Perché è uno dei romanzi più importanti del Novecento? Come ha raccontato l’Italia della Seconda Guerra Mondiale?
Italo Calvino diceva che un libro classico è “qualcosa che non smette mai di dire ciò che ha da dire”. Nel senso: possono passare secoli, o puoi semplicemente cambiare vita, ma nel rileggerlo troverai sempre quel qualcosa.
La Storia di Elsa Morante rientra a pieno nella categoria dei libri sempre verdi, nonostante sia stato pubblicato solo 50 anni esatti fa, nel 1974.
Fino agli schermi popolari di Raiuno: La Storia è l’importante miniserie con cui l’ammiraglia della Rai, Rai 1, inaugura il 2024 delle fiction.
Uno dei capolavori della Morante
Pubblicato nel 1974 per Einaudi dopo tre anni lavoro, il romanzo di quasi 700 pagine è un resoconto della Seconda guerra mondiale vista dagli occhi di Ida Ramundo, una maestra elementare calabrese, vedova, che vive a Roma insieme al figlio Nino.
Questo libro è una saga familiare che si sviluppa in un periodo storico complesso e travagliato, e racconta la storia di Ida Ramundo, una giovane insegnante che vive a Roma e viene coinvolta in una relazione con un giovane studente, Michele, di famiglia borghese. Questa storia d’amore tra Ida e Michele è solo una parte di un racconto molto più ampio e articolato che si estende attraverso i personaggi e le vicende di diverse famiglie italiane.
Chi è stata Elsa Morante per l’Italia?
Elsa Morante è stata una scrittrice italiana di grande rilevanza nel panorama letterario del Novecento. Nata nel 1912 a Roma e scomparsa nel 1985, è conosciuta per la profondità emotiva e la sensibilità con cui ha affrontato temi universali come l’amore, la sofferenza, la solitudine e le contraddizioni dell’esistenza umana.
“La Storia” è senz’altro la sua opera più celebre, ma è anche famosa per opere come “L’isola di Arturo” e “Aracoeli”. Morante ha saputo esplorare le sfumature psicologiche dei suoi personaggi, con una scrittura intensa e ricca di immagini, che spesso si rifletteva su aspetti dolorosi della vita e della società.
La sua capacità di affrontare tematiche complesse, unita a uno stile narrativo originale e coinvolgente, ha contribuito a renderla una delle voci più significative della letteratura italiana del XX secolo.
Più di una volta da libri a pellicole
Non è la prima volta che le parole e gli immaginari descritti dalla Morante, spesso caratterizzati da un pungente realismo, vengono trasposti in pellicola.
Per quanto riguarda “La Storia”, infatti, il romanzo venne già adattato per la tv nel 1986 con la regia di Luigi Comencini, ma ora il racconto torna in tv con una nuova interpretazione, per quanto fedele, ed un cast di tutto rispetto.
Cast dell’attesissima serie di Rai 1
Per rendere Elsa Morante e il suo capolavoro più accessibile al pubblico Rai 1 ha deciso di omaggiarla con una serie tv ispirata all’omonimo volume.
La Storia debutta questa sera con un cast stellare: Jasmine Trinca nei panni di Ida Ramundo, Elio Germano in quelli di Eppetondo, Lorenzo Zurzolo che interpreta l’indimenticabile Davide Segre, Francesco Zenga (Nino) e con Valerio Mastandrea e Asia Argento.
Puntate in tv e streaming disponibile da stasera
In tutto, gli episodi della miniserie sono otto, ciascuna della durata di circa cinquanta minuti. Raiuno li manda in onda due per volta, per quattro prime serate, il lunedì sera. L’ultima puntata va in onda il 29 gennaio.
Dal 6 gennaio, però, il primo episodio era già in esclusiva streaming su RaiPlay. Sempre da stasera, invece, subito dopo la messa in onda della prima puntata, sulla piattaforma è disponibile il boxset con tutti gli episodi.
Trama de’ “La Storia”: perché guardarlo?
Roma, quartiere San Lorenzo. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, Ida Ramundo (Jasmine Trinca), maestra elementare rimasta vedova con un figlio adolescente di nome Nino (Francesco Zenga), decide di tenere nascoste le proprie origini ebraiche per paura della deportazione. Un giorno, rientrando a casa, viene violentata da un soldato dell’esercito tedesco, un ragazzino ubriaco di nome Gunther (Lukas Zumbrock).
Dopo lo sgomento, l’angoscia e la vergogna, scopre anche di essere incinta. Mentre Nino trascorre l’estate al campeggio degli Avanguardisti, Ida partorisce in segreto Giuseppe, un bambino prematuro, piccolo e quieto, con gli stessi occhioni azzurri del padre, quel soldato ragazzino tedesco già morto in Africa.
Tra dimensione familiare e Guerra Mondiale
Quando Nino torna a casa e scopre il fratellino, lo accetta di slancio e se ne innamora, e lo soprannominerà Useppe (Christian Liberti). Ma la piccola famiglia viene stravolta dagli eventi della guerra: prima Nino, fascista convinto, decide di partire per il fronte contro il parere di Ida, lasciandola sola con Useppe; poi, nel bombardamento di San Lorenzo del luglio 1943, la loro casa viene distrutta, Ida perde tutto ed è costretta a sfollare a Pietralata. Da quel momento, ogni giorno diventerà una lotta per la propria sopravvivenza e per quella del suo bambino.
Intanto, Useppe (Mattia Basciani) cresce, aspettando i ritorni di suo fratello, al quale è legato da un amore inossidabile, mentre una vitalità a tratti disperata spinge Nino verso la lotta armata di Resistenza, verso l’amore, verso i compagni, pieno di desideri; più soldi, più affari, più avventura.
Dopo la guerra si darà al contrabbando, prima di sigarette e poi in quello delle armi. Vuole con determinazione una vita migliore per sé, per Ida e per Useppe.
Girato in tre città italiane
Le riprese della miniserie sono avvenute nel 2022 principalmente a Roma e a Tivoli, ma anche a Napoli ed Anagni. In particolare, per la scena del bombardamento di San Lorenzo che si vede nel secondo episodio, la produzione ha preso un lotto di terra vicino Roma ed ha ricostruito il quartiere.
La regia e sceneggiatura speciale
Il compito di riportare in tv il romanzo di Elsa Morante è andato a Francesca Archibugi, già regista, per la Rai, della serie letteraria Romanzo Famigliare. “Come mettersi al servizio di un’idea tanto semplice quanto gigantesca? Con tutta l’umiltà e la fedeltà possibili”, ha detto a proposito del suo lavoro. “Attenzione spasmodica alla distribuzione dei ruoli, alla scelta degli attori e delle attrici, dei cani e dei bambini, delle case, delle piazze, delle scarpe e delle ciabatte. Immagini. Voci. Luci. Suoni. Il lavoro di regìa è una sequenza infinita di scelte macro e microscopiche, grandi impostazioni e minimi dettagli”.
La sceneggiatura, invece, è stata affidata a Francesco Piccolo (lo stesso della serie di grande successo L’Amica Geniale), Giulia Calenda (“C’è ancora domani”, film che ha sbancato il botteghino italiano nel 2023) e Ilaria Macchia (Petra), a cui si aggiunge anche la stessa Archibugi.