Il volume “Pericle Fazzini. Il sasso nel fiume”, pubblicato da De Luca Editori d’Arte, si configura come una preziosa antologia di scritti e appunti inediti dell’artista marchigiano Pericle Fazzini, definito dal poeta Giuseppe Ungaretti “lo scultore del vento”. Curato da Giulio Ferroni, storico della letteratura italiana, questo libro rappresenta un’importante testimonianza della vita e dell’opera di Fazzini, un artista che ha saputo catturare l’essenza della materia e della spiritualità nel suo lavoro.
La raccolta è il risultato di un meticoloso lavoro di ricerca condotto da Ferroni, che ha avuto accesso ai taccuini dell’artista, conservati nel fondo documentario dell’archivio storico Pericle Fazzini di Grottammare. Questi taccuini, veri e propri scrigni di memoria, contengono annotazioni poetiche, bozze di articoli, riflessioni e memorie che rivelano il pensiero profondo e la sensibilità di Fazzini. La pubblicazione è introdotta da un testo critico di Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri, il quale contestualizza l’importanza dell’artista nel panorama culturale del Novecento.
Fazzini nasce nel 1913 a Grottammare, un piccolo comune delle Marche, e sin da giovane si distingue per la sua predisposizione all’arte. Inizialmente, viene formato nella bottega di ebanisteria del padre Vittorio, dove apprende l’arte del lavoro manuale e l’importanza della materia. Questa formazione lo accompagnerà per tutta la vita, influenzando il suo approccio alla scultura. Dopo aver trascorso gli anni della giovinezza nelle Marche, decide di trasferirsi a Roma, dove entra in contatto con un vivace ambiente artistico e culturale.
Il libro offre uno sguardo affascinante sulla corrispondenza tra Fazzini e alcune delle personalità più illustri del secolo scorso. Le lettere, che spaziano da corrispondenze con pittori e scultori della Scuola romana, fino a scambi epistolari con autori come Ungaretti e figure di spicco della storia italiana come Cipriano Efisio Oppo e Jacqueline Kennedy, rivelano un Fazzini impegnato in un dialogo intellettuale e artistico costante. La sua rete di contatti non si limita ai confini nazionali, ma si estende anche a dimensioni internazionali, riflettendo come la sua arte sia stata in grado di risuonare oltre il contesto italiano.
Tra le opere più significative di Fazzini, la “Resurrezione”, realizzata per il Vaticano tra il 1970 e il 1975, occupa un posto di rilievo. Commissionata da Papa Paolo VI e progettata dall’architetto Pier Luigi Nervi, quest’opera monumentale rappresenta il culmine della sua carriera e la realizzazione di un sogno artistico. La scultura è un simbolo di rinascita e spiritualità, capace di trasmettere un messaggio profondo attraverso forme e materiali che dialogano con la luce. La sua capacità di infondere vita nella pietra è ciò che ha reso Fazzini un artista unico e riconosciuto a livello internazionale.
Il volume “Il sasso nel fiume” è arricchito da una selezione di documenti fotografici che testimoniano la produzione artistica di Fazzini. Queste immagini, provenienti dall’archivio Fazzini, offrono un compendio visivo che accompagna il testo scritto, permettendo al lettore di immergersi completamente nell’universo creativo dell’artista. La combinazione di scritti, lettere e materiali visivi rende questa pubblicazione un’opera fondamentale per comprendere non solo la figura di Fazzini, ma anche il contesto culturale e artistico in cui operava.
La presentazione del libro, prevista per il 3 dicembre alle 17.30 presso Palazzo Firenze a Roma, vedrà la partecipazione di Ferroni, Masi e delle storiche dell’arte Roberta Serra e Chiara Barbato, le quali hanno contribuito alla realizzazione di questa importante antologia. L’evento rappresenta un’opportunità unica per gli appassionati d’arte e di letteratura per avvicinarsi a un grande maestro della scultura, il cui lavoro continua a influenzare generazioni di artisti e a ispirare ammirazione nei visitatori delle sue opere.
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