La Beata Michelina da Pesaro, figura di grande rilievo per la città marchigiana, torna a far parlare di sé dopo oltre due secoli di assenza. Questo evento straordinario coincide con l’anno in cui Pesaro è stata designata Capitale Italiana della Cultura 2024, un riconoscimento che sottolinea l’importanza storica e culturale di questa città. L’effigie della Beata Michelina, una terziaria francescana vissuta tra il 1300 e il 1356, è stata riportata a Pesaro grazie alla collaborazione di Confindustria Pesaro Urbino, che ha offerto l’ospitalità necessaria per la realizzazione di studi e approfondimenti sul dipinto.
La pala d’altare che rappresenta la Beata Michelina, realizzata attorno al 1600 dal noto pittore urbinate Federico Barocci, è un’opera che non solo ha un valore artistico inestimabile, ma è anche intrisa di significato religioso e culturale per la comunità pesarese. Il dipinto ritrae Michelina in estasi sul Calvario, una rappresentazione che incarna la sua devozione e il suo legame con la spiritualità francescana. Originariamente, la tela era collocata nell’altare a lei dedicato nella chiesa dei Francescani di Pesaro, oggi nota come Chiesa del Nome di Dio.
La storia del dipinto è segnata da eventi drammatici e significativi. Nel 1797, durante le guerre napoleoniche, le truppe francesi requisirono l’opera e la portarono a Parigi, dove fu esposta nella Grande Galerie del Louvre, uno dei musei più prestigiosi del mondo. La tela rimase in Francia fino al 1816, quando fu riportata a Roma grazie all’intervento del celebre scultore Antonio Canova. Da quel momento, il dipinto è stato conservato presso i Musei Vaticani, dove è rimasto l’unico esemplare noto per un lungo periodo.
Tuttavia, nel 2022, la scoperta di una replica della pala ha riacceso l’interesse per questa opera. Questa copia, rintracciata in una grande dimora toscana, presenta dimensioni e fattura simili all’originale, sebbene sia stata pesantemente ritoccata nel corso degli anni. La qualità dell’opera, pur non essendo paragonabile a quella del maestro Barocci, ha comunque suscitato notevole curiosità e ha aperto la strada a nuove ricerche.
Nell’inverno 2023-2024, grazie alla disponibilità dei proprietari della replica e al coordinamento scientifico di Luca Baroni, studioso di Barocci e direttore della rete museale Marche Nord, il dipinto è stato portato a Urbino. Qui, ha subito un attento processo di studio e restauro, volto a riportare alla luce le caratteristiche originali dell’opera e a valorizzarne il significato storico e culturale.
Il ritorno della Beata Michelina a Pesaro rappresenta un’importante opportunità per la comunità locale. L’opera sarà esposta al pubblico secondo i consueti orari di visita, permettendo così a residenti e turisti di ammirare questo capolavoro e di approfondire la conoscenza della figura di Michelina. La sua storia, intrecciata con quella della città di Pesaro, offre uno spaccato della devozione religiosa e delle tradizioni culturali locali, che risalgono a secoli fa e continuano a influenzare la vita della comunità attuale.
In tal modo, l’arrivo dell’effigie non solo celebra il patrimonio artistico della città, ma stimola anche riflessioni sul ruolo della cultura nel contesto contemporaneo. Con Pesaro 2024 capitale della cultura, la città si prepara a valorizzare la propria identità attraverso eventi, mostre e iniziative che metteranno in luce la ricchezza della sua storia e delle sue tradizioni.
La presenza della Beata Michelina, quindi, si configura come un simbolo di rinascita e di rinnovata consapevolezza culturale. La sua effigie, che ha attraversato secoli di storia, rappresenta non solo un legame con il passato, ma anche un invito a guardare al futuro, incoraggiando la comunità a preservare e celebrare il proprio patrimonio. Con l’attenzione rivolta verso il restauro e la valorizzazione dell’arte, si apre una nuova pagina per Pesaro, pronta a raccontare storie antiche e a costruire nuove narrazioni in un contesto culturale sempre più dinamico e stimolante.
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