Un problema che avremo patito tutti almeno una volta nella vita: la stitichezza. Oggi vi spiegheremo perché non va sottovalutata.
Il fatto che sia un disturbo comune e che colpisce milioni di persone non deve renderla un problema da sottovalutare. Parliamo della stitichezza. Può essere una condizione passeggera, magari dovuta a periodi particolari, ma può essere anche qualcosa di cronico. In entrambi i casi, sottovalutare la questione è la cosa peggiore che si possa fare.
I sintomi della stitichezza includono feci dure e secche, sforzo durante l’evacuazione, sensazione di blocco rettale e una frequenza di evacuazione inferiore a tre volte alla settimana. Nei casi più gravi, possono manifestarsi dolori addominali, gonfiore e nausea. Tutti problemi che possono avere un impatto importante sulla qualità della vita.
Non solo per il senso di gonfiore costante, ma anche per quel che concerne le ripercussioni psicologiche, dato che si può riposare male e, quindi, avere poi un umore cattivo, che pregiudica lavoro e relazioni sociali.
Le cause della stitichezza
Una delle cause principali è una dieta povera di fibre, essenziali per il corretto funzionamento del sistema digestivo. Altri fattori includono una scarsa idratazione, uno stile di vita sedentario, l’uso eccessivo di lassativi e alcuni farmaci come antidepressivi e analgesici. Mangiare frutta, verdura, cereali integrali e legumi può aiutare. Così come fare attività fisica costante è qualcosa che un po’ tutti gli esperti suggeriscono. Inoltre, condizioni mediche come la sindrome dell’intestino irritabile, il diabete e le malattie della tiroide possono contribuire allo sviluppo della stitichezza. Peraltro, la tensione cronica durante l’evacuazione può portare allo sviluppo di emorroidi e ragadi anali.
La scienza, peraltro, ci dice che ci sono delle patologie insospettabili (e anche molto gravi) che possono manifestarsi inizialmente con un senso di stitichezza non usuale. Tra queste menzioniamo la diverticolosi, le malattie infiammatorie croniche intestinali, il tumore del colon-retto, addirittura il morbo di Parkinson e i problemi neurologici si accompagnano a questo tipo di problema.
Dunque, come sempre facciamo quando parliamo di salute e benessere, consigliamo di non sottovalutare il fenomeno e di rivolgervi sempre a personale qualificato. Con le nostre condizioni fisiche non si deve scherzare. Mai. In particolare, può essere importante consultare un medico se il problema persiste per più di alcune settimane, o se è accompagnato da sintomi preoccupanti come perdita di peso inspiegabile, sanguinamento rettale o dolore addominale intenso.
