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Murales a Paternò: Gli ‘Eroi della Legalità’ Si Oppongono alle Mafie

Murales contro le mafie a Paternò

Tre murales si ergono maestosi sulle facciate di edifici popolari a Paternò, un comune della provincia di Catania, portando un messaggio potente e significativo contro le mafie. Questa iniziativa artistica, realizzata da artisti siciliani, celebra l’impegno di coloro che hanno combattuto per la legalità e rappresenta un omaggio a figure emblematiche della lotta contro la criminalità organizzata. L’inaugurazione dei murales ha avuto luogo questa mattina, alla presenza di Gaetano Galvagno, presidente della Fondazione Federico II, e di Bernardo Mattarella, figlio di Piersanti Mattarella, un eroe della legalità assassinato nel 1980.

Un progetto ambizioso

Il progetto, intitolato “Le strade da seguire…”, è un’iniziativa ambiziosa che si propone di trasformare il paesaggio urbano siciliano in un percorso di memoria e identità. Le opere sono state concepite per rappresentare non solo la lotta contro le mafie, ma anche la necessità di offrire ai giovani modelli positivi, una risposta alla cultura della glorificazione dei boss mafiosi che spesso permea i media contemporanei. I murales, quindi, non sono solo un’operazione estetica, ma un vero e proprio atto di resistenza culturale.

L’ulivo bianco e la memoria

Il primo murales, “L’Ulivo Bianco, Piersanti Mattarella”, realizzato dall’artista Ligama, ritrae il volto di Piersanti Mattarella circondato da ramoscelli di ulivo, simbolo di pace e rinascita. Piersanti Mattarella è stato un uomo politico che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, e la sua morte ha segnato un tragico capitolo della storia siciliana. Attraverso l’arte, il murales intende mantenere viva la memoria di un uomo che ha sacrificato tutto per il bene della sua terra.

La giustizia in primo piano

Il secondo murales, intitolato “Legalità” e realizzato da Alberto Ruce, offre una visione potente della giustizia. Rappresenta una donna bendata, simbolo della giustizia, guidata da un falco, che evoca il nome di Giovanni Falcone, il magistrato simbolo della lotta alla mafia, assassinato nel 1992. Questo murales non solo onora la memoria di Falcone, ma invita anche a riflettere sul ruolo della giustizia nella società contemporanea, sottolineando l’importanza di una vigilanza costante contro l’illegalità.

Speranza per il futuro

Infine, il murales di Chiara Abramo, “Quale futuro lasciamo ai nostri figli”, rappresenta un bambino che tiene in mano un cuore di terra dal quale germogliano un fico d’india e un ficus, evocando l’immagine dell’albero Falcone. Questo elemento vegetale diventa un simbolo di speranza e di crescita, un richiamo alla responsabilità di ogni generazione nel costruire un futuro libero dalla mafia. L’immagine di un bambino, innocente e pieno di potenzialità, è un potente messaggio che invita a riflettere sulle scelte che si fanno oggi per il domani.

Espansione del progetto

Il progetto non si limita a Paternò, ma ha in programma di espandersi in tutta la Sicilia, creando una vera e propria “via dell’arte e degli eroi”. La finalità è duplice: da un lato, preservare la memoria di coloro che hanno combattuto per la legalità, dall’altro, valorizzare culturalmente e turisticamente il territorio. Gaetano Galvagno ha sottolineato l’importanza di offrire ai giovani modelli e idoli positivi, contrastando l’immagine distorta della mafia che spesso emerge nei media. L’arte diventa così uno strumento di rigenerazione sociale e culturale, capace di coinvolgere le nuove generazioni e di stimolare un rinnovato senso di appartenenza e responsabilità.

Un messaggio di resistenza

In un contesto in cui la mafia continua a rappresentare una minaccia per la società, iniziative come questa sono fondamentali. Offrire spazi visivi che raccontano storie di resistenza e speranza è un modo per educare e sensibilizzare le persone, in particolare i giovani, sull’importanza della legalità. L’arte urbana, quindi, si configura come un mezzo potente per veicolare messaggi di giustizia, pace e solidarietà, contribuendo a costruire una comunità più coesa e consapevole.

L’auspicio è che questi murales non solo abbelliscano il paesaggio urbano, ma che diventino anche punti di riferimento per chiunque voglia intraprendere un percorso di legalità e giustizia, un invito a riflettere sulle scelte quotidiane e sul ruolo di ciascuno nella lotta contro l’illegalità. Attraverso il colore e la creatività, questi artisti hanno dato vita a un messaggio che sfida le ombre della mafia e celebra la forza e il coraggio di chi si batte per un futuro migliore.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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