Linfonodi ascellari che fanno male: ecco quando consultare subito il medico

Avere i linfonodi ascellari doloranti non è raro, ma non è detto che sia motivo di preoccupazione. Ecco quando sarebbe bene consultare il medico.

È più che naturale essere attenti e scrupolosi quando si nota qualcosa che non va nel nostro organismo, specialmente se dovessero emergere sintomi che non si sono mai avuti prima. È ovviamente inutile allarmarsi se non è strettamente necessario, in caso di una situazione anomala è ideale parlarne con il proprio medico di fiducia e capire se sia una situazione che può emergere in conseguenza dell’assunzione di alcuni farmaci o se sia necessario fare accertamenti specifici.

quando chiamare medico per linfonodi ascellari doloranti
Controllare i linfonodi ascellari è importante – Foto | Arabonormannaunesco.it

Un principio simile vale sempre, a maggior ragione per un problema che può essere fonte di grande preoccupazione, i linfonodi ascellari gonfi e doloranti. Notarli non è poi così difficile, in genere sono visibili anche a occhio nudo rigonfiamenti più o meno dolenti e arrossati che possono comparire sotto le ascelle, al livello inguinale o sul collo. A volte può trattarsi di qualcosa di innocuo e temporaneo, in altri casi può essere tipico di un’infiammazione che sarebbe bene non sottovalutare, al punto tale che può poi sfociare in malattie più serie.

Linfonodi ascellari doloranti e gonfi: quando preoccuparsi?

Nella maggior parte dei casi notare linfonodi ascellari doloranti (vale anche in altre parti del corpo) è da addebitare a un’infezione di tipo batterico o virale. Pur essendo più raro, a volte questo può essere il sintomo conseguente di una malattia autoimmune o addirittura di un tumore. Ci sono poi dei farmaci, come quelli presi da chi soffre di epilessia, che possono portare a questo come effetto collaterale. In genere il dolore può esserci a priori o al tatto, accompagnato anche da altri tipi di disturbi, che possono variare a seconda della zona interessata, ovvero naso che cola, mal di gola, febbre, gonfiore degli arti e sudorazione notturna.

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In caso di dubbi è bene rivolgersi a un medico – Foto | Arabonormannaunesco.it

Questo tipo di linfonodi svolge una funzione ben precisa e cruciale per il nostro organismo, osservarli permette di capire qualcosa in più sullo stato di salute dei collettori linfatici dell’arto superiore, delle costole, della parte superiore del torace e dell’addome. Il loro compito è quello di bloccare gli agenti patogeni e aiutare il sistema immunitario a resistere alle malattie. Se dovessero apparire ingrossati al punto tale da provocare un malessere generale, significa che il sistema immunitario sta intervenendo per risolvere il problema.

Non è raro riscontrare questo tipo di sensazione quando si effettua l’autopalpazione al seno, operazione che dovrebbe essere fatta ogni mese da tutte le donne per avvertire la presenza di eventuali noduli. Eseguirla è davvero semplice, anche per i meno pratici: basta unire tre dita della mano (indice, medio e anulare) facendo poi una leggera pressione dall’alto verso il basso sulla zona, così da avvertire eventuali anomalie, visto che si trovano in fondo all’ascella.

Tutto può essere risolto una volta individuata la causa scatenante. Qualora si trattasse di un’infezione è sufficiente un antibiotico, da assumere sotto stretto controllo medico. Se invece si ipotizza un tumore, sarà ovviamente necessario sottoporsi a esami specifici, nel caso di quello al seno ad ecografia e mammografia, oltre alle analisi del sangue. È altrettanto utile una biopsia, ovvero l’asportazione di una parte di tessuto per individuare il linfonodo sospetto e capire se sia già in corso un cancro maligno.

Fatto questo, si potrà stabilire quale sia la terapia più adatta, non può essere escluso l’intervento chirurgico per rimuovere la massa, oltre a chemioterapia e radioterapia. Spesso serve anche la linfadenectomia, ovvero l’intervento chirurgico di asportazione di alcuni linfonodi.

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