Il 26 novembre alle 20.30, il Teatro Don Bosco Ranchibile di Palermo ospiterà un evento significativo per tutti gli appassionati di fotografia e cultura siciliana: la proiezione del docufilm “È giunta L’Ora”. Questo film è dedicato alla vita e alla carriera di Nicola Scafidi, un fotografo palermitano che ha saputo catturare la bellezza e le contraddizioni della Sicilia attraverso il suo obiettivo. L’evento si ripeterà il giorno seguente alle ore 10 presso la sede dell’Ordine dei Giornalisti, in occasione del ventennale della scomparsa di Scafidi.
La produzione del documentario è stata curata da Angela Scafidi, la figlia del fotografo, che ha dedicato tempo e passione alla realizzazione di questo progetto. Angela, anch’essa fotografa e curatrice dell’archivio paterno, ha voluto ricostruire il percorso umano e professionale di suo padre, che ha immortalato la Sicilia in oltre un milione di scatti dal 1944 fino agli anni ’90. La pellicola non è solo una celebrazione della carriera di Scafidi, ma anche un tributo alla sua eredità culturale, un patrimonio che merita di essere conosciuto e apprezzato.
Il titolo e il significato del docufilm
Il titolo del docufilm, “È giunta L’Ora”, trae ispirazione dall’omonimo quotidiano fondato dai Florio, che ha avuto un ruolo di primo piano nella storia della stampa siciliana. Negli anni ’50, con l’arrivo del direttore Vittorio Nisticò, Scafidi è diventato il fotografo ufficiale del giornale. In un’epoca in cui le immagini avevano un peso notevole nell’informazione, ogni scatto di Scafidi poteva valere un intero editoriale, contribuendo così a formare l’immagine della Sicilia nell’immaginario collettivo.
Tematiche esplorate nel docufilm
Il docufilm non si limita a documentare i successi di Scafidi, ma si propone di esplorare anche i lati più oscuri della storia siciliana. Attraverso un’accurata selezione di immagini, il film affronta tematiche complesse come:
- La mafia
- La cronaca nera
- Eventi drammatici come il terremoto del Belìce del 1968
Tuttavia, non mancano anche momenti di celebrazione della cultura siciliana, con ritratti di personalità del cinema, dello spettacolo e della politica internazionale, offrendo così uno spaccato unico della società siciliana dell’epoca.
L’eredità di Nicola Scafidi
Una delle caratteristiche distintive del lavoro di Scafidi, che il docufilm mette in evidenza, è la sua capacità di oscillare tra realtà e finzione. Un esempio emblematico di questa dualità è rappresentato dalla sua collaborazione con il regista Francesco Rosi per il film “Il Caso Mattei”, dove Scafidi ha fornito un’indagine visiva straordinaria, contribuendo a dare vita a una narrazione che è sia documentaria che artistica.
Angela Scafidi ha dichiarato di aver desiderato fortemente realizzare questo docufilm nonostante le numerose difficoltà incontrate lungo il cammino. “Volevo ricordare al meglio la figura di mio padre”, ha affermato, “ma soprattutto credo sia giusto che rimanga impresso il ricordo di alcuni personaggi e eventi, come fonte di testimonianza di quel periodo”. Per dare vita a questa narrazione, Angela ha coinvolto attori del calibro di Gianni Ferreri, Rosario Terranova e Manfredi Russo, utilizzando la rappresentazione audio-visiva per ricostruire fedelmente fatti storici e di cronaca.
L’anteprima del docufilm al Teatro Don Bosco rappresenta un evento speciale, con ingresso ad offerta libera a partire da 10 euro. È un’opportunità non solo per scoprire la vita di uno dei più grandi fotografi siciliani, ma anche per sostenere una causa sociale. Infatti, il ricavato dell’evento, al netto delle spese, sarà destinato in beneficenza, contribuendo così a celebrare l’eredità culturale di Scafidi e a sostenere iniziative che possano fare la differenza nella comunità.
In un mondo sempre più dominato dalla velocità e dalla superficialità, il lavoro di Nicola Scafidi invita a riflettere sull’importanza della memoria e della cultura. “È giunta L’Ora” non è solo un docufilm, ma un viaggio attraverso la storia, un omaggio a una figura che ha saputo raccontare la Sicilia con uno sguardo unico e profondo. La vita di Scafidi rimane un esempio luminoso di come la fotografia possa essere uno strumento potente di narrazione e di testimonianza, capace di immortalare non solo le immagini, ma anche le emozioni e le storie di un intero popolo.