Mimmo Locasciulli, noto cantautore abruzzese e vincitore del Premio Tenco 2024, ha espresso il suo scetticismo nei confronti dei talent show, definiti da lui una vera e propria trappola per i giovani artisti. Durante un recente incontro al corso di formazione “Musica e parole, le produzioni dialettali in Abruzzo”, organizzato dalla Fondazione “Peppino Falconio”, Locasciulli ha evidenziato come per ogni giovane che riesce a emergere in questi programmi ci siano centinaia, se non migliaia, di talenti che vedono i propri sogni infrangersi.
“Non amo i talent show perché per un ragazzo che vince ce ne sono centinaia, migliaia che non passano le selezioni e vedono bruciare i propri sogni,” ha dichiarato Locasciulli. Queste parole tracciano un quadro inquietante della realtà che si cela dietro ai riflettori e alle luci scintillanti di queste competizioni. L’artista ha messo in luce come i giovani siano prima illusi e poi abbandonati, con i produttori che si concentrano solo sul “prodotto”. Questo fenomeno trasforma la vita di molti giovani da un sogno a un incubo.
Durante l’incontro, Locasciulli ha avuto l’opportunità di confrontarsi con Shel Shapiro, un grande della musica italiana. Entrambi gli artisti hanno concordato sul fatto che chi crede veramente nel proprio talento non ha bisogno di passare attraverso i talent show per affermarsi. “Quando i ragazzi mi mandano le demo per chiedermi un consiglio, la mia risposta è sempre la stessa: suonare e cantare è nutrimento per lo spirito,” ha affermato. La musica deve essere vissuta come una forma di espressione e non come un mero mezzo per ottenere fama e successo.
Locasciulli ha condiviso la sua esperienza personale, raccontando come la sua carriera sia nata da una pura passione per la musica, senza l’ossessione per il successo. “Io ho cominciato per passione, non pensando che un giorno sarei diventato musicista,” ha detto. In un contesto musicale contemporaneo sempre più confuso, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla qualità delle proposte artistiche. “Non credo molto nei premi,” ha aggiunto, “però il Club Tenco è rimasto forse l’ultimo baluardo a difesa della canzone d’autore.”
L’artista ha sottolineato la difficoltà di discernere il valore delle proposte musicali attuali, avvertendo che molti giovani rischiano di perdersi in un mare di suoni e stili che non riflettono le loro esperienze e sentimenti. “Se è vero che la musica deve esprimere il sentimento del tempo, oggi molti ragazzi sono succubi di un tempo malato,” ha commentato, richiamando l’attenzione sulla necessità di una musica autentica e significativa.
Le parole di Locasciulli rappresentano una chiamata all’azione per tutti coloro che desiderano intraprendere un percorso artistico autentico. In un mondo dove l’immagine sembra prevalere sul talento, il suo messaggio invita i giovani a ritrovare il senso profondo della loro passione. La vera musica, infatti, nasce dal cuore, dalla passione e dall’impegno, non da un semplice desiderio di notorietà. La figura di Locasciulli, insieme a quella di altri artisti che condividono la sua visione, è fondamentale per guidare le nuove generazioni verso una comprensione più profonda della musica e del suo valore intrinseco.
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