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La sorprendente vita di alfonso maria de’ liguori, il santo di carne

Il 17 ottobre 2023 ha segnato l’arrivo nelle sale cinematografiche italiane di un docufilm che promette di affascinare il pubblico: “Il santo di carne”, diretto da Giuseppe Alessio Nuzzo e interpretato da Enrico Lo Verso. Questo film si propone di raccontare la vita di Alfonso Maria De’ Liguori, una figura di grande importanza nella storia della spiritualità italiana, noto soprattutto per aver scritto il celebre inno natalizio “Tu scendi dalle stelle”. L’iniziativa è stata voluta dal vescovo Antonio Di Donna, con l’obiettivo di riportare alla luce la figura di un santo spesso dimenticato, ma fondamentale per la cultura popolare e religiosa.

una presentazione significativa

Il docufilm è stato presentato per la prima volta ad Acerra, la città natale di De’ Liguori, alla presenza del cast e delle autorità locali. La scelta di questo luogo non è casuale; il vescovo Di Donna è infatti il vescovo di questa diocesi, e il film rappresenta un modo per ricollegare la comunità alla propria storia e alle proprie radici spirituali.

una narrazione originale

“Il santo di carne” si distingue per la sua struttura narrativa originale, suddivisa in sette atti, ognuno dei quali rappresenta un momento significativo della vita di Alfonso Maria De’ Liguori. Questo approccio consente agli spettatori di immergersi in un contesto storico ricco di sfumature, ambientato tra il 1600 e il 1700, un periodo di grande fermento culturale e religioso. Il film mette in luce le sfide e le conquiste di un uomo che ha dedicato la sua vita alla fede e alla carità.

Tra i personaggi storici presenti, spicca suor Maria Teresa de’ Liguori, interpretata da Giovanna Sannino, nota per le sue apparizioni in produzioni come “Mare Fuori” e “Come Romeo e Giulietta”. Le scene sono state girate in suggestive location storiche, tra cui il Duomo di Napoli e via dei Tribunali, conferendo al film un’atmosfera autentica e coinvolgente.

un’importante colonna sonora

La colonna sonora è un aspetto cruciale per il successo di qualsiasi film ed è stata affidata a Enzo Avitabile, uno dei cantautori più rispettati in Italia, che ha donato le sue canzoni al progetto per devozione verso Sant’Alfonso. Inoltre, la colonna sonora originale è stata realizzata dai compositori del Dipartimento di Musica Applicata del Conservatorio di Rovigo, diretti dal Premio David di Donatello Marco Biscarini. La musica non è solo un elemento di sfondo, ma diventa parte integrante della narrazione, contribuendo a sottolineare le emozioni e i messaggi del film.

Il film ha già ricevuto riconoscimenti, tra cui il premio per la miglior regia al Terra di Siena Film Festival, a testimonianza della qualità del lavoro svolto da Nuzzo e dal suo team. La produzione è stata sostenuta da importanti enti, tra cui il Ministero della Cultura e la Regione Campania, nell’ambito delle “Nuove Strategie per il cinema in Campania 3”, che mira a valorizzare il settore cinematografico regionale.

In un’intervista, Nuzzo ha evidenziato l’importanza di far conoscere la figura di Alfonso Maria De’ Liguori, non solo come santo, ma anche come un oratore che ha saputo esprimere la spiritualità popolare attraverso la sua musica e le sue parole. Rinnovare l’interesse per un personaggio che ha contribuito a plasmare la spiritualità degli ultimi due secoli è cruciale, e il film si propone di svolgere un ruolo educativo in questo senso.

Alfonso Maria De’ Liguori non è solo un santo, ma anche un uomo che ha saputo coniugare fede e arte, lasciando un’eredità che continua a vivere attraverso i secoli. La sua figura è emblematica di un’epoca in cui la religione e la cultura si intrecciavano profondamente, dando vita a opere che ancora oggi risuonano nei cuori delle persone. “Il santo di carne” si propone di riscoprire questa eredità, offrendo un’opportunità unica per riflettere sul significato della fede e sull’importanza della nostra storia culturale e spirituale.

Con la sua narrazione avvincente e il suo approccio poetico, “Il santo di carne” ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento nella cinematografia italiana contemporanea, invitando il pubblico a riscoprire la figura di Alfonso Maria De’ Liguori e a riflettere sulla sua rilevanza nel mondo moderno.

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