La Cineteca di Bologna celebra un grande protagonista della fotografia bolognese, Nino Comaschi, attraverso un progetto che unisce arte, cultura e memoria. Attivo dal 1930 al 1970, Comaschi è al centro di un’iniziativa che comprende uno spettacolo, una mostra e un libro, curato dal figlio Giorgio Comaschi, attore e giornalista, insieme allo storico Giuseppe Savini. Questo tributo non solo onora il lavoro di un uomo, ma rappresenta anche una parte fondamentale della storia di Bologna e della sua evoluzione nel corso del XX secolo.
Nato nel 1907, Nino Comaschi ha trascorso trent’anni della sua vita al Resto del Carlino, una delle testate giornalistiche più importanti della città. Durante la sua carriera, ha immortalato momenti chiave della vita bolognese, tra cui:
- Manifestazioni pubbliche
- Eventi sportivi
- Funerali
- Concerti
La sua macchina fotografica ha catturato non solo l’essenza della città, ma anche la vita dei suoi abitanti, raccontando storie di gioia e di dolore, di lotta e di speranza. Attraverso il suo obiettivo, Comaschi ha trasmesso emozioni e documentato un’epoca, contribuendo così a preservare la memoria storica di Bologna.
L’inaugurazione del progetto
L’inaugurazione del progetto avverrà il 2 dicembre al Cinema Modernissimo, dove si terrà l’anteprima dello spettacolo. In questo evento, Giorgio Comaschi interpreterà il padre utilizzando la macchina fotografica originale di Nino, un gesto simbolico che connette il passato al presente. L’uso di sgabelli per ottenere una prospettiva migliore durante gli scatti allo stadio Dall’Ara rappresenta un richiamo diretto alle tecniche e alle esperienze del fotoreporter, rendendo il tutto ancora più autentico. Questo spettacolo non è solo una celebrazione del lavoro di Nino Comaschi, ma anche un modo per far rivivere le emozioni che ha catturato attraverso i suoi scatti.
Il libro “Le foto del babbo”
La presentazione del libro “Le foto del babbo”, edito dalle Edizioni Cineteca di Bologna, avverrà in concomitanza con lo spettacolo. L’opera include una riflessione di Giorgio Comaschi e le descrizioni di Giuseppe Savini, accompagnate da centinaia di fotografie che raccontano la Bologna di un tempo. Questa pubblicazione rappresenta una preziosa risorsa per chiunque desideri approfondire la storia della città attraverso gli occhi di un fotografo che l’ha vissuta in prima persona.
La mostra dedicata a Nino Comaschi
Dal 12 dicembre, gli spazi della Galleria Modernissimo ospiteranno una mostra dedicata a Nino Comaschi. Questa esposizione rappresenta un archivio sterminato di immagini, frutto di anni di lavoro e dedizione. La Cineteca di Bologna ha intrapreso un’operazione di digitalizzazione e valorizzazione di questo patrimonio, rendendo accessibile al pubblico un fondo estremamente significativo per la storia locale. La mostra non solo offre un’opportunità per ammirare le opere di Comaschi, ma anche per esplorare l’evoluzione della fotografia e del reportage nel contesto bolognese.
Durante la presentazione, Giorgio Comaschi ha condiviso le sue emozioni riguardo a questo progetto, affermando: “Non mi sarei mai immaginato di raccontare Nino, mio babbo, in questo modo. Calandomi nei suoi panni, parlando con la sua voce”. Queste parole riflettono non solo la sua personale connessione con il padre, ma anche la volontà di rendere omaggio a un’eredità che è una parte integrante dell’identità bolognese.
Il progetto della Cineteca di Bologna dedicato a Nino Comaschi rappresenta quindi un’importante occasione per riflettere su come la fotografia possa raccontare storie e preservare la memoria collettiva. Le immagini di Comaschi non sono solo fotografie; sono finestre su un passato che continua a influenzare il presente. Attraverso l’arte, la cultura e la narrativa, questa iniziativa invita tutti a riscoprire Bologna e a immergersi in un viaggio emozionale che attraversa il tempo.
Con l’arrivo dell’anno nuovo, il 31 dicembre, lo spettacolo tornerà sul palco del Modernissimo, offrendo un’ulteriore occasione per celebrare la vita e l’opera di Nino Comaschi, permettendo al pubblico di vivere un’esperienza unica e coinvolgente.