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Mark zusak racconta la sua vita attraverso tre cani straordinari

Markus Zusak, l’autore che ha conquistato il cuore di lettori di ogni età con il suo bestseller “Storia di una ladra di libri”, ritorna con un’opera del tutto diversa: il memoir intitolato “Tre cani enormi (e qualche umano)”. Pubblicato da Piemme il 21 gennaio, questo nuovo libro è già disponibile in traduzione italiana grazie al lavoro di Chiara Brovelli, in contemporanea con le edizioni anglofone negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Con oltre 20 milioni di copie vendute nel mondo, Zusak si cimenta in una narrazione personale e intima, rivelando aspetti della sua vita che possono colpire e divertire i lettori.

la vita con tre cani

Il libro si apre con una premessa che fa subito capire il tono ironico e autentico di cui è intriso. L’autore ci invita a entrare nella sua casa, un luogo dove l’ordine è stato spazzato via dall’improvviso arrivo di tre cani abbandonati: Reuben, Archer e Frosty. Ognuno di questi cani porta con sé una personalità unica e una serie di avventure che si intrecciano con la vita della famiglia Zusak in modi inaspettati.

  1. Reuben: descritto come un animale che sembra più un lupo che un cane, rappresenta il fascino selvaggio e indomito di un amore salvato dalla strada.
  2. Archer: il più giocoso e distruttivo dei tre, la sua condotta combina innocenza e malizia, capace di distruggere i tappeti di casa, mentre guarda gli umani con espressioni che sembrano dire: “È colpa vostra, non mia”.
  3. Frosty: un cane affettuoso e sereno, capace di calmare gli animi anche nei momenti di caos.

lezioni di vita e umorismo

Attraverso le pagine di “Tre cani enormi”, Zusak condivide non solo le disavventure quotidiane che derivano dall’avere tre animali così vivaci, ma anche le lezioni profonde che emergono da queste esperienze. Ogni pasticcio e ogni distruzione si trasforma in un’opportunità di crescita e riflessione. L’autore riesce a catturare la bellezza disordinata della vita con gli animali, dove il caos diventa un simbolo di affetto e di una gioia che riempie la casa di risate e amore.

Un aspetto affascinante del memoir è la capacità di Zusak di mescolare la realtà con la letteratura, creando un racconto che è sia divertente che profondamente toccante. Le sue osservazioni sul comportamento dei cani rivelano verità universali sulla natura umana e sull’importanza dei legami familiari. I cani, con la loro semplicità e lealtà, diventano un riflesso delle relazioni che abbiamo con le persone che ci circondano.

un viaggio comico ed emotivo

L’ironia che pervade il libro è un altro dei punti di forza di questo memoir. Zusak riesce a raccontare le sue disavventure con un tono spietato e divertente, rendendo il lettore partecipe di un viaggio che è tanto comico quanto emotivo. Le sue descrizioni vivide e umoristiche dei momenti di caos domestico fanno sorridere, ma al contempo invitano a riflettere su come anche nei momenti più difficili ci possa essere una bellezza inaspettata.

In “Tre cani enormi (e qualche umano)”, Zusak non si limita a raccontare la propria esperienza con gli animali, ma esplora anche il ruolo che questi ultimi possono avere nel nostro processo di guarigione e scoperta personale. In un mondo dove spesso ci si sente soli e sopraffatti, l’amore che un cane può portare nella vita di una persona è un tema centrale che risuona fortemente.

La pubblicazione di questo memoir segna un nuovo capitolo nella carriera di Zusak, che abbandona temporaneamente la narrativa di finzione per abbracciare la sua realtà personale. “Tre cani enormi” è un tributo a tutti gli animali che ci riempiono di amore e ci insegnano a vivere con passione, a ridere di noi stessi e a trovare bellezza anche nel disordine. Con la sua scrittura sincera e coinvolgente, Markus Zusak ci invita a riflettere su cosa significhi essere parte di una famiglia, sia essa composta da umani o da animali, e su come l’amore possa superare ogni ostacolo, rendendo la vita un’avventura straordinaria e, a volte, un po’ caotica.

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