Nicola Piovani, compositore di fama mondiale e vincitore del Premio Oscar, ha recentemente condiviso la sua personale playlist, un viaggio musicale che esplora generi e stili diversi. Questa iniziativa, nota come ‘scalette d’autore’, è promossa da Musica per Roma e invita artisti e personalità legate alla Fondazione a esprimere le proprie scelte musicali. La selezione di Piovani, composta da 25 brani, rappresenta un tuffo nei ricordi e nelle emozioni, permettendo di raccontare la sua storia attraverso la musica che lo ha ispirato nel corso della vita.
Quando si parla del suo ruolo di DJ, Piovani esprime una certa umiltà, dichiarando: “Mi sono guardato bene dallo scegliere un criterio di classifica o graduatoria”. La sua playlist diventa così una raccolta di memorie, un’autobiografia sonora che riflette gli incontri significativi avuti con la musica. La sua passione per l’ascolto è evidente: ha iniziato a 13 anni e da allora non ha mai smesso di esplorare il mondo sonoro. “Compongo, suono, dirigo l’orchestra, ma la mia attività più forte e determinante è quella di ascoltatore”, confessa.
una selezione sorprendente
La varietà dei brani scelti da Piovani è sorprendente. Ecco alcuni esempi delle influenze musicali che ha incluso nella sua playlist:
- Jazz di Miles Davis
- Rock
- Musica popolare
- Musica classica, da Edith Piaf a Claudio Monteverdi
Questa selezione non è solo un elenco di canzoni, ma una finestra aperta su un universo personale e artistico ricco di influenze. Ogni brano ha una storia e un significato che vanno oltre la melodia. Per Piovani, la musica è un’esperienza che si vive intensamente, e ogni ascolto è un’opportunità per scoprire qualcosa di nuovo.
l’approccio all’ascolto
Una delle affermazioni più significative di Piovani riguarda il suo approccio all’ascolto. “Non si può dire di conoscere veramente una musica se non ci si è innamorati di essa”, afferma. Questo approccio intimo lo porta a escludere alcuni generi dalla sua esperienza, come la musica hawaiana e l’avanguardia musicale del secondo Novecento. “La musica di Darmstadt l’ho ascoltata tantissimo, ma senza mai riuscire a entrare in sintonia”, dice con franchezza.
Nonostante le sue preferenze, Piovani riconosce il valore di ogni forma musicale e l’importanza dell’atteggiamento con cui ci si avvicina all’ascolto. “La musica alta e la musica bassa non sono legate solo ai contenuti, ma all’atteggiamento verso l’ascolto”, spiega. Per lui, un concerto di Mahler è un’esperienza trascendente, un momento di ritualità dove si può toccare il sublime attraverso la bellezza della musica.
la tecnologia e il futuro
Secondo Piovani, la tecnologia è uno strumento che può arricchire l’esperienza musicale, ma solo se utilizzata con saggezza. “Ogni volta che c’è un’invenzione tecnologica, è un passo avanti per l’umanità”, afferma. Tuttavia, il suo primo approccio alla composizione rimane tradizionale: carta, matita e gomma. Questo metodo classico è il suo punto di partenza, mentre la tecnologia entra in gioco nelle fasi successive.
Guardando al futuro, Piovani si mostra aperto a nuove sfide. Ha recentemente composto la musica per un film di animazione francese e ha ricevuto una richiesta da un noto chitarrista per scrivere un pezzo per chitarra e orchestra. “Scrivere per chitarra e orchestra è complicato”, ammette, ricordando un consiglio ricevuto da Ennio Morricone sui segreti della composizione.
In conclusione, la playlist di Nicola Piovani non è solo un elenco di canzoni; è un viaggio attraverso la sua vita, un racconto di incontri e scoperte musicali che hanno segnato il suo percorso. La musica, per lui, è un’esperienza che va oltre il semplice ascolto, un modo per connettersi con il mondo e con se stessi, per vivere emozioni e creare ricordi indelebili.