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La coda del diavolo: Argentero e Dell’Anna in un thriller avvincente

La Sardegna, con i suoi paesaggi mozzafiato e la sua atmosfera magica, si trasforma in un palcoscenico quasi livido per la nuova produzione cinematografica “La coda del diavolo”. Questo thriller promette di catturare l’attenzione degli spettatori con una trama avvincente e personaggi complessi. L’opera, in onda lunedì 25 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, è disponibile anche in streaming su Now e on demand in 4K, rendendola accessibile a un pubblico sempre più vasto.

La trama di “La coda del diavolo”

Il film, diretto da Domenico De Feudis, trae ispirazione dall’omonimo romanzo di Maurizio Maggi (Longanesi), che esplora tematiche di giustizia e redenzione. Nel cuore della storia troviamo Sante Moras, interpretato magistralmente da Luca Argentero, un ex poliziotto caduto in disgrazia, ora guardia carceraria, che si ritrova a dover affrontare una terribile accusa: l’omicidio. La narrazione si sviluppa attorno alla sua disperata ricerca della verità e alla necessità di discolparsi da un’accusa che sembra sempre più ineluttabile.

Al fianco di Argentero, Cristiana Dell’Anna veste i panni di Fabiana Lai, una giornalista intraprendente e determinata, che si rifiuta di fermarsi di fronte alle apparenze. Fabiana rappresenta una figura chiave nella storia, poiché il suo intuito e la sua determinazione la porteranno a scavare a fondo nelle oscure trame che circondano l’omicidio, rivelando segreti e verità nascoste. Al loro fianco, Francesco Acquaroli interpreta il ruolo di Tommaso Lago, un commissario di polizia inflessibile e risoluto, la cui determinazione nel catturare il colpevole lo porterà a scontrarsi con le proprie convinzioni e con la complessità della giustizia.

Un cast di talento

Luca Argentero, attore noto per le sue interpretazioni di personaggi più leggeri e carismatici, si è detto entusiasta di esplorare un lato inedito della sua carriera. “Il mio personaggio è insolito rispetto a quelli che ho interpretato finora,” ha dichiarato l’attore, sottolineando come i produttori Andrea Paris e Matteo Rovere abbiano creduto in lui fin dall’inizio, coinvolgendolo nel processo di adattamento del libro per lo schermo. Argentero ha descritto la sfida di condensare una storia così ricca di personaggi e trame in un film di novanta minuti come un’impresa ardua ma stimolante.

La Sardegna come protagonista

La Sardegna non è solo un semplice sfondo, ma diventa un personaggio a sé stante, con le sue luci e ombre che riflettono le emozioni e le tensioni della trama. Ogni angolo dell’isola, dai suoi paesaggi costieri alle sue montagne impervie, contribuisce a creare un’atmosfera di mistero e suspense. La scelta di girare in questa regione offre non solo un’estetica unica ma anche una connessione profonda con le tematiche di isolamento e ricerca della verità che permeano la storia.

“La coda del diavolo” non è solo un thriller avvincente, ma anche una riflessione sulla natura umana e sulla lotta interiore di un uomo che cerca di redimersi. La tensione tra giustizia e vendetta, tra verità e menzogna, si intreccia in un racconto che tiene gli spettatori con il fiato sospeso. La capacità di De Feudis di dirigere una narrazione così complessa e di lavorare con un cast talentuoso è evidente, e il risultato finale promette di essere un film che lascia il segno.

L’importanza della colonna sonora e della fotografia

La colonna sonora e la fotografia del film giocano un ruolo fondamentale nell’intensificare l’atmosfera di tensione e mistero. La cura nei dettagli visivi e sonori contribuisce a creare un’esperienza immersiva per lo spettatore, trasportandolo nel cuore pulsante della Sardegna e nelle intricate dinamiche della trama.

A pochi giorni dalla messa in onda, “La coda del diavolo” sta già generando un notevole interesse, con molti spettatori ansiosi di scoprire come si svilupperà questa storia di inganni, verità e redenzione. La combinazione di un cast talentuoso, una regia attenta e una sceneggiatura avvincente si preannuncia come un ingrediente vincente per un film che potrebbe diventare un cult nel panorama cinematografico italiano.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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