Il 2023 ha segnato un momento significativo per la storia del Risorgimento italiano con la presentazione del libro “Le pupiate di Garibaldi. E tante altre storie”, scritto da Giuseppe Lazzaro Danzuso e pubblicato dalla casa editrice Carthago. Questo lavoro si propone di rivedere l’impresa dei Mille, un evento cruciale per l’unità d’Italia, offrendo una nuova prospettiva sulla figura di Garibaldi e sul contesto storico in cui operò. L’opera è stata presentata al teatro Brancati di Catania, alla presenza di importanti figure culturali come il giornalista Giuseppe Ardica, il critico d’arte Giuseppe Frazzetto, e l’attore Tuccio Musumeci.
una nuova narrazione dell’impresa dei mille
Danzuso ha messo in luce come la narrazione tradizionale dell’impresa dei Mille sia spesso caratterizzata da toni quasi catechistici, piuttosto che da una ricostruzione storica accurata. L’autore intende offrire una visione che arricchisce i fatti di sfumature e dettagli, evidenziando l’influenza di fattori sociali, politici e culturali. La sua narrazione, come sottolineato da Ardica, ha un’impostazione giornalistica che illumina aspetti finora trascurati.
- Citazioni dagli epistolari dei protagonisti
- Narrazione semplice ma incisiva
- Riconsiderazione di Garibaldi nel suo contesto storico
la prolificità di danzuso
Frazzetto ha evidenziato la versatilità di Danzuso, che ha pubblicato 24 opere dal 1987 a oggi, spaziando tra libri, documentari, spettacoli teatrali e film. Questo approccio multidisciplinare permette all’autore di affrontare temi complessi come quello del Risorgimento con una freschezza innovativa. Un esempio citato è il romanzo “Il cimitero di Praga” di Umberto Eco, che rielabora la vicenda risorgimentale, dimostrando come la narrativa possa arricchire la comprensione storica.
una critica alla figura di garibaldi
Lazzaro Danzuso ha riservato una critica alla rappresentazione tradizionale di Garibaldi, descrivendola come mitologica piuttosto che storica. Ha spiegato che la figura del generale è stata in parte costruita grazie alla penna di Alessandro Dumas, che lo ha ritratto come un paladino, contribuendo a creare un’immagine distorta di Garibaldi. Danzuso sostiene che, per comprendere le radici dei problemi attuali del Meridione, sia fondamentale tornare a considerare Garibaldi nella sua vera dimensione. Utilizzando l’ironia e l’arguzia tipiche della cultura siciliana, in particolare la “liscia catanese”, l’autore invita a una riflessione profonda.
L’intervento di Musumeci ha portato un tocco di leggerezza, rivelando il suo scetticismo nei confronti della figura di Garibaldi, dimostrando come la storia possa essere un terreno di confronto vivace e coinvolgente.
l’importanza della divulgazione storica
Un contributo significativo è giunto da Margherita Guglielmino, responsabile editoriale di Carthago, che ha sottolineato la necessità di rendere accessibile il tema dell’impresa dei Mille ai giovani. Ha evidenziato l’importanza di fornire strumenti per avvicinarsi alla verità storica, lontano da narrazioni semplificate e ideologiche. Questo è cruciale per affrontare le sfide del presente e del futuro.
Giuseppe Pennisi, amministratore della casa editrice, ha chiuso l’incontro annunciando un accordo con un grande distributore librario nazionale, promettendo maggiore visibilità al lavoro di Danzuso e ad altre pubblicazioni di Carthago. Questo rappresenta un’opportunità per diffondere una visione più complessa e sfumata della storia italiana, essenziale per costruire un’identità collettiva più consapevole.
L’evento al teatro Brancati ha dimostrato come la cultura e la storia possano essere motivo di incontro e riflessione. “Le pupiate di Garibaldi” non è solo un libro, ma un invito a esplorare le pieghe della nostra memoria storica e a interrogarsi sulle narrazioni che ci vengono proposte. La storia dei Mille, così come raccontata da Danzuso, diventa così un’occasione per ripensare il nostro passato e, di riflesso, il nostro presente.