Il cinema ha sempre cercato di esplorare i momenti più drammatici e significativi della storia, e il nuovo film di Gianluca Jodice, Le Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta, si inserisce perfettamente in questa tradizione. Definito dallo stesso regista un “prison drama“, il film offre una prospettiva unica e inedita sugli ultimi giorni di vita di Maria Antonietta e Luigi XVI, mostrando il loro declino non solo come monarchi, ma anche come esseri umani intrappolati in una situazione disperata.
Le Déluge è un’opera che si propone di catturare le settimane finali della coppia reale, un periodo di grande tensione e cambiamento, in cui il potere della monarchia francese stava per svanire. Dopo aver aperto il Locarno Film Festival di quest’anno, il film sarà nelle sale italiane dal 21 novembre, pronto a far riflettere il pubblico su un capitolo della storia spesso trascurato. La narrazione è suddivisa in tre atti:
Questi atti seguono il percorso della famiglia reale dall’inizio della loro prigionia fino all’esecuzione di Luigi XVI avvenuta nel gennaio del 1793.
Il regista Gianluca Jodice, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Filippo Gravino, ha voluto portare sul grande schermo una storia di umanità e vulnerabilità. Come ha spiegato in un’intervista con ANSA, il film rappresenta un’involuzione che coinvolge non solo i personaggi, ma anche il linguaggio visivo e narrativo. L’idea di ambientare l’intera storia in un contesto carcerario, sebbene i protagonisti non siano criminali nel senso comune del termine, crea un contrasto potente e straziante. Maria Antonietta e Luigi XVI, simboli di un potere assoluto, si trovano ora a fronteggiare la loro fragilità in un contesto di oppressione e disperazione.
Uno degli elementi distintivi di Le Déluge è l’uso dei diari di Cléry, il valletto del re che ha accompagnato la famiglia reale durante la loro detenzione. Questi scritti offrono uno sguardo intimo e inedito su eventi storici, come il momento in cui Maria Antonietta sarebbe stata costretta a suonare la Marsigliese, in un atto di umiliazione da parte dei suoi carcerieri. Questi dettagli, che emergono dalla ricerca storica, arricchiscono la narrazione, rendendo il film non solo un’opera di finzione, ma anche un’importante riflessione su uno dei periodi più tumultuosi della storia francese.
Il cast di Le Déluge include attori di talento come:
La scelta di un cast internazionale dimostra l’intento degli autori di dare vita a una storia universale, in cui le emozioni umane e i conflitti politici si intrecciano in modo indissolubile.
Le location scelte per le riprese sono altrettanto significative. Girato in Piemonte, il film ha sfruttato la bellezza architettonica delle Residenze Sabaude, come il Castello Ducale di Agliè, la Reggia di Venaria Reale e la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Questi luoghi evocano la magnificenza della monarchia francese, creando un forte contrasto con la miseria e la degradazione che i protagonisti affrontano durante la loro prigionia. Gli interni, ricostruiti a Roma, contribuiscono a ricreare l’atmosfera di un’epoca ormai perduta, ma che continua a suscitare fascino e interesse.
Le Déluge non è solo un film su Maria Antonietta e Luigi XVI; è una riflessione più ampia sul potere, la perdita e la condizione umana. Attraverso una narrazione intensa e visivamente coinvolgente, il film invita il pubblico a considerare le conseguenze della Rivoluzione francese non solo a livello storico, ma anche umano. Con il suo approccio innovativo e il suo profondo rispetto per la storia, Le Déluge promette di essere un’esperienza cinematografica unica e memorabile, capace di stimolare discussioni e riflessioni su temi che, a distanza di secoli, continuano a essere rilevanti.
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