Nuove truffe a nome Airbnb, i consigli per non cadere in trappola

Truffe online sempre più pericolose. Stavolta è stato coinvolto il rinomato sito Airbnb che si occupa di trovare alloggi per brevi periodi.

È arrivata l’estate e con essa anche la voglia di vacanze e relax. Sono molte le persone che staccheranno dal tran tran quotidiano concedendosi un bel viaggio. Per risparmiare un po’, non è raro che ci si affidi alla popolare piattaforma Airbnb. Di cosa si tratta?

Truffa Airbnb consigli trappola
Truffa Airbnb: in cosa consiste e come difendersi dai malfattori – arabonormannaunesco.it

Airbnb è un sito che mette in comunicazione utenti in cerca di un alloggio per brevi periodi con persone che dispongono di uno spazio extra da affittare. Perlopiù si tratta di affari tra privati, non grandi aziende o strutture alberghiere. Il lancio di Airbnb risale al 2007 ed è diventato in poco tempo uno dei siti di riferimento per la prenotazione di alloggi.

Tuttavia, insieme alla crescente popolarità del servizio, è  aumentata anche l’incidenza di truffe legate ad esso. Queste frodi possono rovinare l’esperienza vacanziera e soprattutto causare notevoli perdite finanziarie. Scopriamo come agiscono i malfattori e quali sono i metodi per non cadere nelle loro subdoli trappole.

Airbnb, la truffa dell’estate: chi sono i soggetti più vulnerabili

Nel 2023 la Polizia Postale è intervenuta nella gestione di oltre 16mila casi di reati finanziari online; molti di essi erano legati alle prenotazioni di vacanze su siti come Airbnb. Si stima che in Italia le truffe in questo settore siano aumentate del 6% rispetto all’anno precedente,

Truffa Airbnb chi è più vulnerabile
Truffa Airbnb: attenzione ai tentativi di phishing – arabonormannaunesco.it

Ma come agiscono i malfattori? Solitamente creano annunci per alloggi che non esistono o che non sono nemmeno di loro proprietà. Usano foto rubate da altri portali o adoperano Photoshop per rendere accattivante l’offerta e adescare quante più vittime. I prezzi potrebbero apparire molto vantaggiosi. Dopo aver pagato una caparra, si scopre la magagna ma è troppo tardi.

Potrebbe capitare che chiedano di effettuare il pagamento tramite servizi esterni al sito ufficiale, promettendo sconti o vantaggi. Alcuni addirittura si fingono dipendenti di Airbnb; con questa scusa contattano gli utenti cercando di estorcere informazioni personali, password o pin per finti “controlli di sicurezza” o “verifiche”.

Contrariamente alla descrizione tipo della vittima di truffe online, in questo caso a cascarci maggiormente sono i Millennial, generazione che attualmente ha tra i 30 e i 40 anni. Questo accade perché sono i viaggiatori più assidui per motivi anagrafici e più propensi ad azzardare acquisti d’impulso per risparmiare.

Come fare a proteggersi? Basta seguire semplici regole. Leggere sempre le recensioni degli altri utenti, comunicare solo attraverso la piattaforma ufficiale, verificare il profilo del proprietario, utilizzare metodi di pagamento sicuri e segnalare attività sospette sia a Airbnb che alle autorità preposte.

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