Dodici anni fa, l’omicidio di Antonietta Giarrusso, affettuosamente conosciuta come “Ninni”, ha scosso profondamente la comunità di Palermo. Il brutale crimine, avvenuto il 30 aprile 2012 in via Dante, ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei suoi cari e ha alimentato un incessante desiderio di giustizia. La nipote, Daniela Carlino, continua a lottare per ottenere risposte e verità, affinché il nome dell’assassino venga finalmente rivelato.
“Per noi, Ninni era come una seconda mamma”, racconta Daniela, esprimendo un’emozione profonda. L’omicidio ha rappresentato un evento straziante per la comunità palermitana, un crimine che ha sconvolto non solo la sua famiglia ma anche tutti coloro che l’hanno conosciuta. La scena del crimine, il retrobottega del suo storico negozio, non era solo un luogo di lavoro, ma un punto di riferimento per molti.
Le indagini si sono svolte in un clima di grande tensione. Gli inquirenti hanno analizzato il DNA dell’assassino, isolato grazie a una macchia di sangue trovata su una tenda. Tuttavia, nonostante gli sforzi, le piste si sono rivelate in gran parte infruttuose. Sono stati interrogati diversi sospettati e analizzati i filmati delle telecamere di sorveglianza, ma l’identità del killer rimane avvolta nel mistero. “Nonostante il tempo passi, io aspetto sempre che venga dato un nome a chi l’ha uccisa”, afferma Daniela, evidenziando il dolore che non si attenua nel tempo.
Il desiderio di giustizia di Daniela è forte e chiaro. “Me lo sento appiccicato addosso proprio come quel giorno”, confessa, chiedendo che le indagini vengano riaperte. Il suo avvocato, Michele Calantropo, ha già richiesto degli atti in procura, ma fino ad ora non hanno ricevuto alcuna risposta. “Siamo in attesa, ma la nostra determinazione non si affievolisce”, afferma Daniela, parlando della sua incessante ricerca di verità.
In memoria di Ninni, si terrà un evento significativo il 24 novembre, in coincidenza con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’evento si svolgerà nel luogo del delitto e sarà un’occasione per chiedere giustizia e rompere il silenzio che circonda l’omicidio. L’associazione Emily ha già realizzato una panchina rossa in onore di Ninni e ha organizzato l’incontro, che prevede la partecipazione di diverse figure della società civile, inclusa la presidente Milena Gentile.
L’evento avrà inizio alle 17 e prevede interventi programmati da membri di varie associazioni locali. Tra gli ospiti ci saranno:
La manifestazione culminerà con la presenza di un gruppo di motociclisti che, con il rombo delle loro Harley Davidson, spezzeranno il silenzio assordante che da troppo tempo circonda via Dante.
“Il rombo dei motori spezzerà il silenzio”, afferma Daniela, sperando di inviare un messaggio potente a chi potrebbe avere informazioni sull’omicidio di sua zia. “Spero che qualcuno, anche a distanza di così tanto tempo, trovi il coraggio di dire ciò che sa”, conclude, sottolineando l’importanza della ricerca della verità e della giustizia. La figura di Ninni diventa simbolo di una battaglia che non si ferma, richiedendo l’attenzione di tutti per un futuro libero da violenza e ingiustizia. La sua memoria vive nel dolore dei suoi cari e nella determinazione di una comunità che desidera un cambiamento reale.
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