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Metal panic al pac di milano: un viaggio nell’arte di maloberti

Il PAC di Milano si prepara a ospitare una delle mostre più attese dell’anno: “Metal Panic”, dedicata all’artista Marcello Maloberti. In programma dal 27 novembre al 9 febbraio, questa esposizione rappresenta un’opportunità unica per esplorare l’arte contemporanea attraverso un cantiere aperto che riflette la visione e la poetica dell’artista. Curata da Diego Sileo e promossa dal Comune di Milano – Cultura, la mostra invita i visitatori a immergersi in un viaggio che affronta tematiche quali memoria, identità e il complesso rapporto con il contesto urbano.

la dualità del titolo

Il titolo “Metal Panic” racchiude in sé una dualità di significati. Da un lato, il termine “metal” evoca solidità e resistenza; dall’altro, “panic” richiama emozioni fugaci e intense. Questa combinazione di elementi opposti si riflette nelle opere esposte, che invitano a una riflessione profonda sul mondo contemporaneo. Maloberti, originario di Milano, esprime il suo legame con la città attraverso le sue opere, sottolineando che “La mia Milano non è mai conclusa”.

installazioni che sfidano la percezione

All’ingresso, i visitatori sono accolti dall’installazione “Cielo”, una scritta al neon sospesa a venti metri di altezza, che invita a guardare il mondo da una prospettiva inusuale. All’interno del PAC, l’artista continua a giocare con la percezione, come dimostra il cartello stradale con la lettera “M”, simbolo di Mussolini, pendente a testa in giù dal soffitto. Inoltre, un enorme guardrail invade lo spazio, creando un contrasto visivo con i frammenti di marmo sottostanti.

opere significative

Tra le opere più significative della mostra, troviamo:

  1. “Sironi”: parte della serie “Vir Temporis Acti”, in cui i frammenti a terra dialogano con le opere dell’artista milanese Mario Sironi.
  2. “Metal Panic”: una video-installazione che “esegue” una composizione di 50 minuti per fucile, creando un’esperienza immersiva.
  3. “Martellate” (2024): un progetto di lunga data che presenta otto neon con slogan filosofici dell’artista, come “Le montagne sono i denti di Dio”.

un viaggio attraverso l’identità culturale

Al piano superiore, la sala “La vertigine della signora Emilia” presenta una bandiera italiana che si prolunga in una tovaglia a quadretti, simbolo di un’identità culturale complessa. Un’altra installazione, “Petrolio”, espone oltre 270 volumi dell’ultima opera di Pasolini, aperti alla stessa pagina, con un coltello come segnalibro, richiamando la figura di un intellettuale che ha affrontato le contraddizioni della società italiana.

La mostra si chiude con una sala dedicata ad alcune delle prime opere di Maloberti, tra cui “Famiglia reale”, una fotografia che ritrae la madre e la nonna dell’artista. “A loro due è dedicata la mostra,” sottolinea Maloberti, evidenziando l’importanza delle radici familiari nella sua ricerca artistica.

“Metal Panic” non è solo un’esposizione, ma un invito a riflettere sulla contemporaneità, un viaggio attraverso emozioni, ricordi e identità collettiva, in un dialogo costante tra arte, musica e spazio urbano.

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