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Migranti in piazza a palermo: una lotta per il diritto al permesso di soggiorno

Nella giornata di ieri, circa 250 migranti hanno manifestato pacificamente in piazza del Parlamento a Palermo, esprimendo il loro dissenso contro le recenti politiche governative che, secondo quanto sostenuto dai partecipanti, ostacolano il rilascio del permesso di soggiorno. La manifestazione, organizzata dal movimento Right 2 Be, si è snodata in un corteo che ha raggiunto la sede della prefettura in via Cavour, sottolineando l’unione e la determinazione di una comunità che, nonostante le difficoltà, continua a lottare per i propri diritti.

le istanze del movimento right 2 be

Il movimento Right 2 Be, composto principalmente da immigrati provenienti da diverse aree della Sicilia, ha portato in piazza le proprie istanze. Ibrahin Demme, uno dei rappresentanti del movimento, ha dichiarato: “Da Agrigento a Catania, Ragusa, Partinico, abbiamo deciso di scendere in piazza perché ci sono nostri fratelli e sorelle che hanno grossi problemi legali, pur vivendo in Sicilia da diversi anni”. Queste parole evidenziano la frustrazione e la sofferenza di chi vive in una situazione di precarietà e incertezze legali, nonostante il lungo periodo di permanenza nel Paese.

Un elemento centrale della protesta è il messaggio scritto sugli striscioni dei manifestanti: “casa, lavoro, documenti per tutti”. Questo slogan non è solo una richiesta generica, ma rappresenta un grido di aiuto e di giustizia sociale. Gli immigrati chiedono un incontro con il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, affinché possa diventare un portavoce delle loro necessità al ministero dell’Interno. Le richieste includono:

  1. Rimozione di norme e leggi che rendono la vita dei migranti insostenibile.
  2. Abolizione della legge Bossi-Fini, che collega il permesso di soggiorno al possesso di un lavoro.
  3. Rivedere i criteri di concessione della cittadinanza italiana dopo cinque anni di permanenza nel Paese, senza l’obbligo di residenza fissa e senza un tetto reddituale troppo restrittivo.

le problematiche legate alla legge bossi-fini e al decreto cutro

Demme ha puntato l’attenzione sulla legge Bossi-Fini, che crea una situazione di ricatto per i migranti, costretti ad accettare qualsiasi condizione lavorativa pur di mantenere il loro status legale. “Noi chiediamo l’abolizione della legge Bossi-Fini”, ha affermato Demme, “perché non possiamo più vivere in un clima di paura e sfruttamento”.

Un altro tema cruciale è il decreto Cutro, che ha ulteriormente complicato le procedure per il rilascio del permesso di soggiorno. I manifestanti chiedono di rivedere i criteri di concessione della cittadinanza italiana, proponendo l’acquisizione della stessa dopo cinque anni di permanenza nel Paese, senza l’obbligo di residenza fissa e senza un tetto reddituale troppo restrittivo. Questo aspetto è particolarmente rilevante poiché molti migranti vivono in condizioni economiche precarie e non riescono a soddisfare le attuali richieste.

richieste per un futuro più giusto

In aggiunta, il movimento Right 2 Be richiede anche il superamento del decreto flussi, che regola l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia. Gli attivisti propongono l’istituzione di un permesso di soggiorno specifico che consenta ai cittadini provenienti da paesi al di fuori dell’Unione Europea di entrare in Italia per un periodo di 24 mesi, con l’obiettivo di cercare lavoro o accedere a percorsi di formazione professionale. Questo approccio, secondo i manifestanti, permetterebbe di affrontare la carenza di manodopera in alcuni settori, come quello agricolo e dell’edilizia, dove gli immigrati spesso svolgono un ruolo fondamentale.

La manifestazione di Palermo si inserisce in un contesto più ampio di tensioni politiche e sociali che coinvolgono il tema dell’immigrazione in Italia. Negli ultimi anni, il dibattito sulla gestione dei migranti è stato caratterizzato da polarizzazioni e conflitti, con il governo che ha spesso presentato i migranti come un problema piuttosto che come una risorsa. Tuttavia, come dimostrano le parole di Demme, la realtà è ben diversa: “migliaia di donne e uomini arrivati in Italia vengono sfruttati e reggono interi settori economici”.

Questa protesta rappresenta non solo una richiesta di diritti, ma anche una denuncia contro un sistema che tende a marginalizzare e stigmatizzare i migranti. La speranza dei manifestanti è che la loro voce venga ascoltata e che le istituzioni si facciano carico delle loro istanze, lavorando per un futuro più giusto e inclusivo. Concludendo, la manifestazione di Palermo è un chiaro segnale che la lotta per la dignità e i diritti dei migranti in Italia è lontana dall’essere terminata.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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