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Lucca celebra la memoria di gugliemo petroni a 30 anni dalla sua scomparsa

Lucca si prepara a celebrare la figura di Guglielmo Petroni, un importante scrittore, poeta e pittore, con una mostra dedicata a lui, intitolata “Guglielmo Petroni – Il segno e la parola”. Questa esposizione, che aprirà il 25 gennaio 2025 e chiuderà il 16 marzo, rappresenta un passo significativo nel processo di riscoperta delle personalità culturali lucchese, promosso dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca e dalla Fondazione Lucca Sviluppo. L’evento, patrocinato dal Comune di Lucca e dal Cric – Coordinamento Riviste Italiane di Cultura, non solo onora il contributo di Petroni al panorama culturale italiano del secondo Novecento, ma invita anche a riflettere sulla sua eredità artistica e letteraria.

La vita e la formazione di Guglielmo Petroni

Guglielmo Petroni nacque a Lucca nel 1911 in una famiglia modesta. Dopo aver frequentato le scuole elementari, abbandonò gli studi per lavorare nella bottega del padre, ma il suo spirito artistico rimase vivo. La sua vera formazione iniziò con l’incontro con l’ambiente artistico lucchese, in particolare con il pittore Giuseppe Ardinghi. Insieme, aprirono uno studio di pittura, che fu purtroppo distrutto da un incendio. Tuttavia, la passione di Petroni per la scrittura si manifestò presto, portandolo a pubblicare le sue prime poesie e a vincere il prestigioso premio Cabala.

La carriera e le sfide di Petroni

La vivace scena culturale lucchese degli anni ’30 vide Petroni intrecciare amicizie con figure di spicco come Mario Tobino e Arrigo Benedetti. Le sue connessioni si ampliarono ulteriormente quando si trasferì a Firenze, dove frequentò il celebre caffè Giubbe Rosse, stringendo rapporti con autori del calibro di Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda e Aldo Palazzeschi. Queste relazioni si rivelarono fondamentali per la sua crescita artistica.

La carriera di Petroni subì una brusca interruzione con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale. Chiamato a Roma nel 1939 da Curzio Malaparte per dirigere la rivista “Prospettive”, entrò in contatto con le dinamiche della Resistenza. Catturato dalle forze tedesche, fu imprigionato nel famigerato carcere delle SS di via Tasso, dove subì torture e fu condannato a morte. Tuttavia, la sua vita venne salvata poco prima dell’arrivo degli Alleati. Questa terribile esperienza di prigionia influenzò profondamente la sua opera letteraria, culminando nel suo libro più significativo, “Il mondo è una prigione”, scritto come regalo di nozze per la moglie Puci (Carlaluisa De Vecchi) nel 1945.

L’eredità culturale di Petroni

Dopo la guerra, Petroni continuò a scrivere e a collaborare con importanti riviste letterarie, tra cui la Fiera letteraria. Lavorò anche con lo scrittore Ignazio Silone all’Associazione per la Libertà della Cultura e contribuì alla nascita del Terzo programma della Rai. Tra le sue opere più celebri si annoverano:

  1. “La morte del fiume” – Premio Strega nel 1974
  2. “Il nome delle parole” – Premio Selezione Campiello nel 1984

La mostra “Il segno e la parola”, curata da Alessandra Trabucchi con la collaborazione di Giovanni Ricci, si propone di esplorare non solo l’attività letteraria di Petroni, ma anche il suo ruolo come pittore e critico d’arte. Attraverso sezioni dedicate alla sua biografia, al periodo lucchese, all’impegno letterario e alla sua passione per l’arte, l’esposizione offrirà uno sguardo completo sulla vita di questo poliedrico intellettuale. Saranno esposti documenti inediti, fotografie e circa quaranta opere d’arte, fra cui olii, disegni e grafica.

In particolare, per la prima volta, verranno riuniti e mostrati alcuni dei quadri che Petroni dipinse durante la sua giovinezza e in seguito. La mostra includerà anche opere di artisti a lui contemporanei, come Mino Maccari, Renato Guttuso, Giacomo Manzu e Alberto Savinio, rendendo omaggio alla rete di relazioni che Petroni sviluppò nel corso della sua vita.

Accanto alla mostra, sono previste iniziative di approfondimento, tra cui incontri con studiosi e testimonianze sul lavoro di Petroni e sui temi da lui affrontati. Inoltre, è stato indetto un bando per le scuole superiori, con premi in denaro per i migliori elaborati, al fine di diffondere tra i giovani la conoscenza della figura di questo illustre lucchese. La Fondazione Banca del Monte fornirà ai partecipanti libri di Petroni e materiali di riferimento.

Il catalogo della mostra, edito da Pacini Fazzi, con testi di Alessandra Trabucchi, Giovanni Ricci e altri esperti, approfondisce i temi petroniani e presenta una nuova bibliografia delle sue opere, contribuendo a rinnovare l’interesse per una figura che ha lasciato un segno indelebile nella cultura italiana.

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