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Mannina e cutino portano la magia del teatro allo spazio franco di palermo

Il teatro palermitano si prepara a vivere momenti di intensa emozione e riflessione con l’arrivo di due importanti spettacoli che segneranno il ritorno della rassegna Scena Nostra allo Spazio Franco. Dopo i concerti di Cesare Basile e Appino, il sipario si alza nuovamente sul palcoscenico, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi in due opere significative della scena contemporanea: “Accamóra” di Paolo Mannina e “Totò e Vicè” di Giuseppe Cutino. Gli spettacoli si svolgeranno nei weekend del 20-21 e 28-29 dicembre, promettendo di affascinare e coinvolgere gli spettatori.

Accamóra: un viaggio nelle dinamiche familiari

Paolo Mannina, autore, attore e regista palermitano, torna a presentare “Accamóra”, una nuova messa in scena della celebre opera “Tutto su mia madre”, realizzata dalla compagnia Cantieri Teatrali Zabut. Questo spettacolo è una rielaborazione della piéce originale, rappresentata per la prima volta nel 2008 con la regia di Antonia Truppo e con Mannina stesso come protagonista. Ne “Accamóra”, Mannina esplora le dinamiche complesse e paradossali di una famiglia siciliana, unita dall’amore di una madre vedova, trascurata dai figli e immersa nei ricordi di un passato che continua a influenzare il presente.

Mannina ha riallestito l’opera nel 2017, firmandone anche la regia e sviluppando ulteriormente il progetto fino a giungere alla nuova versione presentata in anteprima al festival JTC – Journées théâtrales de Carthage di Tunisi. Questo spettacolo fa parte di una trilogia familiare che comprende anche “Aèri scritta (2121)” e “l’Addimuro ovvero l’attesa (2023-24)”, opere che si intrecciano in un affresco complesso e toccante delle relazioni familiari. In “Accamóra”, il regista racconta di una madre che, pur vivendo in un contesto di abbandono, riesce a mantenere unite le sue relazioni attraverso un amore tenace e indomito. Mannina afferma: “Accamóra è legato a mia madre e alla mia vita familiare. I frammenti di storia raccontati sono pura invenzione, ma non lo sono le dinamiche sottese”, mettendo in luce l’importanza del legame affettivo e dei ricordi che segnano le nostre esistenze.

Totò e Vicè: un’opera tra ombre e voci

A seguire, il 28 e 29 dicembre, sarà la volta di Giuseppe Cutino con “Totò e Vicè”, un’operina musicata per ombre e voci, tratta dal testo di Scaldati. Questo spettacolo è una creazione collettiva che coinvolge nomi noti del panorama teatrale siciliano, come Rosario Palazzolo e Antongiulio Pandolfo, con la partecipazione di Egle Mazzamuto e Sabrina Petyx, accompagnati dai musicisti Maurizio Curcio e Pierpaolo Petta. Prodotto da Spazio Franco, Acti-Teatri Indipendenti di Torino e La Compagnia dell’Arpa di Enna, “Totò e Vicè” si è recentemente aggiudicato il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro, un riconoscimento prestigioso che sottolinea l’abilità di Cutino nel saper orchestrare la poetica visiva e fonica di Scaldati, creando un’esperienza di teatro puro.

“Totò e Vicè” si presenta come un’opera che gioca con le ombre e le voci, una narrazione che riesce a catturare l’essenza di personaggi e situazioni tipiche della cultura siciliana, evocando immagini potenti e suggestive. La regia di Cutino è stata lodata per la sua capacità di dare vita a una rappresentazione che fonde parole e musica in un dialogo armonico, capace di trasmettere emozioni e riflessioni profonde. L’approccio innovativo di Cutino si rivela un punto di forza, contribuendo a rendere lo spettacolo un evento imperdibile per tutti gli appassionati di teatro.

Un’importante finestra sulla cultura siciliana

Entrambi gli spettacoli, “Accamóra” e “Totò e Vicè”, non solo offrono un’importante finestra sulla cultura siciliana contemporanea, ma pongono anche interrogativi universali sulle relazioni umane, l’amore, la memoria e il passare del tempo. La rassegna Scena Nostra si conferma così come un importante palcoscenico per creare dialogo e riflessione, portando in scena opere che parlano al cuore e alla mente del pubblico. La scelta di dare spazio a talenti locali come Mannina e Cutino dimostra un impegno nella valorizzazione delle risorse artistiche del territorio, un passo fondamentale per la crescita e la rinascita del teatro siciliano.

Gli spettatori sono quindi invitati a non perdere queste occasioni preziose di avvicinarsi a produzioni che non solo intrattengono, ma invitano anche a riflettere su temi attuali e pertinenti. In un periodo in cui il teatro ha bisogno di riemergere e riconquistare il suo spazio, iniziative come quella dello Spazio Franco sono fondamentali per mantenere viva la cultura e l’arte, celebrando le storie e le voci che compongono il nostro patrimonio culturale.

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