Koyo kouoh porta una ventata di novità alla biennale d'arte 2026 - ©ANSA Photo
Il mondo dell’arte contemporanea si prepara a un evento straordinario con la nomina di Koyo Kouoh come curatrice della 61ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, prevista per il 2026. Kouoh, una figura di spicco nel panorama artistico internazionale, porta con sé una visione unica e una vasta esperienza che promettono di arricchire ulteriormente la storica manifestazione.
Nata in Camerun e cresciuta in Svizzera, Koyo Kouoh ha dedicato gran parte della sua carriera alla promozione dell’arte africana e della sua diaspora, ponendo l’accento su questioni di genere, identità e cultura. La sua attuale posizione di direttrice esecutiva dello Zeitz Museum of Contemporary Art di Città del Capo, il primo museo dedicato all’arte contemporanea africana, ne sottolinea l’importanza come leader nel settore. La Biennale di Venezia, sotto la direzione del presidente Pietrangelo Buttafuoco, ha scelto Kouoh per la sua capacità di abbracciare una prospettiva panafricana e internazionale, confermando il suo impegno a essere “la casa del futuro”.
Kouoh è rinomata per aver curato mostre che sfidano le norme e invitano alla riflessione. Tra le sue esposizioni più significative si possono citare:
La sua esperienza non si limita a questi eventi: dal 2013 al 2017, Kouoh ha ricoperto il ruolo di Curatrice del Programma Educativo e Artistico della 1-54 Contemporary African Art Fair, la prima e unica fiera internazionale dedicata all’arte contemporanea africana e alla sua diaspora.
Uno degli aspetti più interessanti del lavoro di Kouoh è il suo impegno nel dare spazio a talenti emergenti. Durante il suo mandato allo Zeitz MOCAA, ha organizzato mostre personali di artisti come:
Queste esposizioni hanno messo in evidenza le storie e le esperienze degli artisti africani. La sua iniziativa di ricerca “Saving Bruce Lee: African and Arab Cinema in the Era of Soviet Cultural Diplomacy,” co-curata con Rasha Salti, dimostra la sua capacità di intersecare arte e cultura cinematografica, creando un ponte tra diverse forme artistiche e contesti storici.
Kouoh ha espresso il suo onore nel ricoprire questo prestigioso incarico, sottolineando la sua intenzione di seguire le orme degli illustri curatori che l’hanno preceduta. La sua visione si concentra sulla creazione di una mostra che non solo rifletta il nostro presente, ma che contribuisca anche a plasmare il futuro. “Gli artisti sono i visionari e gli scienziati sociali che ci permettono di riflettere e proiettare in modi che solo questa professione consente”, ha dichiarato, evidenziando il ruolo cruciale degli artisti nel promuovere il cambiamento sociale e culturale.
Il presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, ha descritto Kouoh come una curatrice che porta con sé un ampio orizzonte di visione, capace di incontrare le intelligenze più raffinate e dirompenti del panorama artistico contemporaneo. La sua nomina non rappresenta solo un riconoscimento delle sue capacità, ma anche una dichiarazione di intenti da parte della Biennale: un impegno verso la diversità, l’inclusione e l’innovazione.
Con l’arrivo di Koyo Kouoh, la Biennale d’Arte di Venezia 2026 si preannuncia come un’occasione imperdibile per esplorare le nuove frontiere dell’arte contemporanea. La curatrice, portando la sua esperienza e la sua visione unica, avrà la possibilità di mettere in luce le voci degli artisti africani e di riflettere sulle sfide e le aspirazioni del nostro tempo. In un mondo in continua evoluzione, la Biennale si conferma come luogo di incontro, dialogo e innovazione, e Kouoh è pronta a guidare questa esplorazione in un’epoca di cambiamenti e trasformazioni.
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