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L’incredibile viaggio musicale tra l berliner e seiji ozawa

Seiji Ozawa è una figura di spicco nel panorama della musica classica, la cui carriera è segnata da collaborazioni memorabili, in particolare con i Berliner Philharmoniker. Questo rapporto, iniziato nel 1966, ha dato vita a una serie di registrazioni che celebrano l’arte di un maestro che ha lasciato un’impronta indelebile nella musica internazionale. I Berliner hanno recentemente pubblicato sei CD, un tributo a Ozawa, scomparso il 6 febbraio 2023 a Tokyo, per onorare “l’amico di vecchia data, il collega e il membro onorario dell’orchestra”.

Un viaggio attraverso la carriera di Ozawa

Le registrazioni incluse in questo cofanetto, realizzate tra il 1979 e il 1996 e mai pubblicate precedentemente, offrono uno spaccato della carriera di Ozawa e della sua interazione con i musicisti dell’orchestra. Ogni traccia è una testimonianza della ricchezza emotiva e della varietà stilistica del suo lavoro, spaziando dal Classicismo austriaco e tedesco al tardo Romanticismo, senza dimenticare il repertorio francese e i classici moderni. Questo ampio orizzonte musicale permette agli ascoltatori di apprezzare non solo la tecnica impeccabile di Ozawa, ma anche la sua profonda comprensione della musica.

L’approccio distintivo di Ozawa

Un aspetto distintivo della direzione di Ozawa è la sua capacità di rendere la musica complessa accessibile e trasparente. Grazie al suo approccio, che egli stesso descrive come “basato sul respiro”, è in grado di far emergere ogni nuance e ogni sfumatura delle composizioni. I Berliner Philharmoniker, noti per la loro straordinaria abilità tecnica e la loro espressività, si sono trovati in perfetta sintonia con la visione di Ozawa, creando performance che rimangono nel cuore degli ascoltatori.

Opere incluse nel cofanetto

Nel cofanetto dei sei CD, gli appassionati possono trovare opere di compositori iconici, tra cui:

  1. Bartók
  2. Beethoven
  3. Berlioz
  4. Bruch
  5. Bruckner
  6. Haydn
  7. Hindemith
  8. Mahler
  9. Ravel
  10. Strauss
  11. Tchaikovsky
  12. Wagner

Queste scelte non solo evidenziano la versatilità di Ozawa come direttore, ma anche il suo raffinato gusto personale. La Sinfonia n. 1 di Beethoven, eseguita al suo debutto con i Berliner nel settembre 1966, rappresenta perfettamente il suo approccio: una combinazione di rigore e libertà espressiva.

Un tributo personale

Oltre ai sei CD, il cofanetto include un Blu-ray disc che raccoglie video di concerti realizzati tra il 2009 e il 2016. Questi filmati offrono uno sguardo privilegiato sulle ultime esibizioni di Ozawa sul podio della Philharmonie di Berlino, un luogo che è diventato un simbolo della sua carriera. Il libretto che accompagna la pubblicazione è particolarmente toccante, con contributi della figlia di Ozawa, Seira, e dello scrittore Haruki Murakami, che condividono i loro ricordi e le esperienze vissute accanto a lui.

Nella prefazione del libretto, Eva-Maria Tomasi e Stefan Dohr, membri del comitato dell’orchestra, scrivono: “Pochi altri direttori hanno avuto o hanno rapporti con i Berliner paragonabili a quelli di Ozawa”. Questo riconoscimento è un tributo alla sua capacità di comunicare con i musicisti e di creare un’atmosfera di collaborazione e rispetto reciproco.

Nel corso della sua carriera, Ozawa ha diretto più di 85 programmi con i Berliner Philharmoniker, consolidando la sua reputazione come uno dei più grandi direttori d’orchestra della sua generazione. Ogni concerto era un evento, non solo per la qualità della musica eseguita, ma anche per l’energia e l’emozione che Ozawa sapeva trasmettere. La sua presenza sul podio era magnetica, capace di coinvolgere sia i musicisti che il pubblico in un’esperienza musicale unica.

In un contesto in cui la musica classica è spesso vista come un regno di tradizione e rigidità, la visione di Ozawa ha rappresentato un ponte verso una maggiore libertà espressiva. La sua eredità vive non solo nei suoi dischi e nelle sue registrazioni, ma anche nel modo in cui ha ispirato generazioni di musicisti a cercare la bellezza e la verità nella musica.

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