Il Rinascimento italiano rappresenta un periodo di straordinaria fioritura artistica e culturale, caratterizzato da un rinnovato interesse per l’arte classica, la scienza e la filosofia. Tra i grandi maestri di questa epoca, Donatello occupa un posto di rilievo, non solo per le sue sculture monumentali, ma anche per i suoi lavori in terracotta, considerati fondamentali per comprendere il suo processo creativo. Recentemente, la comunità artistica ha assistito a un ritrovamento straordinario che ha riacceso l’interesse per il lavoro di Donatello: la scoperta della seconda metà di un rilievo in terracotta, che era andato perduto per oltre un secolo.
Il ritrovamento è stato effettuato da Marco Scansani, un giovane ricercatore italiano di 32 anni, attualmente assegnista di ricerca presso l’Università di Trento. Scansani è coinvolto in un progetto di mappatura delle terrecotte quattro-cinquecentesche nell’area padana, un’iniziativa che mira a recuperare e valorizzare il patrimonio artistico di un’epoca così ricca. La scoperta è avvenuta in una collezione privata a Ferrara, una città che ha avuto un ruolo significativo nella storia dell’arte rinascimentale.
La storia di questo rilievo in terracotta inizia nel 1916, quando, durante i lavori di ristrutturazione della chiesa di Santo Stefano a Ferrara, fu rinvenuta una metà del rilievo, attribuita a Donatello. Questo pezzo fu successivamente donato al museo di Schifanoia, dove rimase fino al 1921, anno in cui fu rubato e scomparve nel nulla. La mancata restituzione di quest’opera aveva lasciato un vuoto significativo nella storia dell’arte, poiché rappresentava un esempio del genio artistico di Donatello.
Scansani, nel corso della sua ricerca, ha avuto la fortuna di imbattersi nella metà mancante dell’opera, la quale rappresenta il funerale della Vergine. Questo pezzo, ora ritrovato, offre una visione inedita e preziosa del lavoro di Donatello. La seconda metà del rilievo completa un’opera che è stata a lungo considerata incompleta, fornendo così agli studiosi un’opportunità unica di analizzare il processo creativo dell’artista. Non solo la scoperta di questo rilievo è significativa per il suo valore artistico, ma è anche un’importante testimonianza della storia di un’opera che è stata oggetto di furto e di mistero per oltre un secolo.
In aggiunta alla scoperta del rilievo, Scansani ha trovato altre due terrecotte nella stessa collezione, attribuibili anch’esse a Donatello. Queste opere, che rappresentano due evangelisti, sono state recuperate da un avo dell’attuale proprietario in un pozzo di una casa privata. La datazione del rilievo e delle altre terrecotte è collocabile attorno al 1450, un periodo in cui Donatello era documentato a Ferrara, il che rende l’attribuzione delle opere ancora più plausibile.
Il ritrovamento di queste opere è particolarmente interessante perché permette di comprendere meglio il contesto in cui Donatello lavorava. Gli studiosi indicano che gli artisti del Rinascimento utilizzavano i rilievi in terracotta come studi preparatori per opere più complesse. Sebbene queste opere non fossero destinate alla pubblica visione, rappresentano una fase cruciale del processo creativo e offrono spunti preziosi sulla tecnica e sul pensiero di uno degli scultori più influenti della storia.
L’importanza di questa scoperta è stata evidenziata da un articolo pubblicato sulla rivista specializzata The Burlington Magazine, che ha attirato l’attenzione della comunità artistica internazionale. La ricerca di Scansani e il suo ritrovamento non solo contribuiscono a far luce su opere di Donatello, ma sollevano anche interrogativi sul destino di molte altre opere perdute del Rinascimento, che potrebbero ancora trovarsi in collezioni private o addirittura in luoghi inaspettati.
La storia di questo rilievo in terracotta non è solo una testimonianza dell’abilità tecnica di Donatello, ma anche un richiamo all’importanza della conservazione del patrimonio artistico. La scoperta di Scansani ci ricorda che, nonostante i secoli trascorsi, l’arte continua a parlare e a raccontare storie, mantenendo viva la memoria di artisti come Donatello che hanno segnato profondamente la storia dell’arte e della cultura.
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