Kieran Culkin, famoso per il suo straordinario lavoro nella serie HBO “Succession”, ha recentemente intrapreso un nuovo progetto cinematografico entusiasmante intitolato “A Real Pain”. Questo dramma delicato, scritto e diretto da Jesse Eisenberg, ha catturato l’attenzione dell’attore, che ha trovato nel suo personaggio, Benji Kaplan, una profonda connessione emotiva. La sceneggiatura ha colpito Culkin sin dal primo momento, tanto che ha descritto la sua decisione di partecipare come un “sì” istantaneo, una reazione naturale a un copione “scritto in modo splendido”.
La complessità del personaggio
“A Real Pain” rappresenta una sfida unica per Culkin, che ha dovuto affrontare la complessità di un personaggio carismatico ma con ferite profonde e intime. Benji è un quarantenne che vive in uno stato di vulnerabilità e instabilità, un uomo in cerca di una direzione, ma spesso sopraffatto dalle sue emozioni. Questa interpretazione richiede una grande abilità e sensibilità, elementi che Culkin ha messo in campo, nonostante le sfide logistiche legate alle riprese.
La produzione del film ha coinciso con la fine delle riprese di “Succession”, che si sono concluse con un ritardo di due mesi. Culkin aveva stabilito una regola personale: non stare lontano dalla sua famiglia — composta dalla moglie e dai suoi due figli — per più di otto giorni. Tuttavia, la proposta di Eisenberg di girare per 25 giorni in Polonia lo ha costretto a riconsiderare le sue priorità. “Stavo per rifiutare”, ha confessato, “ma alla fine non ci sono riuscito”. Questo atteggiamento riflette la dedizione di Culkin alla sua arte, un impegno che va oltre le semplici considerazioni personali.
Un tema universale di dolore
Nel film, Culkin non è solo un attore, ma anche un interprete di un tema universale: il dolore, sia esso personale o storico. La narrazione si snoda attorno alla figura della nonna dei protagonisti, che ha vissuto l’orrore dell’olocausto. La sua eredità, simbolizzata da un viaggio nei luoghi della sua infanzia e nel campo di concentramento dove è stata prigioniera, segna un profondo legame tra le generazioni. Questa storia di dolore e resilienza non solo arricchisce la trama, ma serve anche a rivelare l’umanità dei personaggi, rendendoli più autentici e complessi.
La dinamica sul set
Eisenberg, alla sua seconda prova come regista, ha dimostrato una grande capacità di dirigere gli attori, ma non senza creare tensione sul set. Culkin ha raccontato di come il regista fosse spesso ansioso, preoccupato per la preparazione delle scene. “Jesse veniva nel mio camper e mi chiedeva: ‘Sei pronto per oggi?’ e io rispondevo: ‘Non so nemmeno che scene giriamo’”, ha detto ridendo. Questa dinamica ha portato a momenti di autentica spontaneità sul set, contribuendo a creare una chimica palpabile tra i personaggi.
La preparazione di Culkin per il ruolo di Benji è stata unica: ha scelto di non fare prove approfondite per mantenere un senso di spontaneità e freschezza. “Ho vestito i panni di Benji senza prove e senza lavorarci troppo. Ha mille temperature; non sai mai come reagirà”, ha spiegato. Questa scelta ha comportato delle sfide, ma ha anche arricchito la performance, consentendo al pubblico di percepire l’instabilità emotiva del personaggio.
Inoltre, l’interazione tra Culkin e Eisenberg ha portato a una riflessione interessante sulle dinamiche di regia e interpretazione. “La cosa strana era dover rispondere e accettare direzioni dall’attore che girava la scena con te”, ha commentato. Questa situazione ha richiesto a Culkin di mantenere la calma e ricordare il ruolo di Eisenberg come regista, evidenziando l’importanza della fiducia e della collaborazione in un progetto artistico.
“A Real Pain” è quindi molto più di un semplice film: è un’opera che esplora il dolore in tutte le sue forme, intrecciando esperienze personali con un contesto storico profondo. Culkin, con il suo approccio autentico e la sua capacità di dare vita a un personaggio così sfaccettato e vulnerabile, si conferma come uno degli attori più talentuosi della sua generazione. Con la sua carriera in continua evoluzione, è evidente che Culkin è pronto a lasciare un’impronta duratura nel panorama cinematografico contemporaneo.