Dal 16 novembre al 16 febbraio, le Collezioni Comunali d’Arte di Bologna si trasformano in un palcoscenico per la fotografia contemporanea grazie alla mostra “Contemporary Museum Watching”, dedicata all’opera del fotografo Alex Trusty. Questa monografica, curata da Luciano Bolzoni, offre al pubblico un’affascinante selezione di 51 fotografie, frutto di un lavoro di quasi dieci anni e di una ricerca che ha coinvolto oltre 80 musei sparsi in tutto il mondo. Trusty, il cui vero nome è Alessandro Fidato, ha immortalato momenti di contemplazione e riflessione, portando alla luce il dialogo tra spettatore e opera d’arte.
La mostra si distingue per la sua capacità di catturare non solo la bellezza delle opere esposte, ma anche le reazioni e le emozioni di chi le osserva. Trusty ha scattato circa 25.000 fotografie, ognuna delle quali racconta una storia unica, quella di un visitatore che si trova di fronte a un capolavoro. Dai famosi dipinti della Pinacoteca di Brera a Milano alle sculture della Galleria Borghese di Roma, passando per i Musei Vaticani e il Museo Archeologico di Napoli, le immagini di Trusty sono un viaggio visivo che abbraccia la cultura e la storia dell’arte, non solo in Italia ma anche in importanti istituzioni internazionali come la National Gallery di Londra, il MoMA di New York, il Musée d’Orsay di Parigi, il Musée Magritte di Bruxelles e il Museum Palace di Taiwan.
La scelta di focalizzarsi sugli spettatori è un elemento centrale del progetto di Trusty. Il fotografo osserva e registra le diverse reazioni e interpretazioni che ogni visitatore porta con sé, sottolineando come l’esperienza artistica sia profondamente soggettiva. Ogni persona, infatti, è attratta da elementi differenti, che possono variare per motivi culturali, emotivi o persino casuali. Questa varietà di reazioni rende ogni scatto un racconto unico, in cui l’opera d’arte diventa solo uno degli attori in un complesso dramma di emozioni e pensieri.
Inoltre, Trusty non si limita a ritrarre i visitatori; anche l’architettura dei musei, con i suoi spazi e le sue geometrie, diventa protagonista delle sue fotografie. Le strutture museali, spesso considerate solo come contenitori di opere d’arte, si trasformano in opere d’arte esse stesse, creando un dialogo visivo tra l’ambiente circostante e le opere all’interno. Gli edifici storici, le gallerie moderne e gli spazi di esposizione sono tutti elementi che influenzano l’esperienza del visitatore, contribuendo a creare un contesto che arricchisce la fruizione dell’arte.
La mostra “Contemporary Museum Watching” non è solo un’esposizione di fotografie, ma un invito a riflettere su cosa significhi essere spettatori nell’era contemporanea. In un mondo in cui l’arte è sempre più accessibile, grazie anche ai social media e alle nuove tecnologie, è interessante osservare come le persone si relazionano con le opere d’arte e come questa relazione possa variare da un individuo all’altro. Trusty, con il suo approccio sensibile e attento, riesce a catturare queste sfumature, offrendo uno spaccato della società contemporanea e delle sue dinamiche.
La mostra è promossa da Phos Contemporary Photography Culture in collaborazione con il Settore Musei Civici Bologna-Musei Civici d’Arte Antica, nell’ambito di Art City Bologna 2025. Questo programma di mostre, eventi e iniziative, realizzato dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, rappresenta un’importante opportunità per gli amanti dell’arte di immergersi in una riflessione più profonda sul ruolo dell’arte e della sua fruizione nella vita quotidiana.
In questo contesto, l’opera di Alex Trusty emerge come un omaggio al processo artistico e alla sua ricezione, invitando il pubblico a guardare non solo le opere, ma anche le persone che si fermano a contemplarle. La mostra di Bologna promette di essere un’esperienza coinvolgente e stimolante, in grado di suscitare emozioni e pensieri in chiunque decida di visitarla. Con il suo occhio attento e curioso, Trusty ci ricorda che l’arte è un linguaggio universale che parla a tutti, e che ogni visitatore porta con sé una storia da raccontare.
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