Il 16 novembre 2023, il noto scrittore franco-algerino Boualem Sansal è stato arrestato all’aeroporto di Algeri al suo rientro dalla Francia. A 75 anni, Sansal è un autore di grande rilevanza, famoso per le sue posizioni critiche nei confronti dell’integralismo religioso e per la sua instancabile difesa della libertà di espressione. L’arresto è avvenuto in un contesto di crescente repressione delle voci critiche in Algeria, e Sansal si trova attualmente detenuto con l’accusa di “minaccia all’unità nazionale e all’integrità del Paese”, un reato che, se confermato, potrebbe costargli l’ergastolo.
Domani, 11 dicembre 2023, la Corte d’Appello di Algeri è chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di liberazione di Sansal. Tuttavia, il suo avvocato, François Zimery, ha denunciato di non essere stato autorizzato a recarsi in Algeria per preparare la difesa insieme ai legali algerini. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni non solo per la sorte di Sansal, ma anche per i diritti umani e la giustizia in Algeria, un tema sempre più al centro del dibattito internazionale.
La casa editrice Neri Pozza, che pubblica i lavori di Sansal in Italia, ha lanciato un appello all’ambasciatore algerino in Italia, Mohamed Khelifi, affinché intervenga per ottenere la scarcerazione dello scrittore. Neri Pozza sottolinea l’importanza della libertà di espressione e dei diritti umani, principi che dovrebbero essere rispettati da ogni governo. Nella lettera aperta, l’editore afferma:
Sansal non è solo un autore di narrativa; la sua opera è intrisa di una riflessione profonda sulle questioni identitarie e sociali dell’Algeria e del mondo arabo in generale. Tra i suoi lavori più noti figurano:
A gennaio 2024, è prevista la pubblicazione del suo ultimo libro, “Vivre”, edito da Gallimard, la casa editrice francese con cui Sansal collabora da anni. Neri Pozza è attualmente in trattativa per pubblicare quest’opera in Italia, un gesto che dimostra l’impegno dell’editore nel sostenere la voce di Sansal.
L’arresto dello scrittore ha suscitato una mobilitazione internazionale. Familiari, amici e colleghi si sono uniti per chiedere la sua liberazione, evidenziando il rischio che la detenzione di Sansal possa fungere da deterrente per altri intellettuali e scrittori che esprimono opinioni critiche. La casa editrice Gallimard ha rilasciato dichiarazioni di sostegno, mentre Neri Pozza ha chiesto che vengano adottati tutti i provvedimenti necessari per garantire la liberazione di Sansal e per assicurare che la sua detenzione non venga utilizzata come strumento di repressione.
La lettera di Neri Pozza all’ambasciatore Khelifi evidenzia anche il rapporto di cooperazione tra Italia e Algeria, auspicando che l’ambasciatore possa fare pressioni sul suo governo per garantire i diritti civili e politici di Sansal. L’editore chiede una liberazione “immediata e senza condizioni”, sottolineando che ogni azione contro Sansal costituisce una violazione dei diritti universali.
La situazione di Boualem Sansal è emblematicamente rappresentativa di un clima di crescente intolleranza nei confronti della libertà di espressione in Algeria e in altre nazioni del mondo arabo. La repressione delle voci dissenzienti non solo danneggia gli individui coinvolti, ma impoverisce anche il dibattito pubblico e il progresso sociale. La mobilitazione di Neri Pozza e di altri attori culturali è fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica e per chiedere un cambiamento.
In un momento in cui la libertà di espressione è sotto attacco in molte parti del mondo, la figura di Boualem Sansal emerge come simbolo di resistenza e di speranza. La sua storia e il suo lavoro continuano a ispirare molti, e il suo rilascio sarebbe un passo significativo nella lotta per i diritti umani e la giustizia in Algeria e oltre.
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