Martedì 14 gennaio alle 20.45, il sipario si alzerà per la prima nazionale di “Antico Testamento”, un’opera innovativa diretta da Gabriele Vacis, che avrà luogo alle Fonderie Limone di Moncalieri. Questo spettacolo rappresenta l’inizio di un ambizioso progetto pluriennale, intitolato “La trilogia dei libri”, prodotto dal Teatro Stabile di Torino in collaborazione con PoEM Impresa Sociale.
La trilogia si propone di esplorare i testi sacri delle religioni monoteiste, partendo dall’Antico Testamento e proseguendo nel corso dei prossimi due anni con il Nuovo Testamento e il Corano. Questa iniziativa segue il precedente progetto di Vacis e PoEM, la “Trilogia della guerra”, che ha messo in luce tre grandi classici del teatro greco, dimostrando l’interesse di Vacis per opere che non solo intrattengono, ma che invitano anche alla riflessione profonda su temi universali.
un cast di talenti
In scena, un cast affiatato composto da artisti come Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Pietro Maccabei, Lucia Raffaella Mariani, Eva Meskhi, e molti altri, darà vita a un’opera che promette di essere non solo un’esperienza teatrale unica, ma anche un viaggio attraverso la storia e la spiritualità. La drammaturgia è frutto della collaborazione tra Gabriele Vacis, Lorenzo Tombesi e la compagnia PoEM, mentre la scenografia è stata curata da Roberto Tarasco, il suono da Riccardo Di Gianni e i cori da Enrica Rebaudo. La produzione resterà in scena fino a domenica 26 gennaio come parte della stagione in abbonamento.
il significato dell’antico testamento
L’Antico Testamento, con le sue narrazioni ricche di simbolismo, presenta una sfida affascinante per il teatro contemporaneo. Questi testi sacri, scritti nel contesto di una società antica, hanno rappresentato un cambiamento radicale nel modo in cui l’umanità concepisce il mondo e il divino. In particolare, nel III secolo a.C., sotto il regno di Tolomeo II, una commissione di settantadue sapienti ebrei si dedicò alla traduzione in greco del Pentateuco, i primi cinque libri della Bibbia, segnando un passaggio cruciale nella storia della letteratura e della spiritualità.
Le narrazioni bibliche non solo offrono insegnamenti religiosi, ma riflettono anche il contesto sociale, politico e culturale del loro tempo. La sfida che “Antico Testamento” intende affrontare è quella di restituire al pubblico la ricchezza di significati che questi testi racchiudono. L’approccio di Vacis si preannuncia come un tentativo di rendere accessibili storie che, pur essendo antiche, parlano ancora all’uomo moderno, invitando a una riflessione sui valori universali che ci uniscono.
un’esperienza immersiva
La scenografia, progettata da Roberto Tarasco, si preannuncia come uno degli elementi chiave dell’opera. Tarasco è noto per la sua capacità di creare ambienti immersivi che favoriscono l’interazione tra attori e pubblico. L’idea è quella di trasportare gli spettatori in un’atmosfera che evoca le antiche civiltà e le loro credenze, contribuendo così a una comprensione più profonda delle tematiche trattate.
L’elemento sonoro, curato da Riccardo Di Gianni, giocherà un ruolo fondamentale nell’intensificare l’atmosfera spirituale dello spettacolo. La musica e i cori, affidati a Enrica Rebaudo, potranno rievocare le tradizioni religiose e culturali del tempo, creando un legame emotivo con il pubblico e sottolineando l’importanza della comunità e della condivisione nell’esperienza religiosa.
In un contesto in cui le religioni monoteiste sono spesso oggetto di dibattiti e conflitti, “Antico Testamento” si propone di essere un ponte di dialogo e comprensione. Attraverso l’arte del teatro, Vacis e la sua compagnia intendono promuovere una riflessione collettiva su temi come la fede, il sacrificio e la ricerca di identità, elementi che, pur essendo radicati in un passato lontano, continuano a risuonare nella nostra vita quotidiana.
L’apertura di “Antico Testamento” non è solo un evento culturale, ma un invito a tutti a esplorare la ricchezza della tradizione spirituale che ci precede, in un viaggio che promette di essere tanto educativo quanto emozionante. La trilogia dei libri si preannuncia come un progetto di grande valore, capace di toccare le corde più profonde dell’animo umano, stimolando il pensiero critico e la riflessione personale. Con questo nuovo lavoro, Gabriele Vacis si conferma come uno dei registi più innovativi e sensibili del panorama teatrale italiano, pronto a sfidare le convenzioni e a portare in scena storie che hanno plasmato la nostra civiltà.