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L’ictus si può prevenire solo in questo modo: però bisogna fare presto

L’ictus si può prevenire, ma bisogna fare presto: c’è un consiglio che può essere molto utile per salvare la vita delle persone.

Gli ultimi dati diramati dal Ministero della Salute evidenziano dei numeri molto precisi sull’incidenza dell’ictus nel nostro Paese. Sappiamo che è più frequente dopo i 55 anni, e poi a ogni decade il rischio raddoppia esattamente come la sua prevalenza, tanto che il 75% colpisce persone con più di 65 anni. In generale, nella fascia d’età che va dai 65 agli 84 anni si parla del 6,5 per cento della popolazione interessata, in maggior numero gli uomini.

Lo stile di vita influenza fortemente la possibilità di incorrere in un ictus – arabonormannaunesco.it

C’entra la genetica, ma è chiaro che si tratti di una patologia parecchio influenzata dallo stile di vita che ognuno di noi conduce nei decenni precedenti, più di molte altre. Per questo, è fondamentale prevenire e anche conoscere bene i sintomi e i modi in cui si manifesta, per non incorrere nel danno peggiore possibile. Ma andiamo con ordine. L’ictus è causato dall’interruzione del flusso di sangue che arriva al cervello, che può essere causato dall’ostruzione di un’arteria o dalla rottura di un vaso.

Ne consegue un deficit neurologico che si manifesta in alcune delle funzioni principali: difficoltà motorie, vista offuscata, viso asimmetrico e problemi al linguaggio o alla memoria sono alcuni dei sintomi tipici, in base alla zona colpita. Molto spesso si individua anche perché si paralizza una metà del corpo, ma a quel punto è già abbastanza tardi per preservare il paziente dai danni principali.

Come prevenire l’ictus: dieta e sport in cima alla lista

È chiaro che nessuno di noi vorrebbe vivere una patologia del genere, improvvisa e spesso anche letale, per cui l’input della medicina è prevenire il più possibile, allontanando tutti i fattori di rischio principali.

Dieta, sport e patologie correlate sono i fattori a cui prestare maggiore attenzione – arabonormannaunesco.it

Sull’argomento si è esposto a ‘Diva e DonnaDanilo Toni, direttore Unità Trattamento Neurovascolare del Policlinico Umberto I di Roma, impegnato in prima linea con l’associazione per la Lotta all’ictus cerebrale. Dopo aver evidenziato che otto casi su dieci si potrebbero evitare, ha passato in rassegna tutte le condizioni su cui si può intervenire. “La modifica del proprio stile di vita e il controllo delle patologie che possono causarlo“, ha detto subito.

Tra queste ci sono la fibrillazione atriale, l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, l’ipercolesterolemia e il fumo. “Bisogna smettere di fumare, non consumare alcolici in eccesso, non fare uso di droghe, seguire una dieta sana e mediterranea“, ha aggiunto.

Non è da sottovalutare anche l’associazione con l’obesità, per cui Toni ammonisce: “È fondamentale ridurre il sale negli alimenti e monitorare il proprio peso, svolgendo un’attività fisica moderata e costante“. È chiaro che prima si interviene, meno sono i rischi, ma nel caso in cui sia troppo tardi e si abbia il sentore di avvertire i sintomi in ictus non bisogna perdere tempo e andare subire in pronto soccorso o chiamare il 118.

Cristina P.

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