Il mondo della fotografia e della comunicazione piange la perdita di Oliviero Toscani, un maestro che ha saputo trasformare la luce e il colore in strumenti di narrazione audace e provocatoria. La sua morte, avvenuta il 13 gennaio 2025 all’età di 82 anni, segna la fine di un’era, ma il suo lascito continuerà a ispirare generazioni di artisti e creativi. La famiglia di Toscani ha comunicato la triste notizia, chiedendo rispetto per la loro privacy in questo momento difficile.
Oliviero Toscani ha affrontato con coraggio una lunga battaglia contro l’amiloidosi, una malattia rara che compromette il sistema immunitario. Nel 2023, in un’intervista al Corriere della Sera, ha condiviso il suo percorso, rivelando di aver perso 40 chili e di aver dovuto rinunciare a piccoli piaceri come il vino. Nonostante le sofferenze, ha dimostrato una straordinaria lucidità, affermando di non temere la morte e di aver vissuto una vita piena e soddisfacente.
Oliviero Toscani non era solo un fotografo; era un visionario che ha utilizzato il suo talento per affrontare tematiche sociali urgenti. Le sue campagne pubblicitarie, spesso controverse, hanno sfidato le convenzioni e aperto dibattiti su argomenti cruciali, tra cui:
La sua celebre campagna per Benetton, “Chi mi ama mi segua”, ha spostato l’attenzione dall’abbigliamento a questioni di rilevanza globale, utilizzando il maglione come pretesto per affrontare temi profondi.
Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani ha iniziato la sua carriera fotografica giovanissimo, pubblicando il suo primo scatto a soli 14 anni. Dopo aver conseguito il diploma in fotografia all’Università delle Arti di Zurigo, ha lavorato nel mondo della pubblicità, realizzando campagne per marchi iconici come Algida, Valentino e Chanel. Tuttavia, è stata la sua collaborazione con Benetton a renderlo celebre a livello internazionale. Con il lancio della rivista Colors nel 1991 e la creazione di Fabrica, un centro di ricerca e comunicazione, Toscani ha messo in luce questioni sociali spesso trascurate.
Nonostante il suo successo, Toscani ha mantenuto salde le sue radici e i suoi principi. La sua arte era ancorata a una scelta etica e politica, e non ha mai esitato a affrontare polemiche. Anche dopo la controversa campagna del 2000 che utilizzava immagini di condannati a morte, ha continuato a lavorare su progetti che affrontavano temi come omofobia, anoressia, sicurezza e violenza contro le donne.
La sua ultima apparizione pubblica risale a settembre 2023, quando ha visitato la sua mostra “Photography and Provocation” a Zurigo. Anche in quell’occasione, ha invitato il pubblico a riflettere su temi complessi e a mettere in discussione le norme. La sua visione del futuro era sempre rivolta verso l’ignoto, suggerendo che la vera comprensione del mondo fosse ancora da raggiungere.
La morte di Oliviero Toscani lascia un vuoto incolmabile nel panorama artistico e culturale. Il governatore della Toscana, Eugenio Giani, ha espresso il suo cordoglio, sottolineando l’impatto indelebile di Toscani nell’arte e nella comunicazione. La sua eredità vivrà attraverso le immagini che ha creato e i messaggi che ha condiviso, continuando a ispirare coloro che si dedicano all’arte e alla giustizia sociale. La figura di Oliviero Toscani rimarrà per sempre un simbolo di creatività, libertà e impegno.
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