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Oscar 2024: la corsa tra brutalist ed emilia si infiamma

Il mondo del cinema si prepara a vivere un altro entusiasmante evento con le nomination agli Oscar che si avvicinano, e le aspettative sono alte. Due titoli stanno catturando l’attenzione: “The Brutalist” di Brady Corbet e “Emilia Perez” di Jacques Audiard. Entrambi i film si contendono il primato tra le nomination, con “The Brutalist”, un’opera audace e provocatoria, che ha già sollevato polemiche per l’uso di intelligenza artificiale nei dialoghi in ungherese.

The Brutalist e la sua audacia

“The Brutalist” è un film epico che segue le vicende di un artista perseguitato dal suo passato, interpretato da un intenso Adrien Brody. La pellicola di Corbet si distingue per la sua durata significativa, un film-fiume che ha suscitato reazioni contrastanti tra critica e pubblico. Nonostante le critiche, il film è considerato un frontrunner e potrebbe ottenere fino a dieci nomination, compresa quella per il miglior film. In competizione, “Emilia Perez” esplora la vita di un narcotrafficante che intraprende un viaggio di trasformazione, ricevendo il premio speciale della giuria al Festival di Cannes.

Altri contendenti di spicco

A seguire, troviamo “Conclave” e “Dune 2”, entrambi con nove potenziali nomination, mentre “Anora”, “A Complete Unknown” e “Wicked” si contendono sei possibilità di entrare nella rosa finale. La competizione si fa sempre più serrata e interessante, con una varietà di opere che spaziano tra generi e tematiche.

  1. Conclave – 9 nomination
  2. Dune 2 – 9 nomination
  3. Anora – 6 nomination
  4. A Complete Unknown – 6 nomination
  5. Wicked – 6 nomination

In questo contesto, l’Italia guarda con speranza a “Vermiglio” di Maura Delpero, che si è guadagnato un posto tra i 15 finalisti per il miglior film internazionale. Il film affronta questioni sociali e culturali con una sensibilità unica. La concorrenza è agguerrita, e tra i favoriti ci sono anche “Io Sono Ancora Qui“, un’opera brasiliana premiata a Venezia per la sua sceneggiatura, e che ha visto la talentuosa Fernanda Torres ottenere il riconoscimento come miglior attrice ai Golden Globe.

Le performance da tenere d’occhio

Tra i film che si sono distinti ci sono “Il Seme del Fico Sacro“, un dramma tedesco che affronta le sfide delle donne iraniane, e “Flow“, un film lettone che ha ricevuto il Golden Globe come miglior cartone animato. “Kneecap”, un’opera britannica premiata ai Bafta, merita anch’essa attenzione. Le interpretazioni di attrici come Karla Sofia Gascon, Mikey Madison di “Anora”, e le celebri Kate Winslet, Cynthia Erivo, Angelina Jolie e Nicole Kidman potrebbero rendere la corsa per il miglior attrice molto avvincente. Per quanto riguarda i migliori attori, oltre a Brody e Ralph Fiennes, si parla anche di Timothée Chalamet, Sebastian Stan per “The Apprentice” e Colman Domingo di “Sing Sing”.

Le votazioni per le nomination si sono chiuse il 17 novembre, ritardate a causa degli incendi che hanno colpito Los Angeles, coinvolgendo circa 10.000 membri dell’Academy suddivisi in 17 rami professionali. Gli esiti delle votazioni risentono anche dei verdetti espressi ai premi di settore, e la lunghezza di “The Brutalist” potrebbe aver influito sulla sua visione completa da parte dei giurati, creando interrogativi sulle possibilità di Felicity Jones, il cui personaggio emerge in modo più significativo solo nella seconda metà del film.

Se “Vermiglio” non dovesse ottenere il riconoscimento sperato, l’Italia ripone le sue speranze in Isabella Rossellini, che interpreta Suor Agnes in “Conclave”. La sua performance, caratterizzata da un uso parco delle parole, ha conquistato il pubblico e la critica, e ha già ricevuto una candidatura ai Bafta come miglior attrice non protagonista. Un altro film italiano, “Challengers” di Luca Guadagnino, ha suscitato entusiasmo per la sua sceneggiatura e colonna sonora. Anche “La Chimera“, uscito negli Stati Uniti nel 2024, è considerato meritevole di nomination da parte di testate prestigiose come il New York Times e il New Yorker. Infine, “C’è Ancora Domani” di Paola Cortellesi potrebbe ambire a un posto tra i candidati per il miglior film, anche se la regista ha espresso scetticismo riguardo alle sue possibilità.

La categoria della regia sembra essere dominata da nomi maschili, con i premi della Directors Guild che hanno nominato Audiard, Sean Baker, Edward Berger, Brady Corbet e James Mangold, escludendo Coralie Fargeot di “The Substance”, una mancanza che ha suscitato discussioni. Gli attori hanno invece puntato su “Wicked”, “A Complete Unknown”, “Emilia Perez”, “Anora”, “Conclave” e “The Last Showgirl” per il miglior cast, mentre i produttori hanno messo in evidenza “A Real Pain” di Jesse Eisenberg, con Kieran Culkin in pole position come attore non protagonista.

La corsa per il miglior film è senza dubbio la più prestigiosa e incerta, con scommettitori e analisi che cercano di decifrare le preferenze dei giurati. Tra le sorprese dell’ultima ora, “Juror #2“, un omaggio dell’ultimo Clint Eastwood, si presenta come una sfida simbolica alla Warner, che ha limitato la distribuzione di un grande film a meno di 50 sale. Mentre l’attesa cresce, il mondo del cinema guarda con trepidazione all’annuncio delle nomination, consapevole che ogni anno le sorprese non mancano mai.

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