Madonie Geopark
- DESCRIZIONE
- INFO E CONTATTI
- PATRIMONIO NATURALISTICO
- PATRIMONIO GEOLOGICO
- PATRIMONIO STORICO-CULTURALE
- GEOTURISMO
- MUSEI E CENTRI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
- UFFICI TURISTICI
DESCRIZIONE
Il Madonie Geopak, già Parco Naturale Regionale delle Madonie istituito nel 1989, si trova in Provincia di Palermo ed occupa un’area territoriale di 39.941 ettari, comprendendo i comuni di Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato, Scalfani Bagni.
La sua posizione geografica nella parte centrale dell'Appennino siciliano, la sue connotazioni geologiche e i processi morfo-dinamici che vi agiscono, fanno di questo gruppo montuoso un’area fondamentale per la conoscenza e la ricostruzione della storia geologica della catena appenninica-maghrebina e, quindi, anche di quella Mediterraneo centrale.
Grazie a queste sue caratteristiche, le Madonie hanno costituito e continuano a costituire un'area di studio eccezionale, nonché un modello di insegnamento per generazioni di studiosi di scienze geologiche e di storia naturale. L'area contiene sette tipi di formazioni accettate dalla comunità scientifica internazionale e più di quaranta geositi. La tettonica recente rende l’area anche un eccellente terreno di comprensione dei rischi geologici.
Riconosciuto come Geopark nel 2004, è entrato a far parte della rete mondiale UNESCO Geopark nel 2015.
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INFO E CONTATTI
Corso Paolo Agliata, 16
90027 Petralia Sottana (PA)
Sito web: www.parcodellemadonie.it
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. +39 0921 684011
Fax +39 0921 680478
PATRIMONIO NATURALISTICO
Nel Parco delle Madonie il risveglio della natura, dal breve inverno mediterraneo, è uno spettacolo che affascina e stupisce perché si manifesta improvvisamente con una forte esplosione di profumi e di colori. Dalle più basse alle più alte quote, su pianori e pendii o sulle nude rocce, ovunque si sprigionano minuscole e grandi forme di vita vegetale di incomparabile bellezza, a volte esclusive e di questi ambienti. Su queste montagne che, fatta eccezione per alcune cime dei Peloritani, sono le più antiche della Sicilia, avvengono strani e affascinanti incontri. Qui il faggio, in pianta particolarmente diffusa nel centro e Nord Europa, quasi si stringe in un abbraccio e convive con il Leccio, albero caratteristico del paesaggio mediterraneo. Il Faggio, che nelle Madonie è al suo capolinea, cioè non scende più oltre, si colloca quasi esclusivamente tra i 1500 e gli oltre 1900 metri di altezza coprendo uno spazio che non potrebbe essere occupato dalle piante dei nostri ambienti caldo aridi. Senza di esso i tetti delle Madonie sarebbero nudi, spogli di vegetazione di alto fusto. La pianta venuta dal Nord, seguendo l’istinto dell'autodifesa, si e insediata nelle zone più alte e più fresche. E cerca sempre di rifugiarsi nelle aree meno assolate come ad esempio si può vedere nel vallone Madonna degli Angeli, in territorio di Polizzi. Qui il Faggio ed il Leccio sono di fronte, collocati nelle due pareti del vallone. Praticamente si guardano, ma il primo sta nella parte più esposta all’ombra ed il secondo in quella più colpita dai raggi del sole. Ma il Faggio non e la sola pianta dei paesi freddi presente nelle Madonie. Ce ne sono tante altre e tra queste l’Olmo montano, la Rovere e I'Acero montano. Accanto alle piante continentali, in un territorio molto vario dal punto di vista geologico e climatico che va da zero a quasi duemila metri di altezza, si trovano migliaia di forme di vita diverse e complesse ed anche piante tipiche dell’Africa e dell'Asia. Questa grande varietà di vegetazione è stata fortemente influenzata dalle vicende glaciali che hanno interessato l’Europa ed il Mediterraneo nei primi periodi del Quaternario. E così, tanto per fare un esempio, nell’area del parco si trovano lo scandinavo Faggio e l’iraniano Basilisco oppure l’Agrifoglio, pianta diffusa nelle zone con clima sub tropicale. “In un ristretto lembo di terra, dice il botanico Francesco Maria Raimondo, su appena il 2% della superficie della Sicilia, cresce oltre la meta delle specie della flora più evoluta: circa 2600 piante; quasi lo stesso numero delle specie presenti in Egitto, Tunisia ed Algeria”. Siamo quindi dinanzi ad un crocevia internazionale, in una specie di giardino di circa 40 mila ettari dove sono ospitate e convivono piante di diverse decine di paesi dai climi molto diversi che vanno dal caldo arido a quelli freddi e continentali. Nel parco fiorisce una vegetazione molto ricca e varia. E, cosa altrettanto importante, crescono e vivono diverse centinaia di piante endemiche, caratteristiche di questo ambiente e che quindi non si trovano in nessun’altra parte del mondo. Si tratta di una flora in alcuni casi di rara bellezza e la cui unicità alcune volte coincide con l’esistenza di pochissimi esemplari che rischiano l’estinzione. E' il caso, ad esempio, dell'Abete dei Nebrodi: nel mondo vi sono 25 alberi e tutti si trovano nelle Madonie. L'elevato valore ambientale del Geoparco, peraltro, è stato riconosciuto anche da specifici atti assunti dall'Amministrazione Regionale che ha individuato all'interno dell'area protetta dieci Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) ed una Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.) che comprende tutto il territorio del Parco delle Madonie, in adempimento a specifiche direttive comunitarie ("Direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici" e "Direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat"). Tutti i S.I.C. e la Z.P.S. risultano compresi nel Piano di Gestione “Rete Natura 2000 Sicilia” approvato.
Testo tratto da: https://www.isprambiente.gov.it
PATRIMONIO GEOLOGICO
Il massiccio delle Madonie costituisce il secondo gruppo montuoso della Sicilia, dopo il complesso vulcanico dell’Etna, per altitudine ed estensione territoriale. La cima più alta, Pizzo Carbonara, raggiunge infatti i 1.979 m di quota. Rappresenta la porzione centro-occidentale della catena montuosa che si sviluppa lungo la costa settentrionale della Sicilia, in prosecuzione dell’Appennino calabro, che i geografi indicano con il termine di Appennino siculo. E’ pertanto il raccordo tra l’Appennino peninsulare e la catena dell’Atlante che, dalla costa della Tunisia, si estende, verso occidente, fino alle coste atlantiche del Marocco. Tutto questo territorio montuoso rappresenta anche una delle principali emergenze naturali della Sicilia e per la sua tutela e valorizzazione la Regione Siciliana, nel 1989, ha istituito il Parco delle Madonie. Se certamente le Madonie rappresentano un’area di eccezionale interesse botanico e zoologico, esse costituiscono una zona di enorme importanza anche dal punto di vista geologico. Anzi si può affermare che nell’area del Parco e nelle sue immediate adiacenze siano presenti tutti gli aspetti della geologia della Sicilia, eccezion fatta per il vulcanesimo attivo. Sono quindi un’area estremamente significativa per lo studio della geologia della Sicilia che ha rappresentato, e continua a rappresentare, una “palestra” didattica per generazioni di studenti universitari di scienze geologiche e di scienze naturali. Gli aspetti geologici del territorio non sono di estremo interesse solamente per gli studiosi e gli appassionati di geologia ma possono stimolare la curiosità e la fantasia anche di visitatori non particolarmente esperti nelle scienze della terra, che tuttavia non restano insensibili di fronte alla bellezza dei paesaggi che si susseguono dalle pendici dei monti fino alle aree sommitali, sempre differenti e affascinanti, alle strane forme dei fossili contenuti nelle rocce madonite, che evocano mondi sconosciuti e scomparsi, alla dolce frescura che emanano le acque sgorganti dalle numerose sorgenti disseminate nel massiccio, al mistero delle tante grotte che sono altrettante porte di accesso ai mondi sotterranei ignoti. E’ per queste notevoli valenze geologiche che il Parco delle Madonie, nel 2001, è entrato a far parte dell’European Geoparks Network. Il testo allegato “La geologia - Dal mare a quasi duemila metri di altezza c’è un “grattacielo” pieno di vita e di storia”, del Prof. Raimondo Catalano del Dipartimento di Geologia e Geodesia del’Università degli studi di Palermo, pubblicato nel coffee table book “il Parco delle Madonie”, Edizioni Arbor, racconta 200 milioni di anni della storia geologica su cui si è sviluppata la nostra identità culturale. Identità peculiare e di nicchia coadiuvata da pregiata geodiversità e biodiversità.
Testo tratto da: https://www.isprambiente.gov.it
PATRIMONIO STORICO-CULTURALE
I paesi del Parco delle Madonie sono centri abitati che vantano antiche origini, tranne qualche eccezione. Distano in linea d’aria pochi chilometri l’uno dall’altro, ma decine e decine di chilometri si devono percorrere, prima di giungervi, affrontando spesso salite e strade tortuose. E’ agevole portarsi nell’entroterra delle Madonie dal litorale del Mar Tirreno, o scegliendo la baia di Campofelice di Roccella, oppure l’insenatura Malpertugio, tra Sant’Ambrogio e Finale: alla prima località si accede da Collesano, alla seconda da Castelbuono. Vivere il Parco delle Madonie, lontano dal frastuono delle città, è lieve come volo di farfalla. Lento è il passare del tempo tra segni e testimonianze d’ogni pietra scolpita, tra paesi e borgate, castelli e chiese, viuzze e campagne variopinte. Qui si calpestano ancora gli stessi itinerari commerciali e migratori dei fenici e dei greci, dei romani, degli arabi e dei normanni. Si percepisce il rumore delle armi ed il terrore delle trascorse incursioni corsare bizantine, saracene, ottomane e perfino cristiane. Si sfogliano stratificazioni di saperi e, perché no, anche di sapori tanto apprezzati dal visitatore più attento che, più delle spiagge affollate, cerca scrigni di memoria zuppi di sapienza. Si potrebbe dire, se ve ne fosse spazio, di bellezze artistiche, architettoniche e monumentali di cui i centri delle Madonie, spesso chiamati “gemme in natura”, conservano un ampio e ricco patrimonio. Si potrebbero ricordare, se ve ne fosse spazio, i progettisti e gli esecutori eccellenti ma anche gli anonimi operai, scalpellini, falegnami, fabbroferrai, ecc. di cui non è possibile trovare nota nei libri (e talora nei registri contabili e dei notai). I piccoli centri che costellano il massiccio delle Madonie possiedono quasi tutti preziosi patrimoni artistici, architettonici e archeologici che non si impongono per la loro maestosità anche al turista frettoloso, ma rappresentano dei piccoli tesori architettonici, d’arte figurativa o d’archeologia. Per questo motivo si può ben dire che una ricognizione dei beni culturali dell’area madonita è, in qualche modo, una sorta di esplorazione stimolante che riserva continuamente il grande piacere della scoperta. Tutti quei piccoli ed al contempo grandi beni che noi conosciamo e cerchiamo di valorizzare e tutte quelle indicazioni che offriamo al visitatore, non vogliono essere altro che un invito a vestire i panni dell’esploratore e muoversi per paesi e contrade, alla scoperta di veri e propri tesori d’arte, di storia e di archeologia.
Testo tratto da: https://www.isprambiente.gov.it
GEOTURISMO
Le azioni più rilevanti attuate dall’Ente Parco delle Madonie in questi ultimi anni hanno interessato l’animazione territoriale attraverso attività di fruizione, informazione, formazione ed Educazione Ambientale dedicata al Geopark. Attività che tutti i Geopark della rete europea, “European Geoparks Network”, valorizzano costantemente e celebrano ogni anno, tra la terza decade di maggio e la prima di giugno, nel corso della “Geoparks Week”, Settimana Europea dei Geoparchi, per stimolare e promuovere la fruizione del patrimonio geologico a beneficio della popolazione residente. Attività il cui pregio fondamentale ricade nel sapiente collegamento tra beni geologici, naturali e culturali, per far godere il “genius loci” o “spirito del luogo” d’ogni contesto o sito proposto alla fruizione. I presupposti informativi e formativi all’esplorazione “open air” del Parco si riscontrano nel Museo Geologico delle Madonie realizzato in collaborazione con il Comune di Petralia Sottana e collegato al Museo Archeologico “A. Collisani”. Il Museo Geopark Madonie custodisce la memoria della nostra terra e racconta di continenti che migrano, di mari che avanzano e si prosciugano, di rocce che ancora scricchiolano e si sgretolano al sole per ricordarci che tutto si muove e cambia. Dall’ottobre 2004, unitamente al primo sentiero geologico del Parco delle Madonie e della Sicilia “Inghiottitoio della Battaglietta – Portella Colla” inaugurato in occasione del V° Congresso Europeo dei Geoparchi, il museo è stato costantemente visitato da scolaresche, studenti universitari, associazioni, visitatori e turisti d’ogni età che ne hanno apprezzato il modello didattico e l’innovazione interattiva. Incoraggiati dal crescente afflusso geoturistico, il Museo Madonie Geopark è stato successivamente implementato per focalizzare la genesi del salgemma che le vicende geologiche, del Mediterraneo prima e della Sicilia poi, hanno eccezionalmente concentrato nella miniera attiva di Petralia Soprana ed in quelle vicine abbandonate dell’alto bacino del Fiume Salso. Quest’ultime, non ancora fruibili, ma già proiettate verso la valorizzazione del patrimonio geologico del territorio, attendono iniziative e politiche condivise finalizzate alla fruizione geoturistica che tanti sollecitano. Per la prima volta ed in sintonia con i principi dettati dallo Statuto EGN, il “Percorso – Le pietre e l’acqua”, trilogia di sentieri, connette elementi culturali ed archeologici strettamente collegati alle vicende geologiche. E’ il caso dell’area archeologica di Castellana Sicula, all’interno della quale è già stato ristrutturato e completato l’immobile destinato a Museo che accoglierà reperti archeologici, geologici ed etno-antropologici per concorrere alla promozione del geoturismo e quindi allo sviluppo sostenibile locale. Qui, come in tanti altri siti archeologici delle Madonie, lo stretto rapporto tra archeologia e geologia traspare da quanto emerso anche in scavi recenti d’altri siti oltremodo interessanti. Ancora nel binomio archeo-geologico, il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Madonie propone musei, mostre permanenti, nuclei espositivi e centri culturali, cui si affiancheranno altre iniziative già in corso per rendere il “Madonie Geopark” elemento propulsore innovativo d’ausilio allo sviluppo del turistico rurale in Sicilia. Altre azioni ed attività tipiche di un geoparco europeo sviluppate di recente includono programmi scolastici, mostre permanenti ed itineranti e tour guidati anche all’interno dei centri abitati. Percorrendo ad esempio il Sentiero Geologico Urbano di Petralia Sottana o quello di Sclafani Bagni è possibile scoprire e leggere, tra pagine e pagine di geodiversità delle rocce utilizzate dall’uomo, la biodiversità del passato e gli eventi del territorio che affascinano non solo i geologi. Il Centro di Educazione permanente “Museo dell’acqua” a Scillato, nato dalla collaborazione tra l’Ente Parco e il Dipartimento di Geologia e Geodesia dell’Università di Palermo, ci ricorda come l’acqua sia fonte insostituibile di vita, patrimonio dell’umanità e diritto inalienabile e universale da considerare non più “rinnovabile” come lo era quando l’uomo non vi aggiungeva elementi inquinanti. Il Sentiero tra le “Gole di Tiberio” a San Mauro Castelverde ricorda invece come dovrebbero essere tutte le acque della Terra e non solo quelle delle aree protette. La sezione geologica del Museo Civico di Caltavuturo, altro punto informativo e formativo del Madonie Geopark, ospita diversi pannelli esplicativi dei sentieri geologici e dei geositi del Parco, un plastico che riproduce il paese e la roccia che lo sovrasta, oltre una mostra permanente delle rocce più rappresentative. Unitamente al Sentiero “Rocca di Sciara”, arricchisce l’offerta geoturistica. Da tutto quanto attuato ed animato per valorizzare il patrimonio geologico, naturale e culturale ai fini dell’educazione ambientale e dello sviluppo sostenibile locale, anche il comune di Isnello è protagonista d’animazione d’alto contenuto scientifico per promuovere iniziative mirate alla conoscenza e divulgazione delle scienze astronomiche che procedono, partendo dal proprio substrato geologico, “Verso il Parco Astronomico delle Madonie”. Un Parco Astronomico vero e proprio finanziato dal CIPE per 7,5 milioni di euro, da realizzare in cima al Monte Mufara, lontano dall’inquinamento luminoso e da collegare alla struttura didattico-divulgativa già individuata nel contesto urbano del paese. Attraverso il fascino della cultura geologica collegata a progetti d’educazione alla sostenibilità, il convinto auto-coinvolgimento delle amministrazioni locali ed enti preposti allo sviluppo del territorio, abbiamo preso in cura risorse e potenzialità della nostra identità e dei nostri luoghi fondati su rocce che trasudano cultura.
Testo tratto da: https://www.isprambiente.gov.it
MUSEI E CENTRI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
Museo dell’Abies Nebrodensis
Polizzi Generosa (PA)
Discesa Collegio, 2 (Palazzo municipale)
Sito web: www.comune.polizzi.pa.it
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Tel. +39 0921 551600
Museo Etno-antropologico
Polizzi Generosa (PA)
Discesa Collegio, 2 (Palazzo municipale)
www.comune.polizzi.pa.it
Centro di educazione permanente “Museo dell’Acqua”
Scillato (PA)
Via Cesare Terranova, 41 (Mulino Paraturi)
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Tel. +39 377 2249806
Museo della Manna
Pollina (PA)
Piazza Duomo (Ex Palazzo municipale)
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Tel. +39 0921 425008 - +39 0921 425426
Museo Civico archeologico e geologico “Antonio Collisani”
Petralia Sottana (PA)
Corso Paolo Agliata, 100
Sito web: www.petraliasottana.net/museocollisani
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Tel. +39 0921 641811
Museo Ambientalistico madonita
Polizzi Generosa (PA)
P.zza Castello 7, 90028
Sito web: www.mam.pa.it
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Telefono: +39 0921.649184
Museo Etnoantropologico delle Madonie
Geraci Siculo (PA)
Via Don Orione ex convento dei padri cappuccini)
Sito web: www.comune.geracisiculo.pa.it
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Tel./fax +39 0921 643104 / 092 643607
Museo naturalistico «Francesco Minà Palumbo»
Piazza San Francesco
Castelbuono (PA)
Tel. +39 0921 677174
Sito web: www.francescominapalumbo.it
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Centro di Educazione Ambientale “Serra Guarneri”
Sant’Ambrogio (Cefalù)
Contrada Guarneri
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. + 39 091 303417
UFFICI TURISTICI
Caltavuturo
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. + 39 0921 541097
Castelbuono
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. +39 0921 671124
Castellana Sicula
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Tel. +39 0921 562546
Cefalù
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Tel. +39 0921 923327
Collesano
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Tel. +39 0921 664001
Geraci Siculo
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Tel. +39 0921 643607
Gratteri
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Tel. +39 0921 431104
Isnello
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Tel. +39 0921 662496 – 0921 662359
Petralia Soprana
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Tel. +39 0921 680806
Petralia Sottana
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Tel. +39 0921 684035
Polizzi Generosa
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Tel. +39 0921 649187
Pollina
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Tel. +39 0921 425530
San Mauro Castelverde
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Tel. +39 0921 675044
Scillato
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Tel. +39 0921 663206
Sclafani Bagni
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. +39 0921 541097