L’atmosfera nel piccolo villaggio di Gesso, situato nella provincia di Messina, è carica di attesa e festosità in vista dell’imminente visita di Jill Biden, la first lady degli Stati Uniti. Per garantire la sicurezza e gestire la folla, l’intera area è stata blindata, con tombini saldati e una massiccia presenza di polizia, carabinieri e unità cinofile. I servizi di sicurezza della Casa Bianca sono al lavoro per assicurare che ogni dettaglio sia curato. Al centro della piazza principale, un palco è stato allestito per accogliere la first lady, segno di quanto questa visita sia attesa e celebrata.
Le radici siciliane di Jill Biden
Jill Biden, nata Jacobs, ha radici profonde in questo pittoresco villaggio siciliano. I suoi bisnonni, infatti, provengono proprio da Gesso. Durante la sua visita, la first lady avrà l’opportunità di incontrare Mario Sarica, direttore del Museo di Cultura e Musica Popolare dei Peloritani. Sarica è noto per aver condotto studi approfonditi sulle origini della famiglia Jacobs e ha pubblicato un volume intitolato “Di là del mare”, che traccia il percorso genealogico della famiglia. Questo libro non è solo un’opera di ricerca, ma un vero e proprio ponte tra il passato e il presente, raccontando la storia di una famiglia che ha attraversato l’oceano in cerca di nuove opportunità.
Incontri significativi
In programma ci sono anche incontri significativi con il parroco locale, padre Franco Arrigo, e con il sindaco di Messina, Federico Basile. Questi incontri rappresentano un momento di connessione tra Gesso e gli Stati Uniti, un’opportunità per riflettere sulle storie di emigrazione che hanno plasmato entrambe le comunità.
La storia della famiglia di Jill Biden è emblematicamente simile a quella di tanti messinesi che, come i suoi antenati, hanno cercato fortuna in America. Tra questi c’è Gaetano Giacoppo, bisnonno della first lady, che partì da Gesso nel 1887. Arrivato negli Stati Uniti, Giacoppo si dedicò al lavoro nei campi, probabilmente nella raccolta dei mirtilli, in quanto Hammonton, dove si stabilì, era conosciuta come la capitale mondiale della produzione di frutti di bosco.
Tradizioni culinarie e legami familiari
Due anni dopo il suo arrivo, la sua fidanzata, Concetta Scaltrito, lo raggiunse, e nel 1898 nacque Dominic Giacoppo, nonno di Jill Biden. La first lady ha raccontato in un’intervista a Vogue nel 2008 che le tradizioni culinarie della sua famiglia hanno mantenuto un forte legame con le origini siciliane: a casa dei nonni, la domenica si mangiavano le braciole tipiche di Messina, un piatto che rappresenta non solo un legame con la cultura siciliana, ma anche un modo per mantenere vive le tradizioni familiari.
Salvatore Grosso, un giovane originario di Gesso con parenti emigrati negli Stati Uniti, ha dedicato tempo e impegno per approfondire le origini delle famiglie locali che hanno cercato fortuna oltre oceano. Ha preparato una lettera di benvenuto per Jill Biden, esprimendo la gioia e l’orgoglio di poter accogliere una discendente di Gesso. La sua iniziativa dimostra come il desiderio di connessione con le proprie radici sia forte, sia in Sicilia che negli Stati Uniti, dove molte famiglie continuano a mantenere vive le tradizioni e la cultura dei loro antenati.
La visita di Jill Biden a Gesso non è solo un evento simbolico, ma rappresenta una celebrazione delle storie di emigrazione, dell’identità culturale e dei legami familiari che trascendono i confini nazionali. In un’epoca in cui il mondo è sempre più connesso, la storia di questa famiglia è un promemoria del fatto che le radici culturali e familiari sono fondamentali per comprendere chi siamo oggi.
Il villaggio di Gesso, con le sue tradizioni e la sua storia, si prepara a ricevere una delle sue discendenti. L’accoglienza calorosa della comunità, l’interesse per le proprie origini e il desiderio di condividere la propria cultura con il mondo sono tutti elementi che rendono questa visita un momento unico e indimenticabile. La first lady non solo esplorerà le sue radici, ma contribuirà anche a rinsaldare i legami tra due terre lontane, unite da storie di speranza e resilienza.