Villa Romana del Casale
Il sito, denominato “Villa Romana del Casale” è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1997, nel corso della 21a riunione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO tenutasi a Napoli (Italia) dall’1 al 6 dicembre.
DESCRIZIONE
La Villa del Casale si trova nel territorio di Piazza Armerina (Enna), oggi inserita all’interno del Parco Archeologico della Villa Romana del Casale e delle Aree Archeologiche di Piazza Armerina e dei Comuni limitrofi, e rappresenta uno degli esempi più eccelsi e meglio conservati di villa romana di lusso di epoca tardoimperiale. I suoi celebri mosaici, realizzati complessivamente all’incirca tra il 320 e il 370 d.C., eccezionali sia per la loro qualità che per la loro estensione (circa 3.500 metri quadrati), costituiscono una straordinaria testimonianza figurativa di alto valore documentale, oltreché artistico, in quanto restituiscono con vivido realismo diversi aspetti della struttura sociale ed economica romana del IV sec. d.C. La villa presenta un’organizzazione funzionale degli spazi tipica dell’architettura romana tardoantica, caratterizzata cioè dalla disposizione su vasta superficie di un insieme di corpi di fabbrica adattati all’andamento orografico del terreno, che ha determinato il posizionamento a ventaglio dei diversi complessi edilizi e la loro sistemazione terrazzata. La struttura, composta in origine da circa cinquanta ambienti (tra cui cortili, gallerie, bagni, locali residenziali e di servizio, le terme e la basilica), è costituita da quattro diversi complessi edilizi. Il primo di essi è l’ingresso monumentale (la cui grandiosità dava l’idea del rango sociale del ricco proprietario, che si ipotizza avesse delle relazioni dirette con la corte imperiale), attraverso cui ci si immetteva in un vestibolo poligonale; da esso si accedeva alla palestra e all’articolato sistema delle terme, costituito dal frigidarium (sala fredda) a pianta ottagonale, il tepidarium (sala tiepida) e da tre calidaria (bagni caldi). A questo segue il corpo centrale della Villa, costituito dall’imponente peristilio quadrangolare, che presenta lungo tutti i lati un pavimento musivo con raffigurate una serie di ghirlande d’alloro includenti teste di animali appartenenti a specie diverse; all’interno si trova un giardino con una grande vasca mistilinea centrale, su cui si aprono una serie di ambienti disposti sui lati lunghi del cortile (cucine, camere da letto e un piccolo santuario absidato). A sud-ovest di quest’ultimo si trova il terzo complesso della villa, articolato attorno ad un peristilio su pilastri di forma ellittica e, sul fondo, una grande sala quadrata con tre absidi (trichora), con una pavimentazione musiva impreziosita da superbe raffigurazioni desunte dalla mitologia classica, in particolare con le storie di Ercole. Il quarto complesso si trova ad est del peristilio principale ed è collegato dal lungo corridoio contenente il noto ciclo figurativo denominato della “Grande Caccia”, uno dei mosaici pavimentali più straordinari e meritatamente celebri, raffigurante la cattura di diversi animali, attraverso le differenti tecniche del tempo, lo stivaggio e quindi il loro trasporto via nave, con i numerosi personaggi intenti nelle varie attività. Questo gruppo comprende anche la basilica, una grande sala di rappresentanza che ha conservato pressoché inalterata l’originaria pavimentazione in marmo. La maggior parte delle piccole stanze in questa parte del complesso conserva mosaici pavimentali raffiguranti attività di carattere ludico e domestico: particolarmente famoso è il gruppo di dieci giovani fanciulle in costume disposte su due registri, impegnate in attività ludico-sportive. In tutti gli ambienti di carattere residenziale è possibile apprezzare un lusso ornamentale sempre crescente ed una ricercata decorazione nella definizione degli spazi, mentre la parte destinata ai servizi è caratterizzata da pavimenti rustici o meno spesso mosaicati, con pitture parietali contenenti figure di piccole dimensioni.