Milano si prepara a dare il benvenuto a una nuova opera d’arte che arricchirà il suo panorama culturale: ‘L’altro Sipario’. Questa scultura in bronzo, commissionata dal prestigioso Teatro alla Scala, sarà collocata in via Verdi, proprio davanti al nuovo ingresso dedicato ai lavoratori del teatro. La realizzazione di quest’opera è il risultato di un concorso che ha visto la partecipazione di ben 67 artisti, i quali hanno presentato altrettanti progetti, tutti ispirati al tema ‘Musica e architettura’.
L’iniziativa nasce in conformità a una legge del 1949, spesso disattesa, che stabilisce che una percentuale del costo per la costruzione di nuovi edifici pubblici debba essere destinata all’arte. L’assegnazione del concorso è stata gestita da Aria, l’agenzia regionale per gli acquisti, che ha voluto dare un significato profondo al nuovo spazio costruito dietro il teatro. Questa nuova palazzina ospita la sala prove del balletto, già operativa, gli uffici dei dipendenti e una nuova sala prove per l’orchestra, attualmente in fase di collaudo.
Il progetto vincitore è stato selezionato da una commissione di esperti, tra cui spiccano nomi illustri come Mario Botta, l’architetto che ha curato il restauro del Teatro alla Scala e progettato la nuova palazzina, e artisti del calibro di Maurizio Cattelan e Marzia Migliora. Hanno preso parte alla giuria anche Roberta Gnanetti, rappresentante della soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio, e il direttore della comunicazione del teatro, Paolo Besana, il quale ha commentato l’ampia varietà di progetti ricevuti: “Alcuni dei progetti erano terribili, alcuni buoni, alcuni molto buoni”, ha dichiarato, sottolineando il valore dell’aderenza al tema e della capacità di dialogo con il contesto architettonico.
L’opera scelta, realizzata dall’artista romano Daniele Milvio, è un bassorilievo in bronzo fuso che misura un metro e due centimetri per tre metri e diciannove di altezza, con uno spessore di diciotto centimetri. Essa riproduce una porzione del sipario della Scala a grandezza naturale, proprio nel momento in cui sta per aprirsi. Questo elemento scultoreo simboleggia un momento di connessione tra chi si esibisce sul palcoscenico e chi assiste in platea, creando un ponte tra l’arte e il suo pubblico.
Milvio, 36 anni, diplomato all’Accademia di Brera, ha spiegato che l’idea alla base del suo lavoro è quella di celebrare l’incontro tra artisti e spettatori, un concetto che risuona profondamente nella tradizione operistica della Scala. L’artista ha voluto catturare l’emozione di quell’istante magico in cui il sipario si solleva, dando inizio a uno spettacolo che promette di trasportare il pubblico in un’altra dimensione.
Oltre al progetto vincitore, la giuria ha deciso di conferire due menzioni speciali ad altri artisti di spicco: Arcangelo Sassolino e Nico Vascellari, il che dimostra l’alto livello di creatività e originalità presente nel panorama artistico contemporaneo. Queste scelte confermano l’impegno del Teatro alla Scala non solo nel promuovere l’arte, ma anche nel sostenere e valorizzare i talenti emergenti.
L’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, ha espresso la sua soddisfazione per la realizzazione di quest’opera, sottolineando l’importanza di applicare sempre la legge che destina fondi all’arte. Secondo Sacchi, un utilizzo costante di questa normativa potrebbe favorire un rapporto più virtuoso tra enti pubblici e artisti, contribuendo così a un ambiente culturale più ricco e stimolante.
La presentazione ufficiale dell’opera si è svolta in una conferenza stampa al Teatro alla Scala, dove l’atmosfera era carica di entusiasmo per questa nuova aggiunta al patrimonio culturale milanese. ‘L’altro Sipario’ non sarà solo un’opera da osservare, ma un simbolo di un dialogo continuo tra la tradizione e la modernità, tra l’arte e la vita quotidiana degli abitanti di Milano.
Con questa iniziativa, il Teatro alla Scala non solo celebra la sua storicità, ma si proietta verso il futuro, coinvolgendo artisti e cittadini in un progetto che unisce il mondo della musica e dell’architettura, rendendo l’arte accessibile a tutti e trasformando la città in un museo a cielo aperto.
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