La scrittrice sudcoreana Han Kang ha recentemente condiviso un’importante rivelazione che ha segnato profondamente il suo percorso artistico e personale. Durante una lezione all’Accademia svedese di Stoccolma, in occasione della ricezione del premio Nobel per la letteratura, Han ha raccontato di aver ritrovato, mentre preparava il trasloco, una vecchia scatola da scarpe contenente diari della sua infanzia. Tra questi, un opuscolo con la scritta “Un libro di poesie” ha catturato la sua attenzione. La lettura di una poesia scritta all’età di otto anni, che iniziava con le domande: “Dov’è l’amore? Che cos’è l’amore?”, ha riacceso in lei una riflessione profonda sul tema dell’amore.
l’amore come filo conduttore
Fino al 2021, Han Kang aveva considerato la violenza e il dolore come temi centrali della sua scrittura. Tuttavia, ha compreso che l’amore, in tutte le sue forme, è stato il vero filo conduttore della sua esistenza. La sua poesia infantile descriveva l’amore come “il filo d’oro che collega i nostri cuori”, una metafora che continua a risuonare nel suo lavoro attuale.
La scrittura di Han è caratterizzata da una profonda introspezione e da una ricerca incessante di significato. L’esplorazione dell’amore non si limita a una semplice rappresentazione romantica, ma si estende a un’indagine su come l’amore possa coesistere con la sofferenza e la violenza. Questa dualità è evidente in molte delle sue opere, dove i personaggi lottano con le proprie emozioni e cercano di comprendere il mondo che li circonda.
la tensione tra amore e sofferenza
Han ha sottolineato che per molto tempo ha considerato la tensione tra amore e sofferenza come la forza trainante della sua scrittura. Le sue domande si sono evolute, ma l’amore è rimasto un tema costante. Negli ultimi anni, ha cominciato a mettere in discussione se l’amore non fosse, in effetti, l’elemento più fondamentale della sua vita e della sua arte. L’amore, come ha affermato, è un concetto che abita un “luogo privato” dentro di noi, ma che può anche manifestarsi in modi collettivi e universali.
Quando scrive, Han Kang utilizza il suo corpo come strumento. Le sue parole sono impregnate di sensazioni tattili, visive e uditive, creando un’esperienza immersiva per il lettore. La scrittrice descrive il suo processo creativo come un invio di “una corrente elettrica”, in cui il lettore può sentire il collegamento che si stabilisce attraverso il linguaggio. Questo collegamento rende le sue opere così potenti e toccanti; ogni frase diventa un ponte tra l’autrice e il lettore, un modo per comunicare emozioni profonde e vulnerabili.
l’amore come antidoto
L’idea di un “filo d’oro” che connette i cuori delle persone è un concetto affascinante che Han Kang esplora attraverso i suoi personaggi e le loro relazioni. In un mondo che spesso sembra dominato dalla divisione e dalla violenza, l’amore rappresenta una forza unificante. La scrittrice invita i lettori a riflettere su come l’amore possa manifestarsi nelle loro vite e come possa servire da antidoto alle esperienze dolorose.
Nei suoi libri, come “La vegetarina” e “Cento fiammiferi”, Han Kang affronta temi complessi come l’identità, la memoria e il trauma, sempre con l’amore come punto di partenza. La sua scrittura è una forma di esplorazione e di ricerca, in cui ogni pagina è un tentativo di dare voce a ciò che spesso rimane inespresso. Attraverso i suoi racconti, Han invita i lettori a unirsi a lei in un viaggio di scoperta, in cui l’amore è sia la meta che il cammino.
In conclusione, l’opera di Han Kang è un invito a riflettere sull’amore in tutte le sue forme, dall’intimo al collettivo, e su come questo sentimento possa essere una guida nei momenti di oscurità. La sua scrittura non è solo un’esplorazione di temi universali, ma anche un atto di connessione che invita i lettori a partecipare a una conversazione più ampia su ciò che significa essere umani.