Nuova tassa sulla vendita della casa per chi ha usufruito di questo beneficio, increduli i contribuenti

Una nuova tassa sulla vendita della casa pende sui contribuenti che hanno utilizzato un precedente beneficio per gli immobili.

La questione tassazione sugli immobili sta cambiando e, sicuramente, bisogna individuare quelli che sono i margini complessi economicamente e burocraticamente per i contribuenti. Una svolta inattesa che porta però ulteriori restrizioni importanti e impegnative.

Nuova tassa sulla vendita della casa
Nuova tassa per i contribuenti (arabonormannaunesco.it)

Una condizione delicata che riguarda tantissimi utenti che si sono ritrovati con una tassa inattesa da dover pagare e piuttosto ingente. Dopotutto le premesse per questa variazione c’erano tutte, appariva chiaro infatti che il Superbonus, come gli altri benefici sulla casa, fossero destinati a un miglioramento per quanti volevano assestare le condizioni generali della stessa e farne l’abitazione principale di residenza, non per altro.

Nuova tassa sulla vendita della casa: contribuenti increduli

Variazione importante per quanti hanno usufruito del superbonus. Dopo i lavori infatti la casa non può essere venduta, pena una tassazione sulla plusvalenza dell’immobile. La nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate mira a fare chiarezza a riguardo, tuttavia molti non hanno compreso quali sono i limiti e le procedure del caso.

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Tassa sulla vendita degli immobili, stangata contribuenti (arabonormannaunesco.it)

Come stabilito dalla Legge di Bilancio 2024 coloro che avevano usufruito di un beneficio sull’immobile non potevano usarlo e poi rivendere lo stesso per generare profitto, pena l’applicazione di una tassazione. Con la nuova modifica dei commi 67 e 68 ciò che cambia è che la plusvalenza diventa ufficialmente tassabile. Quindi non si tratta più di una sorta di “ammenda” da corrispondere ma di una spesa proporzionale al beneficio ottenuto.

Gli immobili quindi sono vincolati, si salvano solo quelle abitazioni che hanno beneficiato del bonus da oltre 10 anni. Ovviamente gli immobili che vengono invece ceduti per successione o adibiti a prima casa da un familiare non vengono sottoposti a tassazione extra, quindi ne restano fuori. La legge si applica a quei contribuenti che, avendo impiegato i bonus sulla casa, il Superbonus in particolare, scelgono di rivendere l’immobile a prezzo maggiorato e quindi di generare un capitale.

La nuova tassa è fissata nell’imposizione del 26% sulla plusvalenza. Se gli interventi sono stati fatti da almeno cinque anni, i costi deducibili saranno anche quelli del Superbonus. Laddove invece siano stati fatti da meno di 5 anni, si terrà conto del 50% delle spese. Per gli immobili il prezzo di acquisto o costruzione viene considerato in misura rivalutata, relativamente alla variazione dell’indice dei prezzi.

La nuova circolare specifica qual è la base imponibile per la plusvalenza, le vendite degli immobili costruiti o rinnovati da meno di 5 anni hanno due opzioni: la prima con Superbonus al 110% e la seconda è con sconto in fattura o cessione del credito. Per le vendite immobiliare da oltre 5 anni, con le opzioni relative, si determina l’imposta al 26% con modalità ordinaria.

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