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La musica attraverso le orecchie di 120 icone italiane

La musica è un linguaggio universale che riesce a evocare emozioni, ricordi e significati profondi. Ogni individuo vive questa esperienza in modo unico, influenzato dalla propria storia e dal contesto culturale. In questo scenario, il libro di Filippo Poletti, “L’arte dell’ascolto: musica al lavoro”, esplora come 120 grandi italiani comprendono e vivono la musica. Questo progetto, frutto di 25 anni di lavoro, offre un affascinante collage di esperienze e riflessioni, rivelando un metodo di ascolto che va oltre le semplici preferenze musicali, estendendosi a come ci relazioniamo con il mondo e con le persone che ci circondano.

il valore delle testimonianze

Filippo Poletti, noto giornalista e musicologo, ha selezionato le testimonianze di figure illustri provenienti da vari ambiti: dalla scienza alla letteratura, dall’arte allo spettacolo. Tra i nomi raccolti nel libro troviamo Piero Angela, Enzo Biagi, Rita Levi-Montalcini, Dario Fo, e molti altri. Ognuno di questi personaggi offre una prospettiva unica sul tema dell’ascolto. Poletti si è posto una domanda fondamentale: “Come si ascolta la musica da Nobel?” Questo interrogativo lo ha portato a indagare non solo le preferenze musicali di ciascun personaggio, ma anche come la loro professione e le esperienze di vita influenzino il loro modo di percepire la musica.

la struttura del libro

La struttura del libro è suddivisa in sette sezioni, ognuna delle quali corrisponde a una nota musicale. Le sezioni spaziano da:

  1. Arti e mestieri
  2. Diritto ed economia
  3. Scienze
  4. Scrittura
  5. Società
  6. Spettacolo
  7. Sport

Questo approccio stratificato consente al lettore di esplorare diversi aspetti dell’ascolto, non solo in termini musicali, ma anche come competenza chiave nelle relazioni umane. Poletti sottolinea l’importanza dell’ascolto attivo, una qualità essenziale per instaurare connessioni significative con gli altri. “Se gli ascolti sommati fanno tante vite”, afferma, “l’ascolto attivo è una competenza chiave nelle relazioni umane”.

un’esperienza immersiva

Oltre alla ricchezza delle testimonianze, il libro è accompagnato da una playlist su Spotify che rappresenta un’estensione pratica delle riflessioni presentate. Composta da brani citati nelle interviste, la playlist offre 34 ore di ascolti che spaziano dalla tragedia greca fino a artisti contemporanei come Vasco Rossi e Taylor Swift. Questa combinazione di lettura e ascolto permette di vivere un’esperienza immersiva, dove le parole si intrecciano con le note, creando un legame profondo tra il lettore e la musica.

Poletti invita a una riflessione critica, superando le tradizionali contrapposizioni tra musica colta e popolare, impegnata e leggera. Cita il noto compositore Ezio Bosso, il quale sosteneva che “la musica non ha paura”. Questa affermazione diventa un mantra all’interno del libro, che si propone di “togliere la paura” di esprimere gusti e preferenze musicali, incoraggiando un ascolto senza pregiudizi. L’arte dell’ascolto si rivela così un percorso di crescita personale e collettiva, un modo per avvicinarsi agli altri e comprendere le loro storie attraverso le melodie e i ritmi che li accompagnano.

La varietà di esperienze raccolte nel libro rappresenta un prezioso patrimonio culturale, un tesoro che offre al lettore l’opportunità di scoprire aspetti inaspettati della musica e della vita di alcuni dei più grandi italiani del nostro tempo. Ogni intervista è un viaggio, un invito a esplorare la propria sensibilità e a confrontarsi con quella altrui. Poletti riesce a tessere un dialogo tra i diversi mondi, creando un’atmosfera di condivisione e rispetto reciproco.

In un’epoca in cui le relazioni interpersonali sono spesso superficiali e la comunicazione si svolge attraverso schermi, questo libro propone un ritorno alle origini: l’ascolto autentico. Poletti ci ricorda che la musica, in tutte le sue forme, è una strada per avvicinarsi agli altri, per comprendere le loro emozioni e le loro storie, e per costruire legami significativi. Attraverso le parole di 120 grandi italiani, “L’arte dell’ascolto: musica al lavoro” ci invita a riscoprire il potere della musica, non solo come forma d’arte, ma come strumento di connessione umana.

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