Questa mattina si è svolta una cerimonia di grande significato presso la sala Piersanti Mattarella a Palazzo dei Normanni, in Sicilia. L’evento ha avuto come protagonista il premio “Camillo Pantaleone”, intitolato alla memoria del noto responsabile dell’ufficio stampa dell’Assemblea regionale siciliana, scomparso dieci anni fa. Questo riconoscimento, istituito dal Sindacato Stampa parlamentare siciliana, ha visto la presenza di molte autorità e professionisti del settore, sottolineando l’importanza del giornalismo e dell’impegno civico nella comunità.
La cerimonia non si è limitata a ricordare la figura di Pantaleone, ma ha anche celebrato l’impegno civico e sociale di coloro che si sono distinti per il loro contributo alla comunità. Tra i premiati, l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, ha ricevuto un riconoscimento speciale per il suo attivo coinvolgimento nella lotta contro il crack e altre dipendenze. Questo premio è stato conferito anche all’Assemblea permanente Sos Ballarò, un’associazione che si dedica con passione alla tutela dei più vulnerabili.
La legge contro il crack, approvata dall’Assemblea regionale siciliana lo scorso 25 settembre, rappresenta un passo fondamentale per affrontare una problematica sociale in crescita. Durante la cerimonia, Lorefice ha espresso la sua soddisfazione per l’approvazione della legge, sottolineando l’importanza di passare ora alla fase successiva: l’emanazione dei decreti attuativi. Questi decreti sono essenziali per rendere operativa la legge e avviare concrete azioni di prevenzione e assistenza per chi è colpito da dipendenze.
L’arcivescovo ha ricordato come, durante l’ultima edizione del Festino in onore di Santa Rosalia, avesse sollecitato il Parlamento regionale a fare in modo che il progetto di legge, presentato l’anno precedente, diventasse realtà. “La legge adesso è una realtà e c’è anche un primo finanziamento”, ha affermato Lorefice, evidenziando l’importanza di un approccio sistemico e coordinato nella lotta contro le dipendenze. “Mancano però ancora i decreti attuativi, un passaggio indispensabile per cominciare a dare risposte in termini di prevenzione e di assistenza”, ha aggiunto, sottolineando il suo impegno personale e quello della Chiesa nel servire la comunità.
Questo riconoscimento non è solo un tributo all’arcivescovo, ma anche un appello a tutti gli attori coinvolti nella gestione delle problematiche sociali. “Dare risposte è un dovere per chi serve la città degli uomini, sia come amministratore che come Vescovo”, ha dichiarato Lorefice, indicando che è fondamentale conoscere, capire e amare la propria città. La sua visione è chiara: non si tratta solo di approvare leggi, ma di attuare politiche che possano realmente fare la differenza nella vita delle persone, in particolare quelle più vulnerabili.
All’evento hanno partecipato anche diversi giornalisti e operatori dei media, che hanno ricevuto premi per il loro lavoro di informazione e reportage. Tra i premiati, otto operatori TV hanno ricevuto riconoscimenti per il loro impegno nel campo della comunicazione. La categoria carriera da cronista ha visto premiati nomi illustri come Fabrizio Lentini e Pippo Gigliorosso, storico operatore della Tgr della Rai, che hanno dato lustro al panorama giornalistico siciliano.
L’incontro ha messo in luce non solo l’importanza della legislazione in materia di salute e benessere sociale, ma anche il ruolo cruciale che i media e le istituzioni giocano nel sensibilizzare l’opinione pubblica e nel promuovere un cambiamento culturale. Attraverso la collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini, è possibile costruire una rete di supporto e prevenzione che possa affrontare in modo efficace le sfide legate alle dipendenze.
La legge contro il crack, quindi, non è solo un documento legislativo, ma un impegno collettivo che richiama all’azione tutti i soggetti coinvolti. Adesso è fondamentale che i decreti attuativi vengano redatti e approvati al più presto, affinché le misure previste possano entrare in vigore e portare i benefici desiderati a chi ne ha bisogno. La speranza è che questo sia solo l’inizio di un processo di rinnovamento e di attenzione verso le problematiche sociali più urgenti, un segnale di una società che non vuole voltarsi dall’altra parte, ma che si impegna a rispondere con solidarietà e azione concreta.
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