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La russia svela il suo lato scaramantico: solo per l’inter

L’arte e la cultura si intrecciano frequentemente con la superstizione, creando un legame affascinante e complesso. Recentemente, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha attirato l’attenzione con una dichiarazione leggera riguardo alla scaramanzia legata all’opera ‘La forza del destino’ di Giuseppe Verdi, in scena alla Scala di Milano. La Russa ha esordito con una battuta che ha fatto sorridere i presenti: “Scaramantico? Per stasera? Mi hanno detto che basta non pronunziarla.” Questo commento non solo riflette il suo approccio disinvolto verso la superstizione, ma evidenzia anche il legame con la sua squadra del cuore, l’Inter.

La scaramanzia nell’opera

La superstizione legata all’opera ‘La forza del destino’ ha radici profonde nella tradizione operistica. Molti artisti e appassionati di opera credono che il suo debutto in teatro sia accompagnato da eventi sfortunati. Questa convinzione ha portato a una certa cautela quando si parla di quest’opera. Alcuni preferiscono evitare di nominarla del tutto. Tuttavia, La Russa ha dimostrato di non essere influenzato da queste credenze, affermando che il suo scaramantico si limita al tifo per l’Inter, suscitando risate tra i presenti.

Il legame tra cultura e convivialità

Durante la serata, La Russa ha coinvolto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, chiedendo conferma sulla loro partecipazione alla serata alla Scala. “Bisogna incrociare le dita ma noi non ci crediamo e ci andremo, vero sindaco che ci andiamo?” ha domandato La Russa. Questa interazione ha messo in luce l’importanza della cultura e dell’arte come momento di aggregazione per la società, evidenziando un clima di convivialità tra i rappresentanti delle istituzioni.

La forza del destino e le sue superstizioni

Nonostante le scaramanzie legate a determinate opere, la Scala, simbolo per eccellenza della cultura musicale italiana, continua a richiamare un pubblico di appassionati. ‘La forza del destino’ è una delle opere più rappresentate di Verdi, con una trama intensa, personaggi complessi e una musica avvolgente. Le superstizioni non sono uniche per questa opera; altre, come ‘Carmen’ di Bizet, sono considerate sfortunate, tanto che alcuni artisti si rifiutano di esibirsi in esse. Queste credenze nascono da esperienze passate e da una tradizione orale che si tramanda di generazione in generazione.

In un contesto come quello milanese, dove il calcio e la cultura operistica si intrecciano, la battuta di La Russa ha aperto una finestra su un tema più ampio: la passione degli italiani per il calcio e la musica. La rivalità tra le squadre di calcio e le città si riflette spesso nell’arte e nella cultura. La Russa, da tifoso interista, incarna questa dualità, mostrando come la sua passione per il calcio non influisca sul suo amore per l’opera.

La Scala non è solo un teatro, ma un simbolo della cultura italiana nel mondo. Ogni rappresentazione è un evento che celebra il talento degli artisti e la bellezza della musica. La presenza di figure istituzionali come La Russa e Sala sottolinea l’importanza di sostenere e promuovere la cultura, specialmente in un periodo in cui il settore culturale ha affrontato sfide significative a causa della pandemia.

Milano, con la sua vibrante scena culturale, continua a essere un faro di creatività e innovazione. La Scala rappresenta il culmine di questa tradizione artistica, e la partecipazione di personalità di spicco come La Russa arricchisce l’esperienza di chi ha la fortuna di assistere a uno spettacolo in questo tempio della musica. La scaramanzia, quindi, diventa un elemento di colore in un contesto dove l’arte e la cultura trionfano, un modo per connettersi con le tradizioni e le storie che rendono il nostro patrimonio culturale così unico e affascinante.

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