinto a intraprendere studi nel campo del management calcistico. Ha dichiarato: “Mi piacerebbe restare nel calcio perché lo amo e mi piacerebbe tanto aiutare i bambini a crescere e a formarsi. Sto facendo un corso di management con la FIFA, è molto interessante. Farò anche il corso di direttore sportivo, però per il momento non ho deciso bene che strada prendere.” Questa dichiarazione dimostra il suo desiderio di continuare a contribuire al mondo del calcio, anche se non più come giocatore.

Ricordi indimenticabili a Palermo

Pastore ha ripercorso la sua carriera, in particolare il suo arrivo al Palermo, una decisione presa con il supporto della sua famiglia. Ha dichiarato: “C’erano Chelsea, Milan, Porto come altre opzioni rispetto al Palermo. Parlando con i miei abbiamo deciso che la migliore opzione per fare il primo passo in Europa era il Palermo. Grazie a Dio non mi sono sbagliato, da lì è cominciata un’avventura magnifica.” Durante il suo periodo a Palermo, ha vissuto momenti indimenticabili, alcuni dei quali ha condiviso durante l’intervista.

Tra le sue curiosità, ha rivelato di aver avuto alcune “libertà” particolari. Ecco alcuni dei momenti più significativi della sua esperienza a Palermo:

  1. Giocare al bowling: Pastore amava giocare al bowling, ma non poteva farlo durante il giorno. I proprietari del club gli permettevano di andare a mezzanotte, lasciandogli il bowling aperto.
  2. Legami sociali: Passava due ore con i suoi amici a giocare, creando ricordi preziosi legati alla sua vita sociale in Sicilia.
  3. Passione per il calcio: Nonostante gli impegni professionali, andava a vedere i suoi amici giocare a calcetto, portando sempre con sé le scarpe da calcio.

Un legame speciale con il Palermo

Il talk show “Torretta Cafè”, di cui Pastore è stato protagonista, si propone di avvicinare i tifosi alle storie dei calciatori e delle persone che ruotano attorno al club rosanero. Questo nuovo format, trasmesso sui canali social della squadra, offre uno sguardo unico e intimo sul mondo del Palermo, permettendo ai giocatori e agli ospiti di condividere aneddoti e esperienze personali. Con questo progetto, Pastore dimostra il suo desiderio di rimanere connesso al club e alla comunità che lo ha accolto.

La sua storia è un esempio di dedizione e passione per il calcio, elementi che continueranno a guidarlo mentre si prepara a intraprendere un nuovo capitolo della sua vita professionale. La sua voglia di contribuire alla crescita di nuove generazioni di calciatori, combinata con la sua esperienza e il suo amore per il gioco, lo rende una figura affascinante nel panorama calcistico attuale.

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