Legge 104, arriva il pugno di ferro: con questi controlli si rischia il licenziamento

Arriva la stretta sui controlli della Legge 104, un’importante risorsa per le famiglie con disabili, ma che richiede responsabilità.

Il congedo straordinario della Legge 104 è un beneficio previsto dalla legislazione italiana per i lavoratori dipendenti che devono assistere un familiare con disabilità grave. È regolato dall’articolo 42 del Decreto Legislativo n. 151/2001 e si riferisce ai beneficiari della Legge 104/1992, specificamente all’articolo 3, comma 3, che definisce la condizione di handicap grave.

Negli ultimi tempi, l’attenzione su come viene utilizzato il congedo straordinario previsto dalla Legge 104 è aumentata notevolmente, portando a un’intensificazione dei controlli da parte delle autorità competenti.

Legge 104: Aumento dei controlli per il congedo straordinario

La Legge 104, introdotta per supportare le famiglie con membri disabili, concede permessi lavorativi retribuiti e congedi straordinari. Tuttavia, per assicurare che questi benefici siano utilizzati correttamente, sia l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) che i datori di lavoro hanno intensificato i controlli.

Le visite fiscali, condotte da medici dell’INPS, servono a verificare lo stato di salute del lavoratore assente per malattia, garantendo che l’indennità sia erogata correttamente. Questi controlli non si applicano però ai lavoratori in congedo straordinario per assistere un familiare disabile, i quali sono esonerati dalla reperibilità per tali visite.

L’esenzione dalle visite fiscali però non esclude altri tipi di controlli per verificare l’uso corretto del congedo straordinario. Gli abusi possono comportare il licenziamento per giusta causa e, in caso di indebita percezione di benefici economici superiori a 3.999,96 euro, la legge prevede pene detentive da sei mesi a tre anni. Per importi inferiori, le sanzioni amministrative variano da 5.164 a 25.822 euro.

I datori di lavoro, sospettando un abuso, possono incaricare investigatori privati per monitorare l’uso del congedo. Questi professionisti possono seguire, fotografare o filmare il dipendente per raccogliere prove da utilizzare in caso di procedimenti disciplinari o giudiziari. Sebbene l’installazione di telecamere per controllare la condotta sul lavoro non sia consentita, il ricorso a investigatori privati per attività esterne al luogo di lavoro è legale.

L’INPS, d’altra parte, può segnalare presunti abusi alla Procura della Repubblica, avviando indagini formali. Se confermato l’abuso, il dipendente può affrontare sanzioni severe. Il congedo straordinario non può essere rifiutato dal datore di lavoro se sussistono le condizioni previste dalla legge. Spetta al lavoratore garantire che il periodo di congedo sia utilizzato esclusivamente per assistere il familiare disabile, mantenendo un legame diretto tra l’assenza dal lavoro e l’assistenza fornita.

Mentre la legge consente una certa flessibilità nell’allontanarsi temporaneamente dalla persona assistita, il focus deve rimanere sull’adempimento dei doveri di cura. L’uso improprio per scopi personali costituisce un abuso che può portare a gravi conseguenze.

A partire dal 2024, le fasce orarie di reperibilità per le visite fiscali sono state uniformate: tutti i lavoratori in malattia, sia nel settore pubblico che privato, devono essere reperibili dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, inclusi i giorni festivi. Questo cambiamento mira a semplificare la gestione delle assenze per malattia.