Dal 24 gennaio al 2 febbraio, la Sala Verga del Teatro Stabile di Catania si trasformerà in un palcoscenico di riflessione e dibattito con l’anteprima dello spettacolo “A torto o a ragione”, scritto dal drammaturgo britannico Ronald Harwood e diretto da Giovanni Anfuso. Questa produzione, una coproduzione con il Teatro di Roma/Teatro Nazionale e il Teatro Vittorio Emanuele di Messina, unisce le forze di tre importanti istituzioni teatrali italiane per portare in scena una storia che interroga la coscienza e l’etica dell’arte in tempi bui.
Il fulcro della narrazione è Wilhelm Furtwängler, uno dei più acclamati direttori d’orchestra del XX secolo, la cui carriera si svolse in un periodo storico complesso e drammatico. Nato nel 1886, Furtwängler raggiunse l’apice del suo successo negli anni ’30, proprio quando Adolf Hitler stava progressivamente consolidando il suo potere in Germania. A differenza di molti dei suoi colleghi che scelsero di abbandonare il paese in segno di protesta contro il regime nazista, Furtwängler decise di rimanere e continuare la sua attività musicale. Questa scelta lo portò, al termine della Seconda Guerra Mondiale, a essere accusato di complicità con il regime nazista, sollevando interrogativi sul ruolo dell’arte e dell’artista in contesti oppressivi.
La regia di Giovanni Anfuso si propone di esplorare queste tematiche profonde e complesse, ponendo domande su quale sia il potere dell’arte di fronte all’ingiustizia e alla brutalità delle dittature. “Sarebbe bastato, semplicemente – afferma Anfuso – fare della buona musica per opporsi agli orrori di Auschwitz?” In questo contesto, il regista invita il pubblico a riflettere sull’importanza dell’arte come mezzo di resistenza e affermazione della libertà individuale, ponendo ogni spettatore di fronte alle proprie responsabilità di fronte alla storia e alla cultura.
La troupe dello spettacolo comprende attori di grande talento, tra cui:
Ognuno di loro contribuirà a dare vita ai complessi personaggi che popolano la storia, rendendo tangibili le emozioni e i dilemmi morali che animano la vicenda di Furtwängler. La scelta di un cast così variegato e competente promette di arricchire l’esperienza del pubblico, offrendo spunti di riflessione e momenti di intensa drammaticità.
Un evento speciale si svolgerà il 30 gennaio alle 18.30, quando il regista Giovanni Anfuso e il cast artistico incontreranno il pubblico nel Ridotto della Sala Verga. Questo incontro, moderato da Laura Pernice, ricercatrice dell’Università di Catania, offrirà l’opportunità di approfondire i temi trattati nello spettacolo e di discutere il significato dell’opera in un contesto contemporaneo. Sarà un’occasione per il pubblico di interagire direttamente con gli artisti e di condividere le proprie impressioni e domande.
“A torto o a ragione” non è solo un’opera teatrale, ma un vero e proprio invito a riflettere sulla responsabilità morale degli artisti, sul potere evocativo dell’arte e sulla sua capacità di influenzare il pensiero e l’azione sociale. Il dramma di Harwood si inserisce in una tradizione di opere che interrogano il confine tra l’arte e la politica, tra il bello e il brutto, tra il bene e il male. In un’epoca in cui i conflitti e le ingiustizie continuano a persistere nel mondo, il messaggio di Furtwängler e la sua controversa figura diventano più che mai attuali.
Il Teatro Stabile di Catania, con questa produzione, si conferma come un luogo di confronto e di crescita culturale, capace di affrontare tematiche complesse e di stimolare un dibattito necessario. L’arte, in tutte le sue forme, si erge quindi a baluardo contro l’indifferenza e l’oblio, invitando ciascuno a fare un passo avanti, a interrogarsi e a non rimanere passivo di fronte alle ingiustizie del mondo.
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