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La mafia dei nomadi: traffico di cocaina e armi ad adrano

Nel cuore della provincia di Catania, la cittadina di Adrano è tornata a essere protagonista di notizie inquietanti legate alla criminalità organizzata. Recenti indagini hanno rivelato l’esistenza di un gruppo criminale associato ai “Caminanti”, una comunità nomade storicamente presente in questa area. L’operazione “Meteora”, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catania, ha svelato un inquietante intreccio di traffico di cocaina e possesso di armi, sollevando interrogativi sui legami tra crimine e comunità.

I Caminanti e la loro presenza ad Adrano

I “Caminanti” sono una comunità di nomadi che ha trovato stabilità nella città di Adrano, vivendo in diverse zone e mantenendo, in generale, un profilo relativamente pacifico. Tuttavia, la DDA ha avviato un’indagine su alcuni membri della comunità accusati di attività illecite. Questo fenomeno non è nuovo: già due anni fa, un altro gruppo di Caminanti era stato identificato come responsabile di una piazza di spaccio attiva nella stessa area. Le accuse attuali riguardano il traffico di cocaina e il possesso di armi, suggerendo l’emergere di un’organizzazione criminale ben strutturata.

L’operazione Meteora

L’inchiesta “Meteora” ha rappresentato un importante passo avanti nella comprensione della criminalità organizzata ad Adrano. Essa ha messo in luce non solo il traffico di sostanze stupefacenti, ma anche un omicidio risalente al 2016, quello di Nicola Ciaramidaro, collegato a una faida tra clan rivali. La DDA ha associato quest’omicidio al clan Santangelo, noto per la sua violenza e capacità di influenzare le dinamiche locali.

Le accuse e gli indagati

Nel contesto dell’operazione, tre membri della comunità nomade sono stati indagati per traffico di cocaina tra dicembre 2020 e gennaio 2021. Le sostanze stupefacenti sarebbero state importate illegalmente in Italia per essere vendute in vari centri della provincia di Catania, inclusa Adrano. Nonostante le prove raccolte dalla DDA, il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto che non ci fossero sufficienti motivazioni per disporre la custodia cautelare degli indagati.

In aggiunta al traffico di cocaina, è emerso che i tre indagati avrebbero avuto accesso a armi da fuoco, aumentando il pericolo associato alla loro attività criminosa. La presenza di armi nel traffico di droga è un segnale allarmante, che indica un potenziale aumento della violenza tra gruppi mafiosi.

I clan in competizione

Adrano è un campo di battaglia per vari clan mafiosi. Oltre ai Santangelo, ci sono anche il clan Mazzei e i “carcagnusi”, coinvolti in conflitti armati e attività di estorsione. L’inchiesta “Meteora” ha rivelato come queste fazioni si contendano il controllo del territorio, spesso ricorrendo a metodi violenti.

La complessità della situazione è accentuata dalla presenza dei Caminanti, che, pur non essendo formalmente parte della mafia tradizionale, sembrano aver sviluppato legami pericolosi con la criminalità organizzata. Questo solleva interrogativi su come le comunità nomadi possano essere coinvolte nel traffico di droga e nelle dinamiche mafiose.

L’importanza di una risposta sociale

È cruciale che le istituzioni locali, insieme alle forze dell’ordine, sviluppino strategie efficaci per contrastare il traffico di droga e le attività mafiose. Le comunità nomadi, come i Caminanti, devono essere incluse in un dialogo che possa portare a una maggiore integrazione sociale e a opportunità di sviluppo economico.

La lotta contro la mafia e il crimine organizzato richiede un approccio multifocale, unendo l’azione penale alla promozione di politiche sociali inclusive, per costruire un futuro più sicuro per tutti i cittadini di Adrano e della provincia di Catania.

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