Categories: Spettacolo e Cultura

La ferocia e trilogia della città di k trionfano ai premi ubu 2024

La serata dei Premi Ubu 2024, tenutasi all’Arena del Sole di Bologna e trasmessa in diretta su Rai Radio3, ha regalato un trionfo di emozioni e talenti nel mondo del teatro italiano. Due opere si sono distinte in modo particolare, conquistando il titolo di Migliore spettacolo dell’anno: La Ferocia, creazione del collettivo VicoQuartoMazzini, e Trilogia della città di K., un progetto di Federica Fracassi e Fanny & Alexander. Entrambi i lavori, pur appartenendo a contesti narrativi diversi, hanno saputo esplorare le complessità delle relazioni familiari, le tenebre dell’animo umano e le sfide della memoria.

La ferocia: un viaggio nell’oscurità

La Ferocia, adattamento teatrale del romanzo vincitore del Premio Strega di Nicola Lagioia, è stato messo in scena dalla regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà. La narrazione si sviluppa attorno a una famiglia segnata da segreti, violenze e conflitti interiori, in un viaggio nell’oscurità delle emozioni umane. La forza di questo spettacolo risiede nella sua capacità di avvolgere il pubblico in una trama densa e inquietante, rendendo palpabili le tensioni e le paure dei protagonisti.

Le caratteristiche principali di La Ferocia includono:

  1. Intensità drammatica: la performance ha colpito per la sua profondità emotiva.
  2. Illuminazione suggestiva: la maestria nell’illuminazione ha creato atmosfere cariche di significato.
  3. Tematiche universali: l’opera affronta questioni profonde legate alla famiglia e all’identità.

Trilogia della città di K.: una storia di guerra e identità

Dall’altra parte, Trilogia della città di K., ispirato al romanzo di Ágota Kristóf, ha catturato l’attenzione per la sua audace interpretazione di una storia di guerra e identità. Sotto la direzione di Luigi De Angelis, questo progetto ha saputo unire linguaggio visivo e sonoro, dando vita a un’esperienza immersiva e coinvolgente.

Le qualità distintive di Trilogia della città di K. comprendono:

  1. Visione creativa: la regia di De Angelis è stata riconosciuta per la sua originalità.
  2. Scenografia e progettazione sonora: la cura nella scenografia ha arricchito la narrazione.
  3. Musiche originali: le composizioni di Mirto Baliani e Emanuele Wiltsch Barberio hanno regalato momenti di pura poesia.

Riconoscimenti e celebrazioni

Entrambe le opere hanno ricevuto il premio anche per il Miglior disegno luci, con Giulia Pastore e Luigi De Angelis premiati per le loro eccezionali capacità tecniche e artistiche. Le luci hanno giocato un ruolo cruciale nel sottolineare i momenti chiave delle storie, contribuendo a creare un’atmosfera di tensione e introspezione.

La serata ha visto anche il riconoscimento degli interpreti, con Francesca Mazza e Leonardo Capuano premiati come Migliore attrice/performer e Migliore attore/performer per il loro lavoro in La Ferocia. Le loro interpretazioni hanno saputo trasmettere la complessità dei personaggi, rendendo il pubblico partecipe delle loro sofferenze e dei loro conflitti.

Il Premio alla carriera di questa 46/a edizione è stato conferito a Carla Tatò, una figura di spicco nel panorama teatrale e cinematografico italiano. La sua carriera, costellata di successi e importanti collaborazioni, è un esempio di dedizione e passione per il teatro.

In questo contesto, i Premi Ubu 2024 hanno dimostrato di essere un’importante vetrina per il teatro italiano contemporaneo, capace di valorizzare il talento e la creatività degli artisti. Le opere premiate non solo riflettono la qualità del lavoro svolto, ma anche la capacità del teatro di affrontare tematiche profonde e universali.

La serata, caratterizzata da momenti di grande emozione e celebrazione, ha reso omaggio a un’arte fondamentale per la cultura italiana, un’esperienza condivisa che unisce il pubblico e gli artisti in un dialogo sempre vivo e vibrante. Concludendo, la celebrazione dei Premi Ubu 2024 non è solo un riconoscimento, ma un invito a continuare a esplorare, a creare e a raccontare storie che parlano all’anima di ognuno di noi.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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